Home AuthorCinzia Cicatelli 1Q84. Mondi invisibili nella “trilogia” di Haruki Murakami

1Q84. Mondi invisibili nella “trilogia” di Haruki Murakami

di Cinzia Cicatelli

Mondi invisibili – non mondi irreali – quelli che prendono corpo dalla penna dello scrittore Haruki Murakami che, come uno dei Little People del romanzo, tesse ed intreccia fili di impalpabile materia narrativa in una fitta ragnatela di misteriosi significati.
Qualcosa sfugge nella lettura della trilogia 1Q84, ci sfugge dalle prime righe fino all’ultima sillaba dell’opera, lasciandoci sospesi tra due mondi, tra due lune, tra due “tempi”: quello di un regolare 1984 e quello di un invisibile parallelo, distante una rampa di scale presso l’uscita di Sangenajaya, della tangenziale n. 3.

1q84_tengo_aomame_fuka-eriAomame è una professionista, una donna dotata di un talento speciale: le sue mani riescono a sentire il corpo umano, i suoi organi, i suoi muscoli, i suoi vasi sanguigni. Questo dono naturale le è di aiuto nei suoi due lavori: personal trainer presso un club esclusivo di Tokyo e assassina a sangue freddo grazie ad una particolare tecnica, che le permette di uccidere uomini violenti attraverso una semplice “puntura” che esaurisce la vita in pochi secondi. È un punto esatto dietro la nuca, un punto che solo persone con una sensibilità come la sua riescono ad individuare.

Tengo è uno scrittore non professionista, un ex bambino prodigio in matematica che è finito ad insegnare part time in una scuola preparatoria. Scapolo, con poche pretese, un uomo come tanti ma che viene coinvolto quasi per caso in una azione fraudolenta di grosse dimensioni: diventerà il ghost writer de La crisalide d’aria, il romanzo di Fukaeri, la bellissima e misteriosa diciassettenne scappata dal Sakigake, una comunità poi diventata setta religiosa, implicata in affari loschi ed eventi inspiegabili. Fukaeri apre il portale, è lei il canale dei Little People.

Aomame e Tengo, sono loro due le inconsapevoli marionette manovrate dall’abile tessitore giapponese, gettate improvvisamente in un tempo diverso tra persone che proseguono la loro vita in maniera del tutto normale. Eppure loro percepiscono che qualcosa non va, come se avvertissero una nota mancante in una sinfonia, e pian piano si accorgono di esser stati catapultati in un mondo che non è il loro, un mondo pericoloso che li vuole inghiottire, che li vuole usare per i loro scopi. Sono come le marionette che Pasolini ci mette in scena nel suo Che cosa sono le nuvole: davanti al pubblico interpretano perfettamente il loro ruolo ma, una volta soli dietro le quinte, riflettono sull’esistenza e capiscono che “c’è qualcosa di più grande” che li dirige, che il loro palcoscenico non è l’unico mondo possibile, che c’è altro lì fuori: le nuvole, appunto. E così in 1Q84, in una sorta di “epiphany joiciana” o “un risveglio alla matrix” alcune di queste marionette iniziano a vedere due lune nel cielo: la nostra luna e una più piccola e verdastra. Sono mother e daughter. È il segnale del loro universo sovvertito, il segnale dello squilibrio, la crepa nel flusso temporale.

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Ma quando la logica vacilla e la ragione non è sufficiente per comprendere la realtà, a cosa ci si può affidare? All’intuizione, alla fede e all’amore. Ed è proprio questo trinomio a dare un senso, anzi,  a sostituire il senso, rendendolo vano ed inutile. Un gesto d’amore, un imprinting infantile avvenuto a soli 10 anni tra Aomame e Tengo, sarà la loro ancora nel caos semantico di questa nuova dimensione.

E proprio contro la vacuità delle parole, contro l’assoluta incoerenza delle leggi del mondo, si staglia la certezza muta e incrollabile dell’amore: la comprensione totale e viscerale tra due anime abbatte ogni limite spazio/temporale e si realizza pienamente attraverso nient’altro che una semplice stretta di mano.

Un’idea, allora, inizia a innestarsi nella mente del lettore man mano che procede nella lettura e cioè che 1Q84 non è un mondo inventato, fantastico, irreale, ma solo invisibile. Resta, quindi, la speranza o il dubbio che esista per davvero e siamo noi a non riuscire a percepirlo.

Ma chissà che una notte qualunque, così per caso, alzando i nostri occhi al cielo, non vedremo due lune…

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Guardate un brevissimo cortometraggio dedicato ad Aomame, tratto dal secondo volume di 1Q84 e diretto da Tony Wong.

 

Haruki Murakami, 1Q84 – vol. 1-2-3, traduzione di Giorgio Amitrano, Einaudi, 2011/12, pp. 724-277.

 

 

 

 

 

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