Home Arte LONDRA: l’arte nella city, the art is in the air!

LONDRA: l’arte nella city, the art is in the air!

di Veronica Cimmino

Secondo la leggenda Londra fu fondata da un discendente dell’eroe troiano Enea, Bruto di Troia, dopo che ebbe ucciso i giganti Gog e Magog. Occupata dai romani nel I secolo d.C, fu utilizzata come un importante centro commerciale. L’impero romano, che sotto Traiano raggiunse la sua massima estensione, delimitò il confine a nord, nell’odierna Scozia, col “vallo di Adriano”. La zona fu abbandonata nel V secolo d. C., si narra che prima della fine del secolo la città fosse stata quasi del tutto abbandonata.

Oggi è la città più grande dell’unione europea: Londra. Vederla una volta non basta e il suo cielo, quasi sempre uggioso, non ferma i migliaia di visitatori che ogni anno e in qualsiasi periodo dell’anno, affollano la capitale del Regno Unito.

In molte sue strade il tempo sembra essersi fermato nella storia e, girandosi intorno, c’è sempre qualcosa che attira l’attenzione. Non è un caso che nella lista stilata dal New York Times dei 50 musei più belli al mondo, sette si trovino in questa città. Passiamo in rassegna alcune tappe da cerchiare sulla mappa:

BRITISH MUSEUM

Fondato nel 1753, è oggi uno dei musei più importanti al mondo e si colloca al secondo posto nella lista dei musei più belli al mondo.

british museum

Foto del British Museum su gentile concessione di Mario Del Prete.

Alcuni reperti archeologici di cui debbo assolutamente accennare:

La stele di rosetta: questo blocco di granito nero prende il nome dalla città (Rosetta) in cui è stato rinvenuto, trovato nel 1799 da una spedizione promossa da Napoleone Bonaparte in Egitto. L’importanza di questa stele? Ha permesso di decifrare i geroglifici. Sulla lastra compare un testo in tre lingue differenti: geroglifica, demotica, greca. La conoscenza della lingua greca permise al linguista francese Jean Francois Champollion di riuscire a decifrare i geroglifici per la prima volta. E’ grazie a questa stele, quindi, che oggi siamo in grado di leggere ed interpretare la forma più antica di scrittura egiziana.

Fregi e sculture del Partenone: ciò che noi oggi vediamo, salendo sull’acropoli di Atene, è veramente poco rispetto a quel che l’edificio era prima che fosse distrutto e depauperato di quello che era il più grande complesso scultoreo di età classica. Un noto ambasciatore britannico di nome Lord Elgin riuscì, nel 1801, ad ottenere il permesso dai turchi per staccare le sculture dal Partenone e da altri complessi dell’acropoli ateniese. Questi pezzi, portati a Londra, sono oggi conservati in tutto il loro splendore al British Museum. E’ certo difficile capire, per chi non studia questo genere di cose, dove fossero precisamente posizionati i pezzi in mostra al museo, ma non c’è bisogno di un esperto per apprezzare i sublimi panneggi, il modellato delle sculture, la resa dei movimenti.

Avrete ancora modo di apprezzare reperti di varie culture, come quelle inca, cinesi, azteche e molto da vedere sull’antico Egitto. Al momento ospita una mostra temporanea dal nome “Life and death of Pompeii and Herculaneum” con ampia esposizione di reperti che ci portano direttamente al 79 d.C., anno della distruzione delle due città dopo l’eruzione del Vesuvio. La mostra terminerà il 29 settembre 2013

Foto di Mario Del Prete.

NATIONAL GALLERY

Fondata nel 1824, quando la House of Commons comprò la collezione di dipinti del banchiere John Julius Angerstein, le sue 38 opere divennero il primo nucleo di una nuova collezione nazionale, inizialmente esposta nella residenza di Angerstein. Nel 1831 il Parlamento fu d’accordo nel costruire una dimora per le opere in Trafalgar Square, considerata il vero centro di Londra. La nuova sede fu aperta nel 1838 col nome di National Gallery. L’esposizione vanta di una larga serie di opere datate dal 13° al 19° secolo, tra cui annovero artisti come: Velazquez, Van Gogh, Turner, Rembrandt, Canaletto, Goya, Ingres, Degas, Cézanne, Monet, Vermeer, Caravaggio, Mantegna, Veronese, Piero della Francesca, Botticelli, Leonardo, Tiziano e molti altri. Fino all’8 settembre 2013 siete in tempo per vedere una mostra temporanea dal nome “Vermeer and Music: the Art of Love and Leisure”.

