“Le cose importanti le trovi nel mondo, non nel mondo dell’arte, qui arriva tutto ma non nasce niente. Le cose importanti l’artista le cerca nel mondo“. (da una videointervista su talkingart.it) E rovistando tra gli angoli remoti del mondo Gian Maria Tosatti, giovane artista romano, rianima luoghi dismessi, testimoni di un passato dimenticato dalla stessa comunità.
La nostra è un’epoca del continuo presente che annulla ogni valore mnemonico, Tosatti ricerca la stratificazione storica come base dell’identità. Così da New York si trasferisce a Napoli per compiere il lavoro Sette Stagioni dello Spirito, promosso e sostenuto dalla galleria Lia Rumma, il MADRE e la Fondazione Morra. Un progetto biennale, tuttora in corso, ispirato al Castello interiore di Santa Teresa D’Avilia, col quale l’artista si interroga sui limiti del bene e del male nell’uomo.
Perché Napoli?
Perché mi ha dato tutto ciò che io gli ho chiesto. Tutto ciò che io cercavo, e molto di più, io qui l’ho trovato.
È una città straordinaria.
Il suo lavoro inizia a settembre 2013 con l’installazione 1_La Peste, sviluppata in pieno centro storico nel quartiere Banchi Nuovi, all’interno della Chiesa dei SS Cosma e Damiano, chiusa dalla seconda guerra mondiale.
La prima impressione che ho avuto di Napoli è stata quella di essere una città, nonostante sia passato più di mezzo secolo, appena uscita dal secondo conflitto mondiale.
Aver ridato vita a quel luogo chiuso da quella fase storica è stato come una scossa benefica che potesse smuovere e risvegliare le coscienze assopite.
Un piccolo miracolo degno di questa città pullulante di luoghi relitto dal forte fascino al quale è impossibile accedere per un’ignavia di fondo da parte tanto delle amministrazioni quanto dei cittadini.
Tosatti vede Lucifero come un ragazzino. Dall’adolescenza l’errore è una parte integrante del nostro processo educativo teso al formarsi di una coscienza, un’identità. E spesso nei giovani l’attaccamento a proprio Ego è più una corazza che cela un’imponente fragilità che un atto di superbia, anche se come tale verrà poi valutato. Ma la causa dell’errore è la libertà, dono d’amore che Dio ha fatto all’uomo. Quindi errare non è poi così male, basta che ci ricordiamo dell’obiettivo, che è far emergere ciò la che psicologia chiama il Sé, ovvero la parte più vera di noi: l’anima, potremo definirla.
Quindi la Cattedrale della Nostalgia è un luogo di isolamento, quel punto prima della scelta decisiva, in cui tiri le somme di tutto ciò che è stato di te fino ad ora ed è il punto in cui se sbagli adesso, sei tu che ti condanni. É il punto in cui si salva solo chi si libera dall’ego, il luogo oltre, dove il giusto e sbagliato non esistono più perché ora sei TU.
Quello che si vede è più o meno ciò che si vede nei sogni o in certi ricordi che l’inconscio mescola fra loro generando rebus, enigmi dietro cui si nasconde la nostra identità. I luoghi che scelgo allora servono per mettere nello spazio quegli enigmi che mi appartengono e che prendono forma usando immagini dei miei ricordi.
Gian Maria Tosatti permette con Stagioni di ripercorrere un’odissea personale come gesto rivoluzionario.
Nell’opera è tanto forte l’impatto intimistico quanto vuole esserlo quello sociale-politico. I luoghi scelti come palcoscenici dell’inconscio, sono rimessi in discussione a livello amministrativo con le autorità per una prossima riqualificazione.
Chissà che non possano tornare a vivere una nuova storia a servizio della comunità.
3_Lucifero chiude l’excursus all’inferno, le prossime due “stazioni” riguardano il purgatorio e l’ultima il paradiso. Scoprite gli altri luoghi occulti che le ospiteranno nel cuore di Napoli.
Di 3_Lucifero è prevista l’inaugurazione verso fine marzo. Tenete d’occhio l’evento.