Home ScienzeSalute Terremoto in Nepal: è già rischio epidemie. Ecco le cause

Terremoto in Nepal: è già rischio epidemie. Ecco le cause

by Mario D'Errico

Non si fa in tempo a calcolare i danni del terribile terremoto in Nepal dello scorso 25 aprile che è già alto il rischio epidemie.

Lo scorso 25 aprile scosse vicine all’ottavo grado della scala Rickter hanno causato oltre 5000 vittime. La terra ha tremato sotto i piedi di più di 8 milioni di nepalesi e, di questi, un milione e mezzo è ad oggi senza cibo. Il numero dei defunti, infatti, è destinato a salire in maniera esponenziale non solo per i danni diretti del sisma, ma anche e soprattutto per il diffondersi di terribili epidemie.


La domanda che qualcuno potrebbe porsi è: quali sono le cause di questa nuova imminente tragedia? Proviamo a dare una risposta.


Terremoto in NepalIl Nepal, come noto ai più, è uno dei Paesi più poveri del Mondo e questo comporta scarse condizioni igienico-sanitarie per l’intera popolazione. Tutto ciò offre terreno fertile alle principali malattie infettive, basti pensare che già prima del terremoto, e precisamente dal 2009, in Nepal era scoppiata una epidemia di diarrea con centinaia di morti solo nel distretto di Jajarkot.

In condizioni di normalità, purtroppo, un cittadino nepalese è costretto ad affrontare il problema della mancanza di acqua potabile e la presenza di servizi sanitari molto scandenti. Con l’assunzione di acqua “sporca”, infatti, il rischio di trasmissione di Colera e febbre tifoide è elevatissimo. Le acque del luogo, inoltre, costituiscono importanti vettori per il tifo e l’epatite A, entrambe malattie endemiche in Nepal.


All’interno di un così tragico scenario, riuscite ad immaginare come possa influire una catastrofe naturale come il terremoto di qualche giorno fa?

nepalEbbene, dalle immagini è facilmente intuibile come le precarie condutture idriche ed elettriche siano completamente saltate con il conseguente azzeramento del rifornimento di acqua a gran parte della popolazione.

Inoltre, le principali arterie per il trasporto locale sono state interrotte e, quindi, non è attualmente possibile spostarsi se non con mezzi aerei (in Nepal quanti possono farlo?).

Le continue scosse di assestamento inoltre, anch’esse di magnitudo altissime, non permettono un costante arrivo degli aiuti internazionali, anche se le principali organizzazioni hanno già inviato gruppi di volontari sul posto, come ad esempio Medici Senza Frontiere.

Testimonianze dall’ospedale universitario di Tribhuwan, nei pressi della capitale raccontano di “persone accampate all’aperto con depositi di rifiuti nelle vicinanze che non possono ricevere neanche le mascherine. Anche l’accesso a cibo e all’acqua potabile è negato e questo può portare allo scoppio di malattie infettive”. Una situazione davvero tragica destinata a peggiorare di minuto in minuto.

terremoto-in-nepaL’UNICEF, attraverso il suo responsabile alle comunicazioni Christopher Tidey, ha dichiarato che “in questo momento c’è quasi un milione di bambini gravemente colpito dalla tragedia”.

L’allarme è quindi già scattato ed i meccanismi per tentare di contenere tale catastrofe già attivati.

C’è da augurarsi che la terra smetta di tremare e consenta così l’arrivo di aiuti più consistenti. Aspettiamoci però un evolvere rapido di tale situazione, purtroppo per niente positivo!

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