GLOBE THEATRE

Globe Theatre londraQuella che oggi vediamo, lungo il Tamigi, è la ricostruzione del teatro in cui recitò la compagnia di William Shakespeare, dove il grande scrittore diede vita e mise in scena molte delle sue opere. Ma, come dicevo, si tratta di una ricostruzione del teatro originario, che fu distrutto più volte. La struttura, in ogni caso, ci da l’esatta ricostruzione di come doveva essere un teatro elisabettiano. La struttura del teatro in legno era ottagonale e presentava uno spazio aperto al centro da cui entrava la luce. Tuttora è possibile vedere spettacoli in programma in un’atmosfera non molto differente da quella del 600, a parte, ovviamente, il fatto che ora le donne siano ammesse in scena, ricordando che un decreto le aveva tenute, fino al 1660, fuori dalla scena teatrale. Nella stagione teatrale annua, almeno una volta viene messa in scena un’opera shakesperiana, eseguita da una compagnia tutta al maschile e con costumi elisabettiani. In ogni caso, per chi non volesse comprare un biglietto per uno spettacolo, può sempre visitare il teatro!

TATE MODERN GALLERY

Non molto distante dal Globe Theatre, la Tate Gallery espone opere di arte moderna internazionali. La struttura è quella di una ex-centrale elettrica, ma, oggi, non ne ricorda per niente l’aspetto. Si è già detto, nei precedenti articoli, di alcune opere qui conservate, come “Donna che legge con parasole” di Henri Matisse e “Nudo, foglie verdi e busto” di Pablo Picasso, ma altre sono le rinomate opere qui conservate: opere di Piet Mondrian come “Composizione C (No.III) con rosso, giallo e blu”, “L’incertezza del poeta” di Giorgio de Chirico, “Swinging” di Wassily Kandinsky, “Donna nuda in poltrona rossa” di Pablo Picasso e molti altri. Non sono un’amante dell’arte moderna, ma non si può lasciare Londra senza aver visto questa galleria.

SAINT PAUL’S CATHEDRAL
Saint Paul Cathedral londraLector, si monumentum requiris, circumspice” (lettore, se tu vuoi vedere il mio monumento, guardati attorno), queste sono le parole incise sulla lapide dell’architetto Christopher Wren, che si occupò della ricostruzione della struttura dopo il famoso incendio di Londra del 1666. E’ chiamata la quinta chiesa proprio perché è stata ricostruita più volte, quella che oggi vediamo è appunto la quinta ricostruzione. La tradizione vuole che sotto la cattedrale si trovino dei megaliti o delle pietre disposte in circolo. E’ percorrendo il “Millennium Bridge”(uno dei ponti che collega le due rive del Tamigi) che scorgiamo l’imponente cupola della cattedrale, che è, dopo la cattedrale di Liverpool, il secondo più grande edificio religioso della Gran Bretagna.

Ma stop! WAIT!

waitLondra non è solo questo, l’arte, come sempre, si trova espressa in ogni sua forma e qui più che mai fuoriesce dalle vie e, misteriosa, chiama all’attenzione lo sguardo dei visitatori. Non potete fare a meno di perdervi tra le strade di Camden Town o tra i mercati di Portobello e ancora sedervi tra i prati del St.James’s Park o entrare a Westminster, l’abbazia dove, dal 1066, si svolgono le incoronazioni dei reali d’Inghilterra, fatta eccezione per Edoardo V e Edoardo VII, e dove sono sepolti parte dei sovrani fino al 1760. Nella Westminster Abbey potrete stare a due passi dalle spoglie di grandi personaggi: da Charles Darwin e Isaac Newton a Shakespeare, Shelley, Eliot, Dickens. Non mancate, ancora, di entrare al Natural History Museum, dove, all’ingresso, rimarrete estasiati dalla ricostruzione dello scheletro di un Diplodocus, un dinosauro tra i più lunghi comparsi sul pianeta, ospitato nella hall del museo. Ancora, seguire le vie del fiume Tamigi o sedersi nei pressi nel Big Ben e udirne il rintocco, assistere al cambio della guardia della regina (la cui tradizione risale al 1660). Ma, soprattutto, perdetevi, perché solo così potrete entrare a pieno nell’atmosfera, ancora, vi prego, non abbiate paura della pioggia, Londra è quasi sempre uggiosa e per questo affascinante, quindi mettete da parte l’ombrello e, fatevi trasportare dal vento, o, in alternativa, cartina alla mano e diretti…ovunque!

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