Contraccezione di emergenza – Istruzioni per l’uso

Il sesso è la spinta verso la vita. È un’esplosione di vita e fa bene al corpo e allo spirito. Per l’essere umano, e per pochissimi altri animali, il sesso non serve solo a portare avanti la specie e per questo da secoli l’uomo escogita metodi contraccettivi. Solo di recente si sono trovate soluzioni efficaci e sicure, in particolare nella contraccezione ormonale. Si sente spesso parlare della contraccezione di emergenza che si riferisce ai metodi contraccettivi che vanno applicati solo in seguito al rapporto, in cui c’è il rischio che il seme fecondi l’ovulo.

Da settembre 2000 il Ministro della Salute, per adeguare i prontuari farmaceutici italiani agli standard europei, ha introdotto tra i metodi di contraccezione di emergenza:

• la pillola del giorno dopo, che agisce fino a 72 ore (3 giorni) dopo il rapporto ;
• la pillola dei cinque giorni dopo, da poco in commercio, che agisce fino a 120 ore (5 giorni) dopo il rapporto.

Questi farmaci non sono assolutamente pillole abortive, ma agiscono spostando l’ovulazione in avanti di qualche giorno in modo che il seme presente nel corpo della donna non possa fecondare l’ovulo. La pillola del giorno dopo, a base di Levonorgestrel, può agire fino a 72 ore dopo il rapporto ma non può bloccare il processo che porta all’ovulazione se già è iniziato, per questo va assunta il prima possibile. La pillola dei cinque giorni dopo, essendo a base di Ulipristal Acetato, può far slittare l’ovulazione anche quando il processo è già cominciato. Questa nuova pillola, anche se è ben tre volte più efficace di quella del giorno dopo, comunque va assunta il prima possibile dopo il rapporto.

Attenzione però: questi farmaci non sono sostituti dei contraccettivi abituali. Purtroppo l’utilizzo sbagliato di queste pillole riguarda circa il 59% delle ragazze, tra i 14 e i 20 anni, le quali ne fanno uso con una certa frequenza, senza considerare gli effetti collaterali che derivano da una costante assunzione. Le sostanze presenti nelle pillole, se assunte solo sporadicamente, non hanno effetti collaterali, ma un utilizzo ripetuto può sovraccaricare il metabolismo epatico, aumentando il rischio d’intossicazione del fegato.

I dati riportati sottolineano la leggerezza e la facilità con cui le generazioni più giovani facciano cattivo uso delle nuove possibilità che le ricerche farmacologiche ci offrono nel campo della contraccezione. Fare sesso è naturale e aiuta il nostro fisico e la nostra psiche, ma implica delle responsabilità sia verso sè stessi che verso il partner. Le nuove generazioni vanno educate alla sana contraccezione così da permettere loro di vivere serenamente la sessualità senza incorrere in stupidi rischi.

Elisabetta Cristofaro: Psicologa e specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale. Amante di tutto ciò che è semplice: chiacchiere tra amici, buon cibo e un bel film. Credo molto nel contatto tra le persone e nelle relazioni come elisir di buona vita.

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