Home Author Giocando con Orlando con Stefano Accorsi al Bellini
orlando con stefano accorsi cover

Giocando con Orlando con Stefano Accorsi al Bellini

di Cinzia Cicatelli

Alla prima di Giocando con Orlando con Stefano Accorsi e Marco Baliani al Teatro Bellini, per 90 minuti siamo stati coinvolti in un incessante gioco con i versi dell’Ariosto che è riuscito a coniugare la bellezza del linguaggio epico con la leggerezza e la comicità intrinseca della trama dell’Orlando Furioso.

II due protagonisti come guitti o bardi, se vogliamo, hanno messo in scena il filone amoroso che attraversa l’intera opera ariostesca, strappando sorrisi, fragorose risate e momenti di riflessione su quello che è il concetto di amore contestualizzato nel ‘500.

Quando ho sentito parlare dello spettacolo ne sono rimasta subito incuriosita, perché c’erano tutti gli ingredienti per una ricetta che si presentava davvero succulenta: il carisma di Stefano Accorsi con la sua voce avvolgente (senza contare la garanzia del suo precedente successo sempre nei panni dell’Orlando Furioso), la riuscitissima scommessa di Marco Baliani che ha colto l’essenza della poesia epica e cioè la declamazione (i versi dell’Ariosto sono fatti per essere ascoltati ancor più che letti) e poi l’Ariosto, l’universalità della sua opera, la sua capacità di incantare e disincantare.

Quello a cui assistiamo durante la rappresentazione è una vera e propria singolar tenzone tenuta dai due cantori che si incastrano e si alternano senza mai sopraffarsi, senza mai cozzare con le parole (lo stesso non possiamo dire delle loro immaginarie armature), duellando a suon di rime che trasportano il pubblico da un luogo all’altro della storia, da battaglie a luoghi ameni, da Orlando ad Angelica, dal mago Atlante alla strega Alcina.

In questa nuova versione di Giocando con Orlando c’è molta fisicità, senza scene, senza illustrazioni di alcun tipo, ogni gesto, parola, suono, musica, temporale, vento e accidenti vari viene emesso da quei nostri due corpi affannati e saltellanti.

L’Orlando con Stefano Accorsi e Marco Baliani diventa ”più giocoso, quasi comico […] un modo di giocare con il testo e anche con le convenzioni del teatro”.

Tra i momenti che ho maggiormente apprezzato devo citare i siparietti meta-narrativi che hanno toccato l’Otello di Shakespeare e La Commedia dantesca.

Mi è piaciuto questo confronto con una grande opera senza timore reverenziale, rispettoso ma anche stravolgente, perché ne rispecchia l’anima più profonda: l’improvvisazione verbale, la gioia teatrale, l’insostenibile leggerezza del vivere. 

Il pubblico si è divertito provando nel contempo una vena nostalgica per quel mondo che rimanda direttamente ai primi studi, ai banchi di scuola, a parafrasi scritte su foglietti nascosti, a versi imparati a memoria prima delle interrogazioni, ad una storia tanto integrata nelle radici della nostra cultura quanto in quella di ognuno di noi.

Audentes fortuna iuvat: la fortuna aiuta gli audaci secondo i latini e per Giocando con Orlando con Stefano Accorsi e Marco Baliani ha certamente aiutato (insieme allo studio e alla passione) i due audaci rapsodi moderni nell’azzardo questo spettacolo!

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.