Home SportCalcio SSC Napoli è lo specchio della città: bistrattato ma capace di grandi cose!
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SSC Napoli è lo specchio della città: bistrattato ma capace di grandi cose!

di Mario D'Errico

La città di Napoli e la Società Sportiva Calcio Napoli sono da sempre oggetto di ingiustizie e pregiudizi. Allo stesso modo, però, sia il popolo partenopeo che la sua squadra di calcio sono sempre stati capaci di grandi imprese. Quest’ultima, quella della SSC Napoli nasce in un caldo pomeriggio d’estate: dopo due anni all’insegna dell’internazionalizzazione, dei nomi altisonanti (come Benitez) e degli acquisti di calciomercato fatti solo oltralpe, a Giugno 2015 qualcosa è cambiato.

Il Napoli, squadra di un popolo noto a tutti per l’allegria, l’entusiasmo e la voglia di gioire anche per le piccole cose, era diventato una squadra anonima, spenta e priva di passione. Cosa fare allora? La prima istintiva reazione è stata dettata dal cervello: “chi ha vinto qualcosa in Europa? Il Siviglia! Chi è l’allenatore del Siviglia? Emery! Bene, allora proviamo a prenderlo!”. Ma si sa, non sempre il cervello dà buoni consigli. Ed allora, dopo un viaggio in Spagna ed una porta sbattuta in faccia ci si è finalmente affidati al cuore. Quel cuore azzurro, caldo come il sole che scalda il mare del golfo. Così, alle pendici del Vesuvio, il custode che veglia da sempre sulla città partenopea, in quel caldo pomeriggio di giugno arriva il colpo di teatro. La mossa che spiazza un’intero Paese calcistico. Aurelio De Laurentiis cambia rotta ed inizia il processo di “provincializzazione”. “Partendo dal basso, in qualche anno potremmo tornare ad occupare le prime posizioni nazionali ed internazionali”:questo avrà pensato, alzando la cornetta (immagine nostalgica, ma mai più calzante), ha composto il numero di Maurizio Sarri.

ssc napoliMaurizio Sarri, nato a Bagnoli 57 anni fa, giunto per la prima volta in Serie A nella stagione 2014/2015 e salvatosi con la sua squadra, l’Empoli, solo nelle ultimissime giornate di campionato. Questo stesso identikit, probabilmente poco affascinate, deve essere associato ad un’altra immagine: Maurizio Sarri, allenatore che ha imposto per ben due volte in una sola stagione una lezione di calcio alla banda Benitez! Gioco palla a terra con massimo due tocchi, difesa alta e pressing a tutto campo le caratteristiche della piccola squadra toscana orchestrata dal maestro Sarri. Poche ore di colloquio, ed un accordo annuale, con opzione per altri 4 anni, che al popolo partenopeo non ha subito soldato l’animo.

Nelle prime 3 giornate di campionato, poi, il Napoli raccoglie solo 2 punti, la squadra sembra poter esprimere un buon calcio, ma non riesce a fare risultati positivi. La panchina traballa, i tifosi mugugnano ed i gufi..beh i gufi gufano! Lì cambia tutto: Maurizio Sarri con la sua umiltà da provinciale ed il il coraggio del napoletano, decide di seguire le voci in un intero popolo che in coro grida: cambia modulo, abbiamo i giocatori per il 4-3-3!

Detto, fatto.. e che fatto!

Da lì in poi la corsa della SSC Napoli è stata inarrestabile.

Sono state schiacciate tutte le “grandi” e si è imposto un gioco barcelloniano. Mister Sarri è stato capace di risvegliare giocatori marchiarti ormai come finiti e di ridare entusiasmo a chi, pur essendo un campione certificato, non riusciva più a sorridere.

ssc napoliEcco, il sorriso, la gioia e la voglia di divertirsi sono l’immagine di una squadra che adesso è lo specchio di una città.

Una città fatta di gente semplice ed umile, con poche prime donne e molti gregari.

Un città in cui la voglia di riscatto è enorme perché il popolo partenopeo è sempre stato depredato e maltrattato, ma ha sempre reagito col sorriso. Un popolo che non ha mai avuto paura di credere che il giorno dopo il temporale sarebbe sorto il sole (“adda passa a nuttata”).

E la nottata azzurra, quella del Napoli, sembra adesso solo un brutto sogno.

Il sole è ormai sorto. Quel sole di un nuovo giorno, in cui un’intera città si è innamorata della propria squadra di calcio ed unita in coro canta:

Un giorno all’improvviso
mi innamorai di te,
il cuore mi batteva
non chiedermi il perché.
di tempo ne è passato,
ma sono ancora qua
e oggi come allora difendo la città…

Ale ale ale ale ale ale

 

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