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Gian Maria Tosatti – Le fiamme dell’inferno al porto di Napoli

di Francesca Pili

Le cose importanti le trovi nel mondo, non nel mondo dell’arte, qui arriva tutto ma non nasce niente. Le cose importanti l’artista le cerca nel mondo“. (da una videointervista su talkingart.it) E rovistando tra gli angoli remoti del mondo Gian Maria Tosatti, giovane artista romano, rianima luoghi dismessi, testimoni di un passato dimenticato dalla stessa comunità.

La nostra è un’epoca del continuo presente che annulla ogni valore mnemonico, Tosatti ricerca la stratificazione storica come base dell’identità. Così da New York si trasferisce a Napoli per compiere il lavoro Sette Stagioni dello Spirito, promosso e sostenuto dalla galleria Lia Rumma, il MADRE e la Fondazione Morra. Un progetto biennale, tuttora in corso, ispirato al Castello interiore di Santa Teresa D’Avilia, col quale l’artista si interroga sui limiti del bene e del male nell’uomo.

Perché Napoli?
Perché mi ha dato tutto ciò che io gli ho chiesto. Tutto ciò che io cercavo, e molto di più, io qui l’ho trovato.
È una città straordinaria.

Il suo lavoro inizia a settembre 2013 con l’installazione 1_La Peste, sviluppata in pieno centro storico nel quartiere Banchi Nuovi, all’interno della Chiesa dei SS Cosma e Damiano, chiusa dalla seconda guerra mondiale.
Chiesa dei SS Cosma e DamianoIl riferimento alla peste è inteso come incoscienza, il limite del male dello spirito che torna eternamente nella storia dell’uomo per ucciderne l’animo di generazione in generazione.

La prima impressione che ho avuto di Napoli è stata quella di essere una città, nonostante sia passato più di mezzo secolo, appena uscita dal secondo conflitto mondiale.

Aver ridato vita a quel luogo chiuso da quella fase storica è stato come una scossa benefica che potesse smuovere e risvegliare le coscienze assopite.

Un piccolo miracolo degno di questa città pullulante di luoghi relitto dal forte fascino al quale è impossibile accedere per un’ignavia di fondo da parte tanto delle amministrazioni quanto dei cittadini.
Gian Maria Tosatti la peste2_Estate è la seconda tappa di Stagioni avente come protagonista l’ex Anagrafe Comunale di Napoli (prima in Italia, 1809) in Piazza Dante, 79. La condizione dello spirito affrontata in quest’opera è il concetto di inerzia con cui si è costituita l’Italia repubblicana, nella sua mancanza di identità e progettualità, causa di dell’immobilismo del quale tutt’ora paghiamo le conseguenze.
tosattiLa terza Stagione è in fase di allestimento: 3_Lucifero è l’ultima tappa dell’inferno in questo viaggio dantesco che Tosatti ripropone in chiave contemporanea. Gli Ex Magazzini Generali del porto di Napoli transustanzieranno nella Cattedrale della Nostalgia.
tosatti cattedrale della nostalgiaNostalgia dell’amore di Dio rinnegato da Lucifero, un atto di superbia costatagli la cacciata dal Paradiso. Ma il trono dell’inferno è anche il solo punto dal quale è possibile vedere il cielo stellato: la bellezza malinconica del ricordo di una perdita. L’errore è la Terza Stagione dello Spirito che viene qui indagato, dove il male è nella negazione dell’amore.Un frate insegnò: “Ogni volta che tu ne hai la possibilità e rifiuti l’amore, commetti peccato: è questa l’unica colpa che possiamo fare”. Santa Teresa, alla quale Tosatti si è ispirato, scrive: “il profitto dell’anima non consiste nel molto pensare ma nel molto amare… per cui le nostre preferenze devono essere soltanto in quelle cose che più eccitano all’amore”. Così il nostro Lucifero rinnega l’amore e l’abbandono a Dio. Sceglie superbamente il proprio Ego, illudendosi di poter essere autosufficiente e sfida la fonte stessa dell’amore. La fine la conosciamo tutti.

Tosatti vede Lucifero come un ragazzino. Dall’adolescenza l’errore è una parte integrante del nostro processo educativo teso al formarsi di una coscienza, un’identità. E spesso nei giovani l’attaccamento a proprio Ego è più una corazza che cela un’imponente fragilità che un atto di superbia, anche se come tale verrà poi valutato. Ma la causa dell’errore è la libertà, dono d’amore che Dio ha fatto all’uomo. Quindi errare non è poi così male, basta che ci ricordiamo dell’obiettivo, che è far emergere ciò la che psicologia chiama il , ovvero la parte più vera di noi: l’anima, potremo definirla.

Quindi la Cattedrale della Nostalgia è un luogo di isolamento, quel punto prima della scelta decisiva, in cui tiri le somme di tutto ciò che è stato di te fino ad ora ed è il punto in cui se sbagli adesso, sei tu che ti condanni. É il punto in cui si salva solo chi si libera dall’ego, il luogo oltre, dove il giusto e sbagliato non esistono più perché ora sei TU.

Quello che si vede è più o meno ciò che si vede nei sogni o in certi ricordi che l’inconscio mescola fra loro generando rebus, enigmi dietro cui si nasconde la nostra identità. I luoghi che scelgo allora servono per mettere nello spazio quegli enigmi che mi appartengono e che prendono forma usando immagini dei miei ricordi.

Gian Maria Tosatti permette con Stagioni di ripercorrere un’odissea personale come gesto rivoluzionario.

Nell’opera è tanto forte l’impatto intimistico quanto vuole esserlo quello sociale-politico. I luoghi scelti come palcoscenici dell’inconscio, sono rimessi in discussione a livello amministrativo con le autorità per una prossima riqualificazione.

Chissà che non possano tornare a vivere una nuova storia a servizio della comunità.

3_Lucifero chiude l’excursus all’inferno, le prossime due “stazioni” riguardano il purgatorio e l’ultima il paradiso. Scoprite gli altri luoghi occulti che le ospiteranno nel cuore di Napoli.

Di 3_Lucifero è prevista l’inaugurazione verso fine marzo. Tenete d’occhio l’evento.

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