Foto Italia Cov-19 – La mostra fotografica dell’Italia in quarantena

Da pochi giorni la quarantena dello stivale ha aperto alla Fase Due le porte di casa e di molte attività; a molti di noi piacerebbe lasciarsi alle spalle questi due mesi di ‘paura e delirio nella zona protetta’ col rischio di obliare con troppa facilità (ma non senza conseguenze), relegando quest’esperienza nella zona rimozione della mente: progetti come Foto Italia Cov-19 possono invece aiutarci a elaborare le interminabili giornate di stress e depressione, dando un possibile senso ai nostri vissuti.

Dopo aver ammirato l’interessante iniziativa Studenti in Quarantena, che ha coinvolto gli allievi di fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, ora tocca agli insegnanti dell’ateneo dire “mostrare” la loro, allestendo una mostra fotografica virtuale visitabile online dal 6 maggio. L’idea di Foto Italia Cov-19 è di Giuseppe Bolognini, docente di fotografia presso l’accademia leccese e fotoreporter, che ha lanciato a colleghi e professionisti del settore un appello, sotto forma di domande:

Noi fotografi a cosa stiamo scattando?

Come trascorriamo questo momento?

Come questa restrizione degli spazi e dilatazione del tempo intervengono sulla nostra ricerca?

Giuseppe Bolognini

Nello scatto una risposta

La risposta di questa ricerca sono le fotografie scattate in queste settimane di lockdown. Visto il contesto in cui è stato concepito, il mezzo di espressione non poteva essere altro. Lo stesso mezzo che oggi un po’ tutti sentiamo di padroneggiare grazie ai filtri dei nostri smart-phone, alla immediatezza di pubblicazione delle nostre bacheche social, in questo periodo inondate da panetti fatti in casa, work-out improvvisati e screen-shot delle nostre multi-call. Le nostre foto appaiono come agiti, alla stregua dei nostri comportamenti. E non c’è nulla di male se ci ha aiutato a tener duro ai tempi del Coronavirus, laddove anche un buon libro falliva. Ma ora è tempo di dar spazio alla riflessione.

I fotografi del progetto si fatti carico dell’impegno di restituire un senso nella forma di un pensiero registrato permanentemente attraverso l’interazione tra materia e luce. Le lande desolate nei paesaggi di Michela Ceccherini, il distanziamento sociale dei passanti di Marco Piovanotto, il silenzio degli scorci di Mari Giaccari sono alcuni degli spazi emozionali rintracciabili in questa rassegna che trova una sua collocazione sul web, l’unica dove al momento è possibile visitarla insieme, senza però incontrarci davvero. Ci sarà un tempo (speriamo prossimo e non remoto) in cui sarà possibile tornare alle mostre, alla carta carta politenata.

Intanto lo sguardo di Michela Fabbrocino fa incontrare passato e presente, gli unici tempi che ora ci sembrano pensabili

siamo icone mediatiche, esemplari di una storia che si ripete. Cento anni dopo ci ritroviamo a indossare le stesse apparenti armi di difesa“.

Michela Fabbrocino

Foto Italia Cov-19

Mostra Fotografia Virtuale: la dilatazione del tempo e del pensiero

un progetto ideato e curato da
Giuseppe Bolognini
con la partecipazione di
Giuseppe Bolognini; Kash Gabriele Torsello; Michela Fabrocino; Pierluigi Bolognini; Stefano Guindani; Stefano Schirato; Gianni Cuna; Ennio Marasco; Bruno Barillari; Alfonso Catalano; Antonio Ruscigno; Marco Piovanotto; Mari Giaccari; Giorgio Sitta; Prisca Tozzi; Marco Balsarini; Alessandro Bianchi, Michela Ceccherini; Aniello Barone, Marco Minischetti.

Angelo Capasso: In perenne bilico tra editoria e psicoterapia, tra semiologia e semantica, tra bulimie sentimentali e curiosità infantile, inseguo indiscriminatamente verità, sogni e immaginazione (qualora ci fosse davvero una differenza)! Mi interessano le persone, le loro storie, le parole in cui sono racchiuse.

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