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SOS TAV – Com’è la sicurezza treno ad alta velocità?

di Mario D'Errico

Riflettiamo per un momento sulla sicurezza treno ad alta velocità. Chiunque sia salito a bordo di uno di quei missili su rotaie avrà certamente avuto la sensazione di essere in una fortezza mobile,  ma vi assicuro che i treni ad alta velocità non sono poi così sicuri! Direte: “cosa potrebbe mai accaderci?” Ebbene, la risposta potrebbe sorprendervi: i treni ad alta velocità sono sì gioielli della tecnologia, ma sono luoghi davvero poco attrezzati per un pronto intervento medico, per cui meglio non sentirsi male!

E’ vero che un medico a bordo lo si trova sempre, ma la sua semplice presenza, però, non potrà sempre esservi d’aiuto. Ve lo dico per esperienza! Infatti qualche giorno fa, purtroppo, ho fatto una spiacevole scoperta: sui Treni ad Alta Velocità non ci sono defibrillatori! La questione più grave, però, è che tutto ciò è permesso dalle nostri leggi. Quindi, nel caso vi sentiate male e, nello specifico, abbiate un arresto cardiaco, la situazione inizia a diventare davvero molto preoccupante (come se non lo fosse già di per se!).

Nella mia personalissima esperienza da soccorritore su un treno Italo, mi sono per fortuna imbattuto in un semplice caso di sincope (svenimento) con recupero della coscienza in pochi minuti. Quindi nessuna conseguenza. Quando la situazione è tornata alla normalità, insieme ad un infermiere romano molto disponibile, ho scambiato qualche parola con il capotreno e poi, alla semplice ed ingenua domanda: “nel caso forse servito, dove trovavamo il defibrillatore?” abbiamo ricevuto la sconvolgente notizia: “A BORDO NON ABBIAMO UN DEFIBRILLATORE!” Provate adesso ad immaginare le nostre facce. Bene, sono proprio quelle! Cioè, nel 2015 su un treno che viaggia alla velocità della luce, che ti permette di essere connesso con il mondo attraverso la wi-fi, in cui ogni biglietto costa un occhio della testa, non c’è un defibrillatore???

tav sicurezza treno ad alta velocitàSuperato lo shock (in realtà non l’ho ancora fatto), ho subito provato a capirci qualcosa in più. Nella mia mente le domande erano tante, ma banalmente ne ho formulata solo una: “se si verifica un arresto cardiaco a bordo di un treno ad alta velocità che si fa?” Il capotreno, con gentilezza, ha provato così a farmi capire le possibili alternative: in casi di necessità spetta al medico soccorritore (quindi un semplice passeggero) o al capotreno decidere il da farsi.

Le soluzioni attuali di sicurezza treno ad alta velocità possono essere:

A) Uscire dalla linea ferroviaria destinata alla circolazione per i treni “veloci” deviando su quella standard (capiamoci, quella per i treni regionali o IC), ovviamente previa consenso da parte delle autorità competenti alla gestione del traffico su rotaie. A questo punto ci si ferma alla prima stazione sul percorso in attesa del 118. Il tutto quindi richiederebbe non meno di 30 minuti!

B) Attendere la fermata successiva, iniziando ad allertare i soccorsi e, poi, andare all’ospedale più vicino. Tempi di gestione minimi non calcolabili e dipendenti dalle soste previste! Non intervenire e sperare che il paziente stia meglio!

Adesso, io sono solo un giovane medico e di certo non ho studiato economia, ma la questione mi pare abbastanza ovvia. Un defibrillatore semiautomatico, che può essere utilizzato da tutti, ma davvero tutti, ha un costo di pochi migliaia di euro. Il defibrillatore permette istantaneamente di stabilizzare una situazione che, in qualsiasi altro modo (eccetto un intervento divino per chi ci crede), è destinata ad avere un unico esito: la morte del malcapitato! Se manca il defibrillatore ed il paziente malcapitato ci resta secco, certamente ci sarà un’assicurazione che dovrà rimborsare molti soldi ai parenti della vittima.

Ma allora perché, perché non ci sono defibrillatori sui treni ad alta velocità? Ecco, è questo lo status di sicurezza treno ad alta velocità!

 

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