Morti sospette per vaccino anti-influenzale: emergenza o psicosi?

Sono, ad oggi, dodici le segnalazioni al Ministero della Sanità di morti sospette dopo somministrazione del Fluad, vaccino anti-influenzale prodotto da  Novartis, industria farmaceutica svizzera con produzione nel senese.

Quello che si sta scatenando è un vero e proprio tornado mediatico, cui sta seguendo un alone di dubbio che, purtroppo, non sarà sciolto prima di alcune settimane. La difficoltà, infatti, sarà stabilire se queste morti sono direttamente imputabili alla somministrazione del preparato vaccinale o, in presenza comunque di una concordanza temporale, da attribuire a cause concomitanti.

 Il vaccino anti-influenzale ha alcune caratteristiche peculiari. L’influenza infatti possiede la capacità di mutare rapidamente le particelle riconosciute dal nostro sistema immunitario. Questa sorta di camuffamento fa si che essa sia una delle patologie a maggior capacità infettiva per l’uomo e rende necessario, di anno in anno, lo sviluppo di un nuovo vaccino.

Sicuramente la questione va approfondita a dovere poiché essa coinvolge un gran numero di persone. Si pensi che il vaccino è raccomandato a donne in gravidanza e a soggetti con patologie a rischio, ma soprattutto a soggetti con età superiore ai 65 anni. Facciamo due conti? La quota di persone da vaccinare supera i 10 milioni in Italia!

D’altro canto la situazione, proprio a fronte di questi numeri, non sembra così catastrofica, ricordando che una segnalazione è solo un lecito sospetto utile ad avviare a un’indagine e, nel valutare questo fenomeno, va considerata la componente emotiva enfatizzata sia dalla perdita di un caro, sia dalla consapevolezza che l’allarme nel Paese cresce (ci aspettiamo, per questi motivi, che le segnalazioni aumentino notevolmente nelle prossime settimane).

 Cosa fare intanto?

Questa è la domanda che più scotta. Si spera di avere risposte valide in pochi giorni poiché la vaccinazione anti-influenzale va eseguita dalla metà di ottobre alla metà di dicembre essendo necessarie due settimane per stabilire una valida immunità contro il “Modello di virus di quest’anno”, e di certo non si può lasciar correre l’argomento. Basti ricordare che, l’anno scorso, sono morte in Italia 8000 persone (quarantamila in Europa) a causa delle complicanze dell’influenza.

di Davide Bova

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