Home AuthorCinzia Cicatelli Che lavoro fai? Io scrivo! Miniguida alle professioni editoriali nell’era del digitale

Che lavoro fai? Io scrivo! Miniguida alle professioni editoriali nell’era del digitale

by Cinzia Cicatelli

Con l’avvento di internet e del social sharing c’è stata una proliferazione di nuovi “profili professionali” che stanno rapidamente soppiantando quelli della old generation. Basti pensare al trend dei fashion blogger, o chi dei tutorial su youtube ne ha fatto un vero e proprio mestiere (pure molto redditizio). Anche il mondo dell’editoria – e più in generale della scrittura – ha subito un pesante scossone, ridefinendo i ruoli, inventandone altri e adeguandosi ai tempi (piuttosto magri!) del businness letterario odierno.

946484_491831614218466_228974428_nOrientarsi non è facile, anche perché di ora in ora nascono – e muoiono alla stessa velocità – nuove etichette per descrivere in maniera puntigliosa, altisonante e spesso pretenziosa la propria occupazione nel campo indefinibile delle parole. Io stessa da quando ho iniziato l’avventura CULT! ho difficoltà nel definirmi una blogger e quando sul mio profilo fb ho inserito alla voce occupazione “redattore web”, mi sono domandata: sono davvero un redattore web? Sappiate, comunque, che alla domanda “che lavoro fai?” oggi non si può rispondere semplicemente “lo scrittore” oppure “il giornalista”, perché sono termini così obsoleti che è come se rispondessimo: “faccio lo scriba” oppure “sono un amanuense”! Vi sentite smarriti come Teseo nel labirinto del minotauro? Proverò a essere la vostra Arianna, cercando di sciogliere il bandolo della matassa con questo semplicissimo vocabolarietto per distinguere le varie professioni legate alla scrittura, e magari capire davvero per quale mansione stiamo inviando il nostro CV!

Iniziamo dai classici

Editor (o webeditor). Primo mito da sfatare: gli editor non lavorano soltanto per editori di libri e riviste, ma anche per aziende, associazioni, radio, televisione, internet, insomma in tutti i settori che necessitano di “migliorare la comunicazione”.  L’editor si occupa della correzione grammaticale e ortografica dei testi,  di riorganizzare contenuti e struttura di un manoscritto, della revisione stilistica e la verifica dell’esattezza dei dati, ma anche di redigere un nuovo testo o elaborare un progetto.

Ghost writer.  Lo “scrittore fantasma” è una professione ormai molto di moda, soprattutto negli States. Ai limiti dell’illecito (e anche in maniera poco etica) il ghost writer “presta” la sua penna a qualcuno che in qualche modo deve o vuole scrivere, ma non possiede capacità o esperienza. Basti pensare a molti politici, attori e calciatori che, diciamocelo, hanno “ben altri talenti”.

Businness writer. Potremmo definirlo uno scrittore “altamente specializzato”, un factotum che deve saper  comunicare, informare, convincere e vendere. Comprende tutti quei testi che servono per lavorare: brochure, dépliant, leggi, libretti di istruzioni, curricula, pagine web, articoli, discorsi, definizioni, relazioni, documenti, saggi, brevetti, ricette, verbali. Si deve, quindi, mettere da parte la creatività e abbracciare i tecnicismi. Per lavorare in questo settore bisogna scendere lettarlmente in campo e farsi le ossa in agenzie pubblicitarie o nelle strutture di comunicazione delle aziende e delle amministrazioni.

Copywriter (o webcopywriter nella versione digitale). In genere pensiamo a lui come al creativo per eccellenza, che snocciola slogan pubblicitari indimenticabili (nel vero senso della parola, perché spesso ti entrano in testa e non escono più!). In realtà è lo scrittore che sta dietro a ogni testo promozionale e produce testi che devono informare, persuadere o vendere un prodotto o un servizio. Il copywriter non scrive soltanto annunci pubblicitari, spot e slogan, ma anche brochure aziendali, bilanci, cataloghi, articoli, discorsi, newsletter e siti internet.

Redattore Web. Formazione umanistica, dimestichezza con lingua inglese, conoscenza approfondita dei linguaggi della Rete e dei motori di ricerca e capacità di sintesi e di elaborazione testuale.  A partire da queste competenze di base, il redattore web sa integrare la capacità di scrivere con diversi linguaggi espressivi: la grafica, le immagini, il sonoro.

Web Content Editor. Fino a pochi mesi fa non conoscevo neanche cosa fosse. Poi ho trovato questa definizione su Pennamontata  che mi sembra esaustiva e semplice: “si occupa dell’apparato testuale di un sito web. Praticamente ne è l’editore web. Ne progetta, organizza, scrive e gestisce i contenuti. Traduce il messaggio da lanciare in un testo accattivante. Conosce le dinamiche di Internet, suo specifico ambito operativo. Un Web Content Editor ha capacità linguistiche altamente sviluppate ed è in grado di scrivere tanto contenuti per siti web, quanto newsletter article marketing”.Ne va da sé che il content specialist si occupa di argomenti specifici di settore e deve essere un esperto microlinguistico.

Blogger. Il mestiere nato con il weblog, il genere editoriale sviluppatosi con Internet. Praticamente si tratta di una agenda periodica in cui l’autore comunica le sue idee, opinioni o  scoperte sui siti che  trattano l’argomento di suo interesse, in genere fortemente specialistico (fashion, beauty e critica letteraria in primis). Il weblog è considerato da molti il futuro dell’attuale articolo di commento o di opinione, in realtà ne è già il presente se non il passato prossimo, visto che i blogger attuali tendono a scrivere sempre meno e a fotografarsi sempre di più.

Vi sentite più a vostro agio con queste definizioni adesso? Spero proprio di sì, anche se a me definizioni ed etichette non mi sono mai piaciute. Quindi che sia per passione o per lavoro: keep calm and keep writing!

shakespeareblog

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