di Mariella Terzoli
Tappeti, gioielli, monete, spade, miniature: ebbene sì! Vi sto parlando della meravigliosa e unica collezione di Sheik Nasser Sabah al-Ahmad al-Sabah e della moglie Sheikha Hussah Sabah al-Salim al-Sabah, che comprende ben 35.000 elementi rari e particolari collezionati a partire dal 1975. Per la mostra “Arte della Civiltà Islamica” sono stati portati a Roma (Scuderie del Quirinale) dal Kuwait più di 350 oggetti di varia natura.
Vivacità di colori ed estrema cura nella realizzazione catturano subito l’attenzione del visitatore: ogni oggetto ha una sua anima e una sua caratteristica. La mostra è l’espressione di un perfetto lavoro d’equipe e di collaborazione tra il Kuwait e l’Italia e presenta capolavori artistici che rivelano l’avvicinamento e il dialogo nel tempo di culture e popoli ricchi di tradizioni millenarie. Gli oggetti, i veri interpreti, raccontano la propria storia e coinvolgono il visitatore in un viaggio straordinario verso le arti islamiche. L’esposizione trasmette un messaggio ricco di grande positività: combattere con le armi dell’amore la violenza della quotidianità, con oggetti che, attentamente collezionati, suscitano la curiosità verso le culture che li hanno originati.
La mostra è articolata in due parti. La prima si apre con una piccola esposizione numismatica, che inquadra nel tempo le principali fasi dello sviluppo della civiltà musulmana. Il percorso prosegue attraverso vari periodi storici. Il linguaggio artistico islamico comincia a svilupparsi intorno al VII secolo. Tra l’VIII e il X secolo l’arte islamica risente di notevoli influssi esterni, ben documentati dall’arte vetraria, dai frammenti architettonici e dai metalli. Una grande attenzione è anche rivolta alla copiatura del Corano. Merita menzione, inoltre, l’interesse in campo scientifico.