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Cosa vedere in Sicilia – I tesori di Monreale, Mazara del Vallo e Favignana

by Valentina Papaccioli

Ebbene, rieccoci in terra sicula dove ci eravamo lasciati nel nostro viaggio on the road tra cannoli, arancine e tutto il barocco più bello che si può scoprire: dopo Palermo e Trapani cosa vedere in Sicilia?

Monreale

Una meravigliosa tappa della mia vacanza è stata  questa città non molto distante da Palermo, in cui il Duomo con la sua bellezza la fa da padrone. Fu costruito a partire dal 1174 per volere del re di Sicilia Guglielmo II d’Altavilla, arricchendolo internamente di ricchi e lucenti mosaici bizantini a fondo oro.

Ed infatti l’impatto che si ha entrando nel Duomo è quasi quello di essere sopraffatti da tanta ricchezza.

Tessere d’oro, bianche, nere, rosse che, una accanto all’altra, realizzano scene ispirate all’Antico e al Nuovo Testamento in maniera magistrale. L’obiettivo del Re Guglielmo II era proprio quello di realizzare un complesso artistico senza precedenti che potesse mostrare la magnificenza raggiunta dalla città durante il periodo della dominazione normanna.

Monreale

Duomo di Monreale

Mazara del Vallo

L’ho letteralmente adorato!!!

È mooooolto più a sud di Palermo, infatti dista meno di 200 km dalle coste tunisine del Nord Africa.

È una bomboniera, il cui centro storico è racchiuso in antiche mura normanne e la città è ricca di capolavori e monumenti risalenti anche all’XI secolo. Proprio per la vicinanza alle coste tunisine, da cui provengono tantissimi immigrati ogni anno, l’urbanistica presenta i tratti tipici dei quartieri a impianto islamico tipico delle medine, chiamato Kasbah, in cui le viuzze strette sono un tratto distintivo di questo quartiere.

Dei circa 50.000 abitanti di Mazara, 30.000 sono stranieri per cui da ciò si deduce quanto multietnica possa essere questa città. Gli abitanti sono ospitali e disponibili sia con i turisti come me e il mio ragazzo che, fotocamera al collo e cappello in testa svoltavamo ogni angolo della città, che con gli stranieri, ben impiantati ormai nel loro territorio. Inutile sottolineare che, per il fascino che ripercuote su di me la cultura e l’arte islamica, mi sono innamorata pazzamente della Kasbah, con le sue stradine strette decorate in ogni punto con maioliche dipinte che rappresentavano anche scene storiche sull’arrivo dei Turchi in Sicilia.

Tappa culinaria obbligata: cous cous di pesce e busiate con le sarde. Da leccarsi i baffi!!

Se mai vi troverete a Mazara vi consiglio di visitare, al Museo di Sant’Egidio, il Satiro Danzante, considerato l’emblema delle bellezza mediterranea ed esempio di patrimonio sommerso.

È una statua bronzea del IV secolo a.C. rinvenuta tra il 1997 e il 1998 nelle acque siciliane (un po’ come è successo per i Bronzi di Riace in Calabria). Probabilmente la statua faceva parte di un carico di una nave naufragata tra la Sicilia e Capo Bon in un periodo di grande diffusione del commercio antiquario nell’antichità.

sicilia-4Percorrendo la costa sud-ovest della Sicilia, ci siamo imbattuti in Sciacca, in provincia di Agrigento: una carinissima città marina molto famosa per il suo storico carnevale e per la ceramica.

Grazie anche ai racconti di Andrea Camilleri, abbiamo fatto tappa alla famosissima Scala dei Turchi.

Essa è una parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle. La roccia è di tipo argilloso e i vari secoli, con l’azione del vento e dell’acqua, l’hanno caratterizzata appunto con questi gradoni come se fosse una scala. E’ chiamata Scala dei Turchi a causa delle incursioni di pirateria da parte delle popolazioni arabe, chiamate anche “turchi”. Questi erano soliti ormeggiare le loro navi nelle acque della Scala che consideravano un ottimo approdo dai venti e dalla vigilanza costiera. Ormeggiate le navi, poi, scalavano la scogliera per andare a saccheggiare ogni bene dei villaggi vicini.

Alla vista, dall’alto, della scogliera, sono rimasta letteralmente incantata. Penso sia fin’ora la spiaggia più bella che abbia mai visto. Più che altro forse “particolare”, con uno stacco di colore, dal bianco all’azzurro, così netto che si rimane per forza colpiti in positivo. Ed inoltre, una volta raggiunta la spiaggia, ci si può dilettare a ricoprirsi di argilla sul corpo impastando i pezzetti di roccia presenti sul bagnasciuga; in pratica godere di tale panorama e regalare qualche beneficio alla nostra pelle.

Penultima tappa in Sicilia è stata Agrigento, con la sua Valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO. E’ il sito archeologico più grande del mondo con i suoi 1300 ettari e con importanti templi dorici del periodo ellenistico. E’ stato bellissimo passeggiare per il sito durante le ore pomeridiane e approfittare del calar della sera per poter sorprenderci della vista dei templi illuminati dai faretti, egregiamente posizionati sulle strutture, per renderli ancora più suggestivi.

valle dei templiFavignana

Chi va in Sicilia e non trascorre almeno una giornata su una delle più belle isole Egadi?

Colori stupendi, acqua mozzafiato e paesaggi incontaminati.

Vi suggerisco di arrivare sull’isola e noleggiare uno scooter o una bici per avere la possibilità, come abbiamo fatto noi, di girarci in comodità ed indipendenza tutta l’isola riuscendo a fare il bagno in tutte le spiagge più famose. Anche qui tappa culinaria obbligata: il gelato al pistacchio di Bronte nella brioche, una bomba di piacere per gli occhi e la pancia.

gelato al pistacchioRievocando le bellezze del mio viaggio per suggerirvi cosa vedere in Sicilia, ho realizzato che non potrò mai dire “Non tornerò più in Sicilia

Dopo questo viaggio ho scoperto un pezzo di terra così bella che non amarla è impossibile. Forse conta anche il fatto che la Sicilia sia molto simile alla Campania per la bontà del cibo, per il clima, per la bellezza del mare, il calore della gente… non so… ma lì mi sono sentita a casa e il relax trascorso in quel posto, con la compagnia e l’amore del mio fidanzato sono stati impagabili!

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