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Allergie fuori stagione? Ecco il perché!

di Mario D'Errico
Allergie fuori stagione – Fotografia di Mauro Pagnano

 

“Ecciù, ecciù…ecciù! Scusatemi, ma in questo periodo, stranamente, ho ancora l’allergia!” Sempre più spesso capita di soffrire di questi fastidiosi sintomi allergici anche in periodi inconsueti. Le allergie fuori stagione crescono sempre più, ma come mai?

Precisiamo che in questo articolo quando parleremo di allergia, ci riferiremo solo alla rinite allergica ed alla sequela di sintomi associati che ne derivano.

Prima di tutto, sapete cos’è un’allergia? L’allergia è una reazione del nostro organismo ad una sostanza normalmente innocua. Capita infatti che, improvvisamente, il nostro sistema immunitario inizi ad annoiarsi di entrare in contatto sempre con  lo stesso materiale e decida di sviluppare una certa repulsione verso lo stesso (un po’ come capita a chi esce sempre con le stesse persone ed improvvisamente si sveglia un giorno e dice: “basta, da oggi cambio comitiva”). Le nostre cellule immunitarie decidono così di etichettare quella innocua sostanza come “non gradita” ed avviano una serie di meccanismi che comportano i fastidiosi sintomi e segni tipici di una crisi allergica: starnuti, prurito, occhi rossi e congesti, irritabilità e tanto altro.

Ma come mai le allergie fuori stagione stanno aumentando sempre più?

Le principali teorie su cui si dibatte negli ultimi anni sono essenzialmente due, tra l’altro anche diametralmente contrapposte.

allergie fuori stagioneIniziamo dalla più affascinante e forse la più curiosa: la “Teoria dell’Igiene”. Quanti di voi hanno sentito qualche nonna sgridare la propria figlia di essere troppo preoccupata e di mettere in una campana di vetro il proprio bambino? Personalmente tantissime volte ho ascoltato questa precisa frase: “ma lascialo stare! Quello deve fare gli anticorpi”. Ecco, la Teoria dell’Igiene si base proprio su questa credenza popolare. Mi spiego meglio: con il progredire della società civilizzata e con l’avanzare delle pratiche igieniche, il nostro corpo entra in contatto con un numero ed una varietà sempre minore di microorganismi. Questi in genere permettono di formare e rafforzare la nostra barriera immunitaria. Invece secondo questa teoria il nostro sistema immunitario, stanco di “non lavorare”, decide di ingegnarsi e di trovare una nuova attività.

La soluzione? Una sostanza innocua diviene nociva per il nostro organismo! Tecnicamente, per i più curiosi, ecco cosa avviene: il nostro sistema immunitario non avendo stimoli a produrre Linfociti Th1 (quelli destinati alla protezione dai microrganismi patogeni) inizia uno switch che porta ad una maggiore produzione dei linfociti Th2, responsabili della produzione di particolari anticorpi detti IgE, alla base delle reazioni allergiche. Molti però criticano questa teoria sostenendo che, essendo la nostra un’epoca in cui ci sono sempre più somministrazioni di vaccini, il nostro sistema immunitario è molto più stimolato, anche nel primo anno di vita, a produrre anticorpi verso i patogeni. Quindi la teoria della “disoccupazione” delle cellule immuni non sarebbe provata. Certo che è ancora tutto da stabilire, ma chissà che per una volta, una credenza popolare non risulti davvero alla base di una delle principali patologie del terzo millennio.

La seconda teoria che tenta di spiegare l’aumento delle allergie, soprattutto “fuori stagione”, è quella dell’Inquinamento Atmosferico. Purtroppo anche in questo caso non ci sono ancora studi condivisi a livello internazionale che certifichino la tesi che l’inquinamento crescente sia alla base dell’aumento delle allergie, ma il concetto sembra essere semplice. Il nostro organismo è “bombardato” quotidianamente da sostanze e polveri sottili inorganiche che teoricamente, in basse quantità, non dovrebbero scatenare reazioni allergiche. Purtroppo, però, proprio  le grosse quantità di smog ed inquinamento ambientale fanno sì che il nostro corpo inizi a sviluppare un’intolleranza verso queste sostanze che entrano in contatto con le nostre mucose respiratorie. Un concetto chiaro e che, sinceramente, richiederebbe davvero poche discussioni.

allergie fuori stagioneLa prova, tra l’altro, ci è attualmente fornita da ciò che sta avvenendo in Campania. Molti di voi avranno sentito parlare de “La Terra dei Fuochi”, soprannome dato ad una grossa porzione del territorio campano che vede quotidianamente “fumare” i proprio campi agricoli e le terre abbandonate. Il fumo che si alza, purtroppo, è quello dei materiali tossici e nocivi che vengono smaltiti dalla criminalità organizzata locale (con il sostegno di aziende di tutta Italia, sopratutto quelle dei poli industriali del Nord!) a discapito della salute di un’intera popolazione. Nella Terra dei Fuochi negli ultimi anni il tasso di allergie si è davvero moltiplicato. La cosa inquietante è che, purtroppo, non solo le allergie hanno subito un’impennata, ma anche e soprattutto l’incidenza dei tumori è tragicamente aumentata.

Forse, però, è meglio non addentrarci in questo discorso socio-politico.

Insindacabile, però, è la realtà dei fatti che vede il numero dei soggetti allergici sempre in aumento. Tutto ciò, come abbiamo visto è causato o dalla troppa igiene personale o dall’eccessivo inquinamento. Credo che di certo concordiate con me nel sostenere che sia molto più piacevole sentire un bambino profumato  che l’olezzo disgustoso di fumi tossici che, purtroppo, riempiono sempre più la nostra atmosfera. Iniziamo quindi dalle piccole cose e proviamo noi stessi a ridurre le emissioni di smog. Ne va della nostra salute e sopratutto di quella dei più piccoli!

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