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Whiplash – Una sfida in musica a ritmo di jazz

di Rossella Capasso

Andrew Neyman è un ragazzo ambizioso. Non vuole semplicemente diventare un bravo batterista. Lui vuole essere il migliore. La sua vita scorre a ritmo di musica jazz e di rullate in doppio colpo. Andrew non ha madre, non ha amici, non ha la ragazza. Vive solo per la sua batteria. Frequenta lo Shaffer Conservatory di New York e sogna di entrare nell’orchestra del Conservatorio. Un giorno arriva la sua occasione. Il più temuto e stimato degli insegnanti, il professor Terence Fletcher decide di convocarlo per un provino.

Il professor Flecter si rivela immediatamente un uomo dispotico e arrogante. Maltratta i suoi allievi, li offende, li mortifica, li aggredisce fisicamente e verbalmente. Con Andrew si comporta in modo diverso. Lo incoraggia. “Sei qui per una ragione” – gli dice – “divertiti!” Forse il ragazzo ha talento, forse gli va a genio. Forse. Durante il provino Andrew sbaglia, non tiene il tempo in modo giusto e il professor Flecter esplode, urla, lo umilia. Inizia così un rapporto insegnate-allievo burrascoso e distruttivo. Flecter mette continuamente alla prova il giovane batterista, è sadico, perverso nella sua ricerca maniacale della perfezione. Andrew cade in un vortice di violenza psicologica e di isolamento. Prova notte e giorno, è ossessionato dalla competizione, diventa aggressivo e irascibile. Allievo e maestro si sfidano costantemente, il pentagramma è il loro campo di battaglia.

whiplashFlecter vuole trovare la nuova stella del jazz. Si ispira a Jo Jones, celebre batterista jazz che nel ‘36 tirò un piatto in testa al suo allievo, Charlie Parker, motivandolo a diventare un sassofonista leggendario. Flecter vede in Andrew il suo Charlie Parker. Il giovane batterista sopporta le umiliazioni e non si arrende. Sacrifica tutto per la musica e finisce per compromettere il suo equilibrio psicofisico. Vuole vincere. Lui vuole essere il migliore.

La pellicola è una sorta di autobiografia del regista, Damien Chazelle, che da grande avrebbe voluto diventare un batterista, ma fu scoraggiato da un insegnante sadico e dispotico. Whiplash è il suo riscatto. Il film ha molti colpi di scena, il finale è aperto. Molto intense le interpretazioni dei due attori: Jonathan Kimble Simmons riesce a dare la giusta perfidia al professor Flecter (il ruolo gli è valso un Oscar) e Miles Teller è in grado di trascinare lo spettatore nel suo vortice di ossessione ansiogena.

Gli amanti della musica apprezzeranno gli assoli, le rullate, la ricercatezza dei brani (Whiplash è un complicato brano jazz del sassofonista Hank Levy), la maestria con cui viene eseguita ogni nota, all’infinito, pur di raggiungere l’esecuzione perfetta. Perché se sbagli il ritmo, sbagli tutto.

Ma Whiplash non è soltanto un film musicale. Racconta la passione, la determinazione, il sacrificio e lo fa attraverso le lacrime, il sudore, il sangue e l’esercizio.

È la storia di un ragazzo e del suo sogno, un sogno vissuto tra accordi sonori e disaccordi umani.

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