Il Medioevo, il periodo dei Barbari definito a lungo quello dei “secoli bui”, l’età che ci è stata sempre presentata come quella dello smarrimento, è pronta a mostrarsi in una veste diversa e inaspettata. Un viaggio all’interno di una cultura e di una produzione artistica che si fa avanti a forza ed è pronta a stupirci, smentirci e, soprattutto, abbagliarci. Viaggio all’interno del Medioevo visto sotto un’altra luce e incontro con popoli a lungo fraintesi: i cosiddetti barbari.
Il 476 d.C. è anno di un evento che sconvolgerà la storia del mondo e segnerà l’inizio di questo vasto periodo definito medioevo che segnerà fortemente la storia del nostro mondo: il crollo dell’impero romano d’Occidente. Quel vasto impero che aveva dominato a lungo dalle terre gelide bagnate dai mari del Nord alle terre africane del Sud, dall’Oceano Atlantico a Ovest alle coste del Mar Baltico ad Est, si sfalda. Una luce salda e forte come quella dell’impero romano comincia a diventare fioca già prima di questa data a causa di una non trascurabile minaccia e pressione lungo i confini dell’impero da parte dei cosiddetti barbari. In questo quadro si espandono popoli come gli Unni, Goti, i Visigoti e gli Ostrogoti, i Vandali: tutti definiti “barbari”, provenienti, si ritiene, dall’Europa settentrionale. Chi sono questi barbari e perché sono così definiti? Il termine deriva da bar-bar, inteso come “coloro che balbettano”, utilizzato dai greci per designare popoli la cui lingua era incomprensibile e diversa dalla loro: per i romani il termine barbaro sarà utilizzato per designare chiunque non sia romano.
Il loro, essendo sempre in movimento, è un rapporto creativo che si intreccia con la natura, e gli animali sono una componente fissa delle loro creazioni. Al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo una serie di interessanti produzioni zoomorfe, che rappresentano per lo più lupi e aquile, in oro con pietre preziose incastonate di colore generalmente rosso e aggiunta di smalto: fibule (spille), bracciali, collane.
Barbari? Li definireste ancora “barbari”?
Il nostro viaggio tra i “barbari” non termina qui! Prossimamente: al Nord, tra le terre gelide dei Vichinghi.
Immagini desunte da “Attila e gli Unni: mostra itinerante”