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Il legame violento – E vissero per sempre infelici e violenti

by Elisabetta Cristofaro

La fine di ogni favola che racconta una storia d’amore è scandito dalla famosa frase “e vissero per sempre felici e contenti, così da chiudere tutti gli interrogativi riguardo la vita di coppia tra la principessa di turno e il suo principe. L’incontro di Cenerentola e il suo Principe Azzurro, così come quello qualsiasi altre due persone, è l’incontro di due diverse identità che danno origine ad un terzo invisibile: il legame di coppia, una vera e propria coesione psichica, secondo Vassalli. Questo legame non sempre porta benessere ma può divenire fonte di sofferenza quando possiede aspetti patologici.

Secondo Norsa e Zavattini, due persone che si legano “stipulano” un patto di coppia cioè una proposta inconscia di relazione in cui ognuno dei partner porta il desiderio latente di risolvere vecchi problemi. Tutto ciò è confermato anche dalle neuroscienze, infatti, Siegel sostiene che quando due menti si incontrano attivano precisi sistemi neurobiologici, detti circuiti di risonanza interpersonale, che sono dei meccanismi impliciti di conoscenza da cui scaturisce la formazione di una mente bi-personale. La formazione di una coppia comporta la creazione di un intersoggettività su cui si poggia la storia della coppia stessa.

E se Cenerentola e il Principe Azzurro fossero una coppia violenta? Perché continuerebbero a stare insieme?

dipendenza affettivaPrendendo in considerazione quanto affermato si pensa che le coppie violente costruiscono un intersoggettività negativa e stabile, basata su circoli viziosi che si autoalimentano. Di solito le storie di coppie violente sono il frutto di narrazioni violente di due individui fragili che insieme trovano la forza di salvarsi. Questi tipi di coppie realizzano patti rigidi che escludono la possibilità di far entrare altri, infatti, non hanno amici, né altri tipi di legami, utilizzano l’agire e non il pensare e infine usano una rigida dicotomia buono/cattivo. La rigidità di tale binomio con cui leggono il mondo, di solito prevede che il ruolo del cattivo sia ricoperto dall’uomo, il maltrattatore, mentre alla donna è assegnato il ruolo della buona. Tale binomio si inverte solo nel momento del perdono quando nel maltrattatore si vedono solo gli aspetti positivi e nella donna compare il senso di colpa. In entrambi i casi non c’è la possibilità di un integrazione psichica che può mitigare l’estremizzazione.

legame violentoNella coppia violenta spesso è presente la dipendenza affettiva dove i due componenti non funzionano separatamente, ma solo in simbiosi. L’uomo si sforza in tutti i modi di controllare la partner e la donna regola e costruisce i propri pensieri e il proprio mondo tenendo sempre in considerazione il partner. Secondo il terapeuta Ruggiero, nella coppia violenta il patto rigido e impenetrabile si fonda sulla formula “io ti salverò” anzi più esattamente “insieme ci salveremo”, promettendosi il superamento di ogni dolore e ferita. I due partner sin dall’inizio della loro relazione si sono scambiati psichicamente quella che può essere definita la promessa delusa. Ciò deriva dal fatto che i partner vedono nella coppia l’unica possibilità di risoluzione delle proprie sofferenze, che in realtà è l’elemento basilare della dipendenza.

Il legame violento è radicato su elementi di fusione tra i due partner dove ognuno è importante in quanto è presente esclusivamente per l’altro. Il legame violento è un circolo vizioso di allontanamento e avvicinamento.

Cenerentola e il Principe Azzurro non decidono di porre fine al probabile legame violento perché esso rappresenta erroneamente l’unico porto in cui rifugiarsi da vecchie sofferenze.

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