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In Luce – Cesare Accetta in mostra al Madre di Napoli

di Valentina Papaccioli

Il 3 ottobre sono stata alla presentazione di una mostra al Madre davvero  molto interessante, che consiglio a tutti di vedere, soprattutto se siete amanti della fotografia e delle tecniche di illuminazione nell’arte. L’opera, chiamata proprio “In Luce”, è di Cesare Accetta, uno dei più noti fotografi e lighting designer italiani che si occupa di teatro, cinema e arti visive. La mostra è a cura di Maria Savarese, ed entra a far parte della collezione del Madre nell’ambito del nuovo progetto Per_formare una collezione.

Sin dal mio arrivo all’ingresso del museo, mi sono stupita nel constatare la massiccia presenza di persone lì presenti per il mio stesso motivo. Appena ottenuto il pass d’ingresso, ho fatto giusto in tempo per accaparrarmi uno degli ultimi posti a sedere nella biblioteca al primo piano dove si teneva la presentazione della mostra. Neanche il tempo di sedermi che alle mie spalle la sala era piena di persone in piedi interessate all’evento.

in luceAl tavolo adibito per la presentazione sedevano il Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Pierpaolo Forte, il Direttore del Madre Andrea Villani e la curatrice della mostra Maria Savarese. Ovviamente Cesare Accetta, dalla personalità, a mio parere, molto discreta e schiva, ha preso posto a sedere a lato della stanza, quasi in una sorta di “anonimato”, lasciando campo aperto agli altri per la presentazione della sua opera.

Dopo una breve introduzione del presidente, il Direttore del Madre spiega lo scopo reale che ha portato all’inserimento di tale opera nel nuovo progetto Per formare una collezione: citando proprio Villani l’intento è quello di raccogliere all’interno del museo

più storie e non solo manufatti passivi. Le luci che caratterizzano quest’opera sono una storia che esplode a gran voce, seppur sono fotografie silenziose.

L’ultima a prendere la parola è proprio la curatrice della mostra che con tanta emozione ci ha tenuto ad anticipare che questa mostra è dedicata ad Oreste Zevora, eclettico artista napoletano venuto a mancare nel dicembre 2014 e tanto caro a Cesare Accetta.

Come tanti altri lavori del lighting designer, con In Luce Cesare Accetta focalizza sulla relazione con la luce, che costituisce il fulcro di questa ennesima creazione.

E’ fondamentale la relazione con la luce, con la visione che si pone sull’oggetto. Ma sono evidenti, e molto significativi, anche alcuni spostamenti di prospettiva e di esposizione che svelano un percorso rivolto verso un campo d’indagine dedicato all’umano. Ora è il volto il luogo offerto all’azione. Infatti In Luce percorre la superficie del viso svelando tracce di evidente intimità. Più di una volta Maria Savarese ha tentato di offrire la parola a Cesare per deliziare tutti di qualche ulteriore commento, ma aimè, non ci è riuscita.

La seconda parte dell’inaugurazione era dedicata, poi, proprio alla mostra, nella prima sala al piano terra.

Qui sono state allestite tre proiezioni video su cui scorrono 55 volti di attrici, attori, registi e personaggi del mondo dello spettacolo più noti o meno. I volti, ovviamente in bianco e nero, sono ripresi in primo piano. I soggetti sono immobili, con posizioni facciali e lo sguardo molto naturali.

E’ letteralmente la luce che fa tutto il resto.

Una luce che segue, da poro a poro, tutti i lineamenti del volto, tutte le rughe espressive, tutti i più minimi movimenti muscolari, svelandone un’intensa intimità. La sala è completamente buia e trovandosi di fronte a queste proiezioni ammetto che ho captato una punta di inquietudine.

Forse perché, in un modo o nell’altro, veramente è come se si riuscisse ad entrare all’interno del soggetto.

Questo è lo scopo reale dell’opera, giocare con la luce per riuscire a penetrare l’intimità del soggetto.

E a seconda di come la luce crea il passaggio sul volto, si riescono a carpire vari stati d’animo, varie sensazioni: rilassatezza, inquietudine, dubbio, pace…

6Elenco dei 55 “volti” di In Luce: Valentina Acca, Laura Angiulli, Annapaola Brancia D’Apricena, Simona Barattolo, Mimmo Basso, Sonia Bergamasco, Alessandra Bertucci, Monica Biancardi, Maurizio Bizzi, Mimmo Borrelli, Silvia Calderoni, Salvatore Cantalupo, Carlo Cerciello, Antonello Cossia, Angelo Curti, Alessandra D’Elia, Lavinia D’Elia, Marita D’Elia, Antonietta De Lillo, Pippo Del Bono, Cristina Donadio, Fabio Donato, Patrizio Esposito, Lino Fiorito, Maurizio Fiume, Marco Ghidelli, Fabrizio Gifuni, Simona Infante, Valbona Malaj, Stefania Maraucci, Antonio Marfella, Mario Martone, Laura Micciarelli, Enzo Moscato, Mimmo Paladino, Lorenza Pensato, Paola Potena, Andrea Renzi, Giulia Renzi, Carlo Rizzelli, Giuseppe Russo, Lucio Sabatino, Federica Sandrini, Francesco Saponaro, Maria Savarese, Antonello Scotti, Pierpaolo Sepe, Lello Serao, Toni Servillo, Rosario Squillace, Tonino Taiuti, Sonia Totaro, Marianna Troise, Imma Villa, Chiara Vitiello.

Non credevo, ma devo ammettere di essere stata davvero molto colpita da quest’opera e consiglio fermamente a tutti di guardarla, esposta al Madre fino al 28 novembre.

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