Home SpettacoliCinema Il condominio dei cuori infranti – Sei personaggi in cerca d’amore

Il condominio dei cuori infranti – Sei personaggi in cerca d’amore

di Rossella Capasso

Ecco, ci risiamo. Quando riesco a trovare un film interessante, originale, delicato e surreale, il cinema italiano me lo oscura peggio delle statue scosciate dei Musei capitolini al cospetto di Rohan. Ma perché, dico io? Le commedie francesi sono tanto carucce, con quel pizzico di ironia pungente che le rende malinconiche ma non melense, con quel retrogusto agrodolce che le rende leggere ma non stucchevoli, eppure ci ostiniamo ad importare americanate demenziali come Nonno scatenato, invece di godere di una pellicola piacevole e commovente come Il condominio dei cuori infranti. Poi non ci lamentiamo se l’italiano medio preferisce andare a drinkeggiare sul lungomare invece di votare al referendum (ok, questo c’entra come i cavoli a merenda con la questione cinema ma dava la giusta autorevolezza alla mia critica).

Siamo a Parigi, in un condominio fatiscente e annoiato di periferia, tra palazzi anonimi e strade sporche. All’interno di questo stabile c’è un ascensore guasto da cambiare e solo un inquilino che si oppone alla sua costosa sostituzione (“in fondo non lo prendo mai, abito al primo piano”).

condominio-dei-cuori-infranti-07I personaggi principali sono sei anime tormentate, sei anime grottesche e incompatibili, accomunate da un’amara emarginazione che le spinge (e respinge) oltre l’abisso della solitudine. Abbiamo l’impacciato Stemkowitz, l’uomo costretto sulla sedia a rotelle che perde la testa per l’infermiera triste conosciuta per caso durante il suo turno di notte; la dolce Hamida, algerina arrivata in Francia molti anni prima, madre teledipendente e affranta da quando l’amato figlio è in carcere, che stringe amicizia con un astronauta della NASA tornato sulla Terra seguendo però una rotta sbagliata; ed infine l’adolescente Charly, letteralmente abbandonato da una famiglia che non si vede mai, un ragazzo enigmatico e solitario che trova un punto di riferimento nell’algida attrice degli anni ’80 in crisi depressiva.

Ne ‘Il Condominio dei cuori infranti’ queste tre strane coppie troveranno insieme la forza di reagire ai colpi inferti dalla vita, curandosi a vicenda le malinconie di una quotidianità grigia e ruvida, vissuta all’ombra di un ascensore rotto, malfunzionante come i loro cuori.il condominio dei cuori infranti

Il regista di questo piccolo gioiellino è l’ammaliante Samuel Benchetrit, che osserva con sarcasmo tenero e crudele questi individui improbabili, prigionieri di un formato 1:1.33 e di lunghi piano sequenza con camera fissa. Il regista riesce a raccontare con poesia e cura stilistica la solitudine che alberga tra le mura del condominio, dipingendo in maniera commovente la desolazione e il riscatto di questi sei personaggi alienati e dispersi.

Tra paradossi, suggestioni, cadute e risalite, i protagonisti della pellicola troveranno finalmente un po’ di amore, scoprendo l’inaspettato piacere di conoscersi, comprendersi e condividere con l’altro se stessi, nel silenzio di una stanza grigia. Un silenzio rotto da un rumore strano. E sarà per lo spettatore il momento più bello del film quando si verrà a scoprire la provenienza di quel suono.

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