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Riccardo Silvestri per iCULTradio #2

di i-Cult

Nome dell’artista?

Riccardo Silvestri

Come la musica è entrata nella tua vita e quando ne è diventata parte integrante?

Credo che la musica sia parte integrante della vita di tutti noi. Per quanto mi  riguarda posso dire di aver sentito il trasporto verso la musica dopo aver ascoltato intorno ai 7 anni “Si può dare di più” del trio Morandi – Tozzi – Ruggeri  durante una recita scolastica alle elementari.

Prima e ultima esibizione. Quali differenze?

La mia prima esibizione “ufficiale” fu quella della finale al concorso per voci leggere “Royal Butterfly” nel 2009; per la prima volta mi esibivo con un mio brano inedito intitolato “Si ricomincia da qui”. L’ultima è stata la partecipazione allo spettacolo musicale sugli infortuni sul lavoro svoltasi al teatro Mercadante di Napoli lo scorso dicembre. Beh, le differenze sono abbastanza grosse:  esperienza acquisita e modo di apportarsi all’evento, oltre alla location ovviamente, anche se l’emozione prima di andare in scena non varia mai.

Hai un live che è stato più significativo, più intenso degli altri?

Tutti i live hanno bisogno di una carica emotiva non indifferente. Se devo sceglierne uno è sicuramente quello fatto in occasione della Maratona Telethon di Napoli in piazza Dante dello scorso 15 dicembre. Piazza della mia città, dove ho interpretato “Via Vittoria”  e “Sassi Neri”, miei brani a cui tengo molto.

Ed una tua canzone a cui tieni di più, in cui hai messo di più l’anima? Perché?

Una canzone è come un figlio, e ai figli si vuole bene incondizionatamente, per cui mi sento di dire che non ho una canzone a cui tengo di più. Per sprono verso me stesso posso dire che la più bella, non l’ho ancora scritta.

La tua visione della musica?

Credo che la musica faccia parte del nostro essere. Nasciamo ascoltatori di musica, dalle ninna nanne cantate da una mamma a quelle che poi segneranno ogni momento della nostra vita, e credo che sarà così fino a quando avremo un cuore che batta.

Musica e internet. Dai social allo sharing, qual è la tua opinione in merito?

Internet ha aiutato e cambiato drasticamente il mondo musicale. Per gli artisti emergenti è un gran mezzo di pubblicità, per i grandi nomi può essere dannoso – visti gli innumerevoli download da youtube – ma con tutto quello che vendono credo che sia un compromesso che ci può stare.

I tuoi futuri progetti?

Cercare di scrivere e creare il più possibile. Di impegnarmi per questa passione. Magari di fare un disco, salire sul palco di Sanremo o semplicemente avere l’opportunità di esibirmi sempre di più e far arrivare al cuore della gente la mia musica.

Un artista\gruppo imprescindibile per te. Il cult cui non potresti fare a meno. E ovviamente perché.

Parecchi cantautori, maggiormente quelli italiani mi sono di ispirazione continuamente, ma quello imprescindibile è sicuramente Cesare Cremonini. La sua personalità, il suo modo di raccontare attraverso musica e parole le emozioni,mi affascina molto. Ha una visione della musica British, romantica e leggera  che mi ha colpito fin da subito e che credo mi appartenga molto.

E adesso entriamo nel cuore dell’intervista: facci una tua track-list con quelli che per te sono le canzoni cult di 8 diversi gruppi\cantanti, quelle che ti hanno segnato, le TUE imprescindibili della musica, e motiva ogni singola scelta.

  1.  TRAIN, “DROPS OF JUPITER” – Ci sono per ognuno di noi quelle canzoni “storiche” che sono entrate nel nostro cuore senza che noi ce ne rendessimo conto e “Drops of Jupiter” è sicuramente una di questa.
  2. LUCIO DALLA, “FUTURA” –  è bello ripescare dal cilindro pezzi di 30 anni fa così attuali. Nella mia tracklist non poteva mancare un grande cantautore come Lucio Dalla e il suo pezzo per me così “attuale”.
  3. PETER CINCOTTI, “GOODBYE PHILADELPHIA” – Un po’ di anni fa facendo zapping in radio, mi imbattei in questo artista di nicchia newyorkese, diventato “finalmente”, oserei dire, più conosciuto dopo la sua partecipazione all’ultimo Festival Di  Sanremo in duetto con Simona Molinari. Ho amato subito “Goodbye Philadelphia” e questa è la mia canzone “trovata per caso”.
  4. GAVIN DE GRAW, “CHARIOT” –  Se dovessi scegliere l’artista straniero che più sento vicino a me, quello è Gavin Degraw! Diverse sue canzoni mi fanno emozionare. Scelgo Chariot per la sua vitalità!
  5. JOE BARBIERI, “ZENZERO E CANNELLA” – In questo pezzo del cantautore napoletano Joe Barbieri si fondono dolci armonie e parole con ingredienti culinari. L’arte della musica unita a quella della cucina … Connubio per me perfetto!
  6. RONAN KEATING, “I LOVE IT WHEN WE DO” – Considero la musica espressione di comunicazione e poesia dei giorni nostri, però a volte si ha bisogno di momenti di leggerezza. Questa è la mia canzone “leggera”, magari da ascoltare in macchina mentre si sta andando in spiaggia!
  7. BUNGARO, “GUARDASTELLE” – L’uomo che si perde di fronte all’universo      guardando le stelle è un po’ come un uomo che, ascoltando una canzone, smette per un attimo di pensare e di farsi domande.. Si limita ad ascoltare e ad emozionarsi. Questa canzone mi fa questo effetto.
  8. CESARE CREMONINI, “DICONO DI ME” – Oltre al sound diviso tra il rock e il British pop, questo pezzo parla di pregiudizi, e cerca ironicamente (e disperatamente) di esorcizzarli. Credo che ancora oggi sia difficile farsi apprezzare per quello che si è veramente, e che ognuno di noi debba lottare (e perdere un mucchio di tempo) cercando di abbattere quei muri che caratterizzano in parte la società di oggi, più chiusa e diffidente che mai. Nella frase “Dicono di me, che sono una stupida frase da dire davanti a un caffè”  con ironia e un pizzico di malizia, si affrontano tutte le difficoltà che abbiamo al giorno d’oggi, in determinati periodi e contesti, di farci  notare e ammirare per quello che realmente siamo!

riccardo silvestri

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