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Hitler contro Picasso e gli altri - L'ossessione nazista per l'arte

Hitler contro Picasso e gli altri – L’ossessione nazista per l’arte

di Cinzia Cicatelli

Hitler contro Picasso e gli altri  è il nuovo docufilm prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con la partecipazione di Sky Arte HD e con musiche composte da Remo Anzovino.

All’anteprima stampa presso il Cinema Arcobaleno di Milano, la proiezione è stata preceduta dalla live performance del pianista Remo Anzovino e da un video messaggio di Toni Servillo, voce narrante del film.

L’argomento di Hitler contro Picasso e gli altri può essere esaustivamente riassunto dal sottotitolo del docufilm stesso è cioè “l’ossessione nazista per l’arte”, ossessione che coinvolse in prima persona Hitler e il suo vice Goering.

Hitler contro Picasso e gli altri - sequestro arte ebrei

Hitler contro Picasso e gli altri- Nexo digital

Il film in particolare racconta  dei sequestri perpetrati dai nazisti a danno di famiglie, collezionisti e galleristi di origine ebraica nei territori occupati, con testimonianze commuoventi e una accurata ricostruzione storica che mira a mettere in luce il delicato e difficile processo di riappropriazione da parte dei legittimi proprietari delle opere d’arte trafugate.

Hitler contro Picasso e gli altri illustra innanzitutto la dicotomia tra l’arte ariana,  che esalta il classicismo e le ambientazioni bucoliche tipicamente rinascimentali, e  la cosiddetta “arte degenerata”, così denominata la produzione artistica delle correnti  più moderne come il cubismo e l’impressionismo, e autori del calibro di Max Beckmann, Paul Klee, Oskar Kokoschka, Monet, Van Gogh, Otto Dix, Marc Chagall, Matisse, banditi perché producevano o avevano prodotto arte in contraddizione con i nuovi canoni di estetica ariani.

In questo contesto si innesta la fitta rete di critici ed esperti d’arte che coadiuvavano i veri e propri saccheggi di Goering, compulsivo collezionista, che imponevano alle famiglie ebree sotto sequestro di mettere all’asta le “opere degenerate” o di vendere al regime i pezzi migliori a prezzi stracciatissimi.

Molte famiglie ebree sono riuscite a barattare un visto per gli Stati Uniti in cambio della cessione delle loro opere, chi si è opposto, invece, ha pagato a caro prezzo il rifiuto, con la deportazione diretta nei campi di sterminio.

La seconda parte del documentario si concentra sul caso Cornelius Gurlitt, figlio del mercante d’arte nazista Hildebrand Gurlitt, trovato in possesso di un tesoro di 1500 opere, ritrovate nel suo appartamento nel 2012 in seguito ad un controllo fiscale, poi esposte in 4 mostre nel 2017. 

Tra le opere di Gurlitt figura anche “La donna seduta” di Matisse, appartenuta a Paul Rosenberg, ebreo francese, uno dei più importanti galleristi d’arte dei primi del ‘900.

Christopher A. Marinello, avvocato mediatore che cura anche gli interessi della famiglia Rosenberg , durante il suo intervento all’anteprima stampa ha espresso tutta la sua solidarietà alle famiglie che rappresenta, le quali cercano di riappropriarsi della loro memoria e recuperare la propria dignità calpestata proprio attraverso il recupero di queste opere d’arte.

Un documentario che pone l’accento sulla barbarie del nazismo, che è riuscito perfino ad andare oltre al suo piano di sterminio, riuscendo quasi a recidere le radici culturali di un intero popolo, manipolando il gusto e quindi la coscienza di metà Europa.
Hitler contro Picasso e gli altri – il 13 e 14 marzo al cinema!

 

 

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