Home SpettacoliCinema Brain Divided. Gli uomini e le donne sono uguali (?)

Brain Divided. Gli uomini e le donne sono uguali (?)

di Cinzia Cicatelli

Si intitola Brain Divided il corto d’animazione nominato vincitore del Grand Prize al 4° Cartoon Brew Student Animation Festival,  il festival dedicato agli studenti di cinema. 

brain divided 2Questa gemma d’animazione ormai virale sui principali social network non è – e può sembrare strano – l’ultima trovata della Pixar, ma un gioiello diretto da Josiah HaworthJoon Shik Song e Joon Soo Song del Ringling College of Art and Design, che hanno visto bene di miscelare in 5 minuti un po’ di biologia, un po’ di anatomia, un po’ di sociologia e un sottile quanto esilarante humour, che gioca su alcuni intramontabili cliché.

Brain Divided  non è altro che il resoconto di un primo appuntamento, ma non ci racconta quel che succede “fuori”, piuttosto quel che ci succede “dentro”. Quante volte, spiegando cosa abbiamo combinato al primo incontro con lui/lei, l’amico di turno ci ha chiesto: “Cosa ti è preso? Che ti diceva la testa?” Ebbene, i 3 talentuosi registi ce lo spiegano graficamente!

Ed ecco che in questi pochi minuti di sequenze animate prendono letteralmente vita l’emisfero destro (quello dell’impulsività e dell’esuberanza) e quello sinistro (la parte razionale e ponderata), impersonificati a mò dei personaggi di Esplorando il corpo umano. In situazioni di stress emotivo – come appunto quelle di un primo appuntamento – i nostri due “cervelli” entrano in conflitto, lanciano impulsi nervosi diversi e contraddittori, creando spesso gaffe e momenti comici e imbarazzanti. Il risultato è che alla domanda del nostro amico rispondiamo: “Non lo so, non ero in me!”, quando  sarebbe meglio dire: “Ero troppo in me!”, dato l’accavallamento sinaptico di ambo i lati del nostro cervellino in tilt.

Il plot del corto è semplice, forse eccessivamente scontato, ma nello stesso tempo così universale e coinvolgente – perché richiama ricordi che noi tutti abbiamo, nessuno escluso – da strappare un sorriso, forse anche più di uno soprattutto nella parte finale (ora c’è lo spoiler quindi guardate prima il corto! AVVERTENZA: è in inglese, chi lo mastica un po’ non avrà nessun problema, ma la chicca di questo gioiellino è che è comprensibilissimo anche per chi non conosce un acca di inglese, è talmente ovvio e i dialoghi così succinti che non ha bisogno di traduzioni, quindi godetevelo).

Oltre a giocare sul conflitto emisfero destro/sinistro, i 3 director infilano in corner anche un altro dualismo stereotipato, quello uomo/donna. Mentre il protagonista maschile è diviso tra romanticismo e virilità (se vogliamo interpretare così l’impulso di “arriviamo subito al dunque, facciamolo qui anche sul tavolo”), la giovane donna è combattuta tra lo stai calma è solo un appuntamento e sposiamoci adesso e facciamo 5 figli.

brain divided

Leggendo questo ultimo paragrafo molti storceranno il naso, voi maschietti starete farfugliando: “Non è vero che pensiamo solo al sesso, io perlomeno sono davvero romantico”, mentre noi donne staremo chiosando: “è un affronto! Sono libera e indipendente, non ci penso nemmeno a metter su famiglia al primo appuntamento”. Vero! Tutto verissimo… ma volete negare che alla fine di quei cinque minuti, voi tutti abbiate pensato anche solo per un nano secondo “Ahahaha è proprio così!”?

Dimostrata quindi un’altra teoria, in fondo, gli uomini e le donne sono uguali! 

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