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NOI E L’HIV: le coppie che convivono con l’AIDS.

by Elisabetta Cristofaro

Quando si forma una coppia, i partner con il tempo gettano pian piano sul terreno della relazione il contenuto del proprio bagaglio fatto di dinamiche familiari, timori e paure delle precedenti relazioni, sogni e speranze, insomma ognuno si porta dietro un bel carico da condividere: ma cosa succede se nel bagaglio c’è una malattia come l’AIDS? Tutto ne abbiamo sentito parlare, soprattutto in questo periodo, poichè il 1 dicembre ricorre la giornata mondiale di lotta contro questa malattia. L’AIDS è un infezione contagiosa che rientra nelle malattie sessualmente trasmissibili (MTS). Tale infezione è veicolata dal virus dell’immunodeficenza umana HIV (Human Immunodeficiency Virus) che distrugge i Linfociti T di tipo CD4, componenti essenziali del nostro sistema immunitario.

Vivere in coppia con l’AIDS significa avere un terzo nella relazione con cui non è semplice convivere ma non impossibile.

Ci sono coppie sieroconcordanti, nel caso in cui entrambi i partner siano affetti dal virus, e coppie sierodiscordanti, nel caso in cui solo uno dei due partner è contagiato dall’HIV. Nelle coppie sieroconcordanti, stando ai dati, se entrambi i partner seguono correttamente la terapia e intrattengono relazioni monogame o relazioni protette, il rischio di trasmettere il virus o altri ceppi dello stesso, si riduce notevolemente. Inoltre per tipo di coppie si è evidenziato che il partner femminile ha livelli di stress più elevati rispetto al partner maschile.

aidsStando alle linee guida della Profilassi Post Esposizione, nelle coppie sierodiscordanti se il partner con HIV segue la terapia, nell’arco di sei mesi il virema nel plasma non è rilevabile e non è affetto da altre MST, la trasmissione dell’AIDS è poco probabile. Inoltre è sempre consigliato un test HIV di controllo ogni sei mesi per il partner non infetto e è necessario l’utilizzo del preservativo per ogni tipo di rapporto. Sia per il sesso orale che per quello anale è fondamentale ricorrere all’uso del preservativo perché protegge il partner negativo dal contagio non solo del virus HIV ma anche da altre malattie sessualmente trasmissibili. Ricordiamo che il virus dell’HIV non è trasmesso solo entrando in contatto con il sangue infetto ma anche attraverso lo sperma.

Le coppie sierodiscordanti sono quelle che, di solito, incontrano maggiori difficoltà nel convivere con la malattia. Spesso il preservativo, fondamentale per proteggersi, è vissuto come ostacolo all’intimità della coppia o nel caso opposto come una traccia che rimembra la presenza della malattia. Ci sono coppie sierodiscordanti che, per folle gesto d’amore, divengono sieroconcordanti. I partner non ricorrendo all’uso di precauzioni permettono al virus di infettare il partner negativo, così da condividere lo stesso destino. Invece, può accadere che all’estremo opposto, in queste coppie si prediliga la relazione affettiva escludendo quasi o totalmente le sessualità nella coppia. Infine, nelle coppie sierodiscordanti il partner sieropositivo presenta sintomi depressivi e livelli di stress più elevati rispetto al partner negativo.

L’infezione dell’HIV non è sinonimo di rinuncia ad una vita di coppia appagante e sessualmente soddisfacente. La vita insieme e il suo equilibrio dipende da come i partner vivono la proprio o l’altrui condizione di sieropositività. Adattarsi a questa situazione richiede tempo ed energie, proprio perché queste coppie sono esposte a momenti di grandi difficoltà e di crisi che generano stress e tensione.

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