Home AuthorClaudia Esposito Glob(e)al Shakespeare: sei riscritture contemporanee al Teatro Bellini di Napoli
Glob(e)al Shakespeare

Glob(e)al Shakespeare: sei riscritture contemporanee al Teatro Bellini di Napoli

di Claudia Esposito

Immaginate il Globe di Londra trasferito per magia a Napoli: un teatro senza la distanza imposta dall’amata/odiata poltrona in platea, un pubblico che partecipa quasi fisicamente, oltre che emotivamente, allo spettacolo, assistendo alla rappresentazione a ridosso del palcoscenico. Immaginate una folla eterogenea di spettatori che vive il teatro come fonte primaria di intrattenimento e che resta a guardare uno spettacolo (anzi, più d’uno!) per tre lunghe ore; immaginate, per una volta, una folla di spettatori che una volta uscita dal teatro discute di ciò che ha visto e intavola un dibattito perché in grado di effettuare un confronto immediato con un’altra opera shakespeariana.

Questo è il sogno di Gabriele Russo, direttore artistico del Teatro Bellini di Napoli, che ha ideato il progetto Glob(e)al Shakespeare, presentato per la prima volta al Napoli Teatro Festival e ora ospite per tutto il mese di ottobre al Bellini.

L’idea è semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: sei riscritture contemporanee di altrettante opere di William Shakespeare, in scena in un Bellini rivoluzionato per l’occasione, senza le poltrone in platea e con una scansione della serata inedita per il teatro napoletano; ogni sera, infatti, il pubblico assisterà a due spettacoli, scritti da diversi autori e interpretati da due differenti compagnie teatrali, ospiti del Bellini, della durata di un’ora e mezza ciascuna, per un totale di tre lunghe ore di teatro shakespeariano.

Nell’incontro con stampa e curiosi nel foyer del teatro, Gabriele Russo ha spiegato come si è fatto strada in lui il desiderio di un teatro diverso: partendo dalle sue riflessioni dallo stato attuale del teatro a Napoli e in Italia, Russo ha più volte lamentato un’insofferenza nei confronti delle rivalità tra compagnie e teatri.

Tra artisti ci si conosce ma si fa difficoltà a riconoscersi

Come ben ha sottolineato Alessandro Toppi, direttore de Il Pickwick presente all’incontro con la stampa, gli artisti sono egocentrici per definizione, e non riescono quasi mai a valutare serenamente il lavoro di altri. Le compagnie teatrali, inoltre, sono fortemente legate ai propri spazi, che spesso a Napoli sono spazi familiari: ogni grande teatro a Napoli, fatta eccezione per San Carlo e Mercadante, è legato ai nomi delle famiglie o dei singoli che li hanno resi grandi. Questi personalismi, però, portano spesso ad allontanare le compagnie e gli autori, inaridendo lo scambio culturale che potrebbe essere invece decisamente più proficuo se si riuscisse a superare una rivalità che non ha ragione di esistere. Gabriele Russo, inoltre, ha sottolineato come il suo ruolo di direttore del teatro lo allontani dalle scene che ha calcato per anni come attore e che vorrebbe vivere a pieno da regista: quando la compagnia da lui diretta, infatti, parte per una tournée in giro per l’Italia e l’Europa, è costretto a salutarla ogni volta a malincuore, non potendo abbandonare il teatro di cui ormai si occupa a tempo pieno.

Da queste riflessioni puramente personali e dall’esigenza di creare qualcosa di inedito non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il pubblico, nasce l’idea del Bellini come spazio condiviso da sei diverse compagnie teatrali, uno spazio che sia anche laboratorio e scambio di idee per attori, registi, autori e pubblico.

E quale autore può considerarsi eterno e rappresentare al contempo una sfida sempre nuova, se non William Shakespeare?

