Home AuthorAngelo Capasso iCULTradio #7 – Pagine e note.

iCULTradio #7 – Pagine e note.

di Angelo Capasso

Non sono un musicista, né un esperto musicale, e forse nemmeno un intenditore. Al massimo un appassionato estimatore. Per me la musica è un po’ come la ragazza irraggiungibile del liceo, che puoi limitarti ad ammirare senza ambirci sul serio. Quell’amante idealizzata che diventa la colonna sonora, l’ouverture al piano, la sinfonia che musica le tue giornate, ma non riuscirai mai ad afferrare. Anche con i miei pensieri è così; se li scrivo hanno un loro ritmo, ma nel momento in cui li dico, anche solo sussurro, è come se perdessero qualcosa: c’è sempre un gap tra la mia parola e il suono.

bigstock_Stack_of_CDs_with_HI-Fi_headph_12366542Vi starete domandando: che ci faccio qua, in una rubrica che parla di musica?

In redazione volevamo chiudere la settimana del libro con una play-list in cui le canzoni parlassero di narrativa e poesia. Quei testi  attraverso i quali i musicisti hanno omaggiato i grandi della letteratura regalandoci le loro personali interpretazioni di personaggi e storie. Libri che trovano una loro dimensione negli spartiti. E allora ho pensato che fosse la mia sola occasione per parlare attraverso un mezzo che più mi appartiene (le narrazioni) di qualcosa che non capisco in tutto ma che, ciononostante, amo.

Note e pagine che fanno l’amore: a questo tema dedichiamo il juke-box di questa settimana.

1. DIRE STRAITS, Romeo And Juliet – La tragedia di Shakespeare trasformata nella canzone dell’amore non corrisposto o perduto per antonomasia. E quindi in una canzone che è un po’ di tutti.

2. EDOARDO BENNATO, L’isola Che Non C’è – Dopo aver svoltato per quella seconda stella a destra, una parte di me non è mai più tornata ed è rimasta un bimbo sperduto. Tutto l’album Sono Solo Canzonette del cantautore napoletano è dedicato al Peter Pan di J.M. Barrie, ma scelgo questa quella sull’isola perchè è decisamente il suo manifesto.

3. NIRVANA, Scentless Apprentice – Non saprei dire se mi disturba di più questa canzone o Profumo di Süskind, il libro a cui è ispirata.

4. THE POLICE, Don’t Stand So Close To Me –  Lo-li-ta: lo dice anche il testo che il protagonista della storia assomiglia “Just like the old man in that book by Nobokov”

5. FRANCESCO GUCCINI, Don Chisciotte – Il materialismo di Sancho Panza fa a pugni con l’idealismo di Don Chisciotte della Mancia. Il personaggio di Miguel de Cervantes si fa portavoce di tutti i sognatori, “romantici rottami” che non si arrendono ad accettare per quel che è la realtà.

6. RADIOHEAD, 2+2=5 – Per inserire il mio gruppo preferito, ho dovuto escludere David Bowie che cha ha dedicato ben più di una canzone a 1984 di George Orwell. Ma per me nemmeno il duca bianco è riuscito a musicare il concetto di irrealtà come ha fatto la band dell’Oxfordshire.

7. THE CURE, How Beautiful You Are – I Cure che adattano Les Yeux Des Pauvres di Baudelaire: c’è bisogno di aggiungere altro?

8. FABRIZIO DE ANDRE’, Un Malato Di Cuore – Visto che Non all’amore, nè al denaro, nè al cielo è un album interamente incentrato sull’Antologia di Spoon River di E.J. Master anche qui la scelta è stata ardua. Ha trionfato questa canzone perchè è la più positiva: l’amore che batte l’invidia regalando un momento di vera felicità al malato… e a chi ascolta la canzone.

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