Sai come fare per preparare una valigia perfetta? Sai qual è lo schema da seguire per non dimenticare nulla?
Luglio. La scena è sempre la stessa. Afa pomeridiana unita al caldo metabolico sprigionato dall’inizio del processo digestivo; non so perché ma mi ostino sempre a fare dopo pranzo la Maledetta. Dopo la prima gocciolina che sfida la forza di gravità sulla mia fronte e prima che chiami anche le amiche a scivolare insieme a lei, decido di chiudere tutto: vetri, persiane, porta, e di insonorizzare quel momento (quel rito perverso) insieme ai pensieri sboccati che comincio a fermentare nella mia testolina. Ecco, adesso sono esattamente di fronte l’armadio, il compagno di scorribande della Maledetta, che intanto vuota sul mio letto, con sguardi feroci e terrificanti, aspetta assetata di essere nutrita.
Io guardo l’armadio e lui guarda me. Resto lì attonita e con sguardo vispo da pesce rosso aspetto una sua mossa. E’ un duello degno da Far West, e prima che sia lui a fare fuori me, avanzo spavalda e lo apro in due. Milioni sono i pensieri che adesso mi dilaniano, che vanno da: “Quest’anno solo lo stretto necessario… Mai più come mi sono ridotta in quel viaggio in treno, nel trasportare la mia megaMaledetta da Terracina a Pineto. Raggiunsi la meta riducendo i miei poveri piedini in para-urto umano fino al punto di vederli…sanguinare” a “Non me ne importa proprio, avrò pure un insignificante budget per il mio viaggio, magari non pranzo o non ceno, tanto mi farà bene mangiar di meno quest’estate, ma per i miei vestiti voglio pagare 100 euro per ogni Kg in più, quindi adesso ti svuoto e faccio entrare TUTTO nella Maledetta… Posso mica rischiare di non portare la mia tuta da sci al mare? Non si può mai sapere!”.
Ovviamente alla fine ascolto il mio cuore e decido di farcire e imbottire per bene la Maledetta con tutti i miei averi, impavida nonostante il momento terribile che seguirà dopo la mia obesa e ingorda follia: chiudere la cerniera. Mi siedo sopra, invoco un miracolo, un aiuto divino, urlo, impreco, salto sulla Maledetta, ma è tutto inutile. Mi guarda ridendo di gusto a denti stretti, felice di non avermi accontentato nemmeno quest’anno. Così sventolo bandiera bianca, la riapro e sfinita tolgo la prima cosa che incrocia il mio sguardo furioso… Potrei pietrificare anche Medusa in quel preciso istante!
Onde evitare questo dramma, perfettamente in linea con la tragedia greca, mi sono voluta documentare e ho scoperto che un rimedio per avere una valigia perfetta c’è; ho creato un collage delle idee – a mio avviso – migliori trovate e ho tentato di elaborare un metodo semplice senza stress, morti e feriti.
Ecco come preparare una valigia perfetta in poche mosse:
1-PREPARA UNA LISTA. Scrivi ciò che hai deciso di portare domandandoti quanto è effettivamente necessario e se potresti già trovarlo in albergo, magari puoi preventivamente mandare una mail per andare sul sicuro. Depenna la tua lista man mano che riponi accanto la Maledetta gli abiti e gli oggetti. Se devi acquistare qualcosa all’ultimo momento o devi usarla fino alla fine, prendine nota a margine della lista che ricontrollerai prima di chiudere la valigia.
Ecco un prototipo di lista per la valigia perfetta da viaggio che può farvi da guida:
2-RIPERCORRI MENTALMENTE LE GIORNATE PREPARANDO GIA’ I TUOI OUTFIT. Dopo aver segnato la categoria di oggetti interessata, bisogna scegliere quale maglie conviene portare, quali scarpe e così via. Riduci il numero di capi e accessori, scegliendo alcuni passe-partout. Ad esempio un paio di ballerine nere staranno bene di giorno con un paio di jeans e una camicia maschile, e di sera diventeranno chic con un abitino. Tieni sempre in considerazione le attività che farai insieme ad eventuali variazioni del tempo, controlla anche il meteo e regolati di conseguenza. Se andrai in un posto caldo considera escursioni termiche serali, così come in un posto freddo ricorda di portare qualcosa di leggero.
3-OCCUPAZIONE INTELLIGENTE DEGLI SPAZI. Piega a metà gamba i tuoi pantaloni stendendoli sul fondo ti farà recuperare qualche centimetro cubo. Lo stesso lo si può fare con gli abiti. Bisogna sempre partire dagli oggetti più pesanti, sovrapponendo poi gli abiti e lasciando ultimi gli indumenti più delicati come le camicie. Per riempire gli spazi vuoti che si creano e per evitare che si spostino in viaggio può essere utile infilare biancheria, costumi, calzini e piccoli indumenti arrotolati che sicuramente non sgualciranno. C’è anche chi consiglia di lasciare fuori per metà pantaloni, lenzuola, grossi asciugamani, aperti e, “riempiti” con tutta l’altra roba, alla fine della vostra impresa, ripiegherete la metà lasciata fuori all’interno, e il gioco è fatto! Ricordate: se sarete dei bravi giocatori di Tetris, entrerà tutto e anche di più!
4-TRUCCHETTI. Il mio preferito, quello impeccabile è: SEGUI IL FILO LOGICO DEL TUO CORPO. Dunque partiamo dalla testa e scriviamo le cose associate a questa parte del nostro corpo: cappello, occhiali, cremine, spazzolino, orecchini, elastici, schiuma da barba… Da qui scendiamo verso il basso e prendiamo una sciarpa e il nostro collier preferito e poi ancora giù con magliette, canotte, felpa pull-over, impermeabile fino ad arrivare alle scarpe. I capi che non devono mai mancare in un bagaglio intelligente: un paio di jeans, t-shirt basic, giacca nera, un abitino per lei / una camicia bianca per lui. Gli accessori, come bijoux e cinture, occupano poco spazio e personalizzano l’outfit donando quel tocco in più che dà personalità anche alla mise più semplice. Non dimenticare di accordarti con il tuo compagno di viaggio per evitare gli accessori doppi: caricabatteria del cellulare, phon, medicinali da banco e ogni genere di oggetto non personale possono essere portati in esemplare unico. Per i più tecnologici c’è PACKING PRO, l’applicazione che contiene l’elenco personalizzabile degli oggetti più usati in viaggio e ne calcola il peso finale.
Less is more è il mantra del viaggiatore e di una valigia perfetta. Ricordate sempre che, mal che vada, potrete trovare tutto ciò che cercate anche nel vostro paese di destinazione. Ma diciamo tutta la verità, come si fa davvero a viaggiare leggeri? La cosa più semplice è non partire!