L’idea di Glob(e)al Shakespeare

La realtà complessa del teatro elisabettiano ha ispirato dunque Gabriele Russo, che ha deciso di ricreare il Globe Theatre di Londra a Napoli, nel suo Bellini, e di proporre una visione “globale” dell’opera di Shakespeare, scegliendo un campione eterogeneo delle sue opere e proponendole come riscrittura contemporanea. Racconto d’inverno, Otello, Giulio Cesare, Una commedia di errori, Tito e Le allegre comari di Windsor sono i sei titoli delle opere in scena al Bellini dal 3 al 26 ottobre. Le riscritture sono sperimentali per le scelte di trama, ma soprattutto linguistiche: per citare due esempi, l’Otello di Gianni Spezzano, con regia di Giuseppe Miale di Mauro e portato in scena dalla Compagnia NEST, è scritto e recitato nel dialetto della periferia nord di Napoli; Una commedia di errori di Dammacco, Valenti e Vastarella, diretta da Valenti e recitata dalla compagnia Punta Corsara, opta invece per un linguaggio italo-americano.

Glob(e)al Shakespeare, dunque, riunisce sotto la sua insegna diverse compagnie teatrali, autori giovani e affermati, attori esperti e apprendisti. È un’offerta di apertura e di generosità e si propone come esempio di solidarietà tra artisti, che si osservano mentre sono all’opera, guardano le prove di altre compagnie, imparano dal confronto e affrontano un mostro sacro del teatro qual è Shakespeare.

Si chiude il cerchio, in quest’atmosfera entusiasmante di sperimentazione che il Bellini ha inaugurato con il progetto Glob(e)al Shakespeare, con la pubblicazione di sette libri che rappresentano l’anima del lavoro intrapreso da Gabriele Russo. La collana Sottotesto della casa editrice Nardini, inaugurata nel 2016 e diretta da Luca Cedrola, ha scelto di ospitare tra i suoi volumi dedicati alla drammaturgia sette nuove pubblicazioni dedicate al progetto Glob(e)al. La casa editrice, infatti, ha deciso di pubblicare le sei drammaturgie in scena al Bellini con le note al testo dei registi e un settimo volume con il contributo dell’ideatore, Gabriele Russo, e una nota critica a cura di Alessandro Toppi, che ha seguito tutte le fasi di preparazione e messa in scena degli spettacoli per il Napoli Teatro Festival.

Il Bellini, quindi, si mette in gioco due volte, dando vita ad un progetto innovativo non solo sulla scena, ma anche tra gli scaffali della sua libreria, Laterzagorà. Ogni grande teatro che si rispetti, infatti, dovrebbe possedere al suo interno uno spazio libreria adeguato e che sponsorizzi pubblicazioni autonome, che raccontano la storia del luogo in cui si trovano. Il Bellini, con la collaborazione della Nardini, inizia quindi a costruire la sua memoria con questi sette volumi che raccontano di un’esperienza non comune e permettono di avvicinarsi al più grande drammaturgo di tutti i tempi conservando un ricordo vivido degli spettacoli appena visti.

Poche volte si assiste a un atto di coraggio e a una dimostrazione di entusiasmo e amore dell’arte come in questo caso: noi accogliamo con gioia la Dichiarazione d’amore nei confronti del pubblico e degli autori pronunciata dal Teatro Bellini e Gabriele Russo, e non vediamo l’ora di osservare questo bellissimo esperimento in divenire.

Ci vediamo al Globe, o meglio…al Bellini!

Dal 3 all’8 Ottobre e 25 Ottobre

RACCONTO D’INVERNO
adattamento Pau Miró, Enrico Ianniello
regia Francesco Saponaro

OTELLO
adattamento Giuseppe Miale di Mauro
drammaturgia di Gianni Spezzano
regia Giuseppe Miale di Mauro
uno spettacolo della Compagnia NEST

Dal 10 al 15 Ottobre e 26 Ottobre

GIULIO CESARE. UCCIDERE IL TIRANNO
adattamento Fabrizio Sinisi
regia Andrea De Rosa

UNA COMMEDIA DI ERRORI
adattamento Marina DammaccoEmanuele Valenti ,Gianni Vastarella
regia Emanuele Valenti
uno spettacolo di Punta Corsara

Dal 17 al 22 Ottobre e 24 Ottobre
TITO
adattamento Michele Santeramo
regia Gabriele Russo

LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
adattamento Edoardo Erba
regia Serena Sinigaglia

Abbonamento all’intera rassegna: 60 €
Ridotto: 50 €
Under 29: 36 €

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