Home SportCalcio LA PAURA FA 90, nel calcio molto più che nella vita.

LA PAURA FA 90, nel calcio molto più che nella vita.

by Mario D'Errico

Se vivi a Napoli o se almeno una volta nella vita ti è capitato di giocare a quel fantastico gioco che è la Tombola Napoletana, saprai certamente che all’estrazione del numero 90 un coro di voci si alza dicendo: “’a paura”.

E sì, a Napoli si sa da sempre: la paura fa 90!

Ecco, nella vita qualcuno potrà dire: “ ma che significa? Perché proprio 90?”

pauraNel calcio, però, tutto ciò assume un significato particolare. Infatti l’avvicinarsi della fine della partita, quindi del novantesimo minuto, è vissuto dalle squadre con ansia e preoccupazione, soprattutto in quella partite in cui il risultato non è al sicuro e si è in vantaggio di una sola rete.

C’è chi però, con preoccupazioni ed ansie ancor maggiori, al novantesimo attende solo il fischio dell’arbitro per urlare al mondo la propria indiscutibile bravura nello scommettere.

In quel momento i secondi iniziano ad essere interminabili. Ogni singolo episodio è vissuto con allarme. Ogni variazione all’ordinario tema è un presagio di catastrofe.

Vi racconto brevemente un episodio di qualche giorno fa: siamo al novantesimo minuto di LAZIO-NAPOLI ed un mio caro amico (che chiamerò Mister T) è in procinto di vincere la sua scommessa: RISULTATO ESATTO 3-1 con PRIMO MARCATORE HIGUAIN. Tutto sembra andare per il meglio quando improvvisamente la telecronaca di parte del giornalista tifoso (Auriemma) smette improvvisamente di trasmettere.

Dovete sapere che Mister T è legatissimo alla telecronaca di Auriemma e per nessun motivo al mondo è possibile provare anche minimamente a chiedere di cambiare telecronista. La sua personalissima scaramanzia vuole che: “se cambiamo telecronaca porta male!”. La domanda sorge spontanea: “ma scusa, quando il Napoli perde non è sempre  Auriemma il telecronista?”. Ovviamente da buon scaramantico, Mister T risponde puntualmente: “questo non c’entra!”.

paura keita

Ma tornando all’aneddoto in questione, la variazione improvvisa del telecronista fu vissuta da Mister T come un chiarissimo segno che le cose stessero tragicamente per cambiare. Mister T inizia con veemenza ad urlare: “adesso perdo la scommessa (ovviamente in dialetto napoletano), questa è sfortuna, non è possibile, sono gli occhi addosso che mi hanno messo, cambia subito telecronaca, cambia, cambiaaa, cambiaaaaaa”. Negli stessi istanti capita che la Lazio prende palla ed il giovane Keita, appena entrato in campo, parte dalla sinistra, circumnaviga tutta la difesa partenopea, arriva a destra, entra in area, tira e supera Reina con un gran goal. LA TRAGEDIA SI E’ CONSUMATA! Mister T a questo punto, dovendo riversare la sua rabbia su qualcuno, prende di mira il povero vicino di posto sul divano ed inizia ad inveire contro di lui, rifilandogli non pochi ceffoni. Morale della favola: mai essere accanto a chi sta per vincere (anzi perdere) la propria scommessa nei minuti finali della partita. Meglio attendere il fischio finale, sarà costretto, in caso di vittoria, ad offrire un drink a tutti voi.

paura fa novantaGli esempi più recenti, ovviamente meno coloriti, riguardano la partita di ieri Cagliari-Genoa, con goal di Marco Sau al novantaduesimo minuto che fissa il risultato sul 2-1 per il Cagliari e regala i tre punti alla squadra Sarda. Grande partita per il talento rossoblù.

La scorsa settimana, invece, ci son state le variazioni dei risultati di Atalanta-Roma, terminata 1-1 con il pareggio all’ultimo respiro della Roma, e di Inter-Sampdoria, anch’essa terminata 1-1 con goal dei blucerchiati all’ultimo secondo. Possiamo ben immaginare le reazioni dei tifosi di Genoa, Atalanta ed Inter e la paura, tramutatasi in realtà, dell’imminente sorpasso o pareggio della squadra avversaria. Il minuto 90 è davvero critico!

È una storia destinata a ripetersi. Infatti chi ha memoria lunga ricorderà benissimo il goal al novantesimo (precisamente al minuto 94) della Francia nella finale degli Europei del 2000 proprio contro la nostra Italia. Quello di Wiltord è certamente il goal last-second che più mi ha fatto male e piangere per non pochi minuti. Che incubo solo a pensarci!

Vi lascio con il video di quei momenti, e vi invito a seguire anche la prossima settimana Camp Now, Mes Que Un CulT!

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