Psicologia dell’amicizia – L’affinità elettiva è una firma neuronale

Per parlare di psicologia dell’amicizia e di affinità elettive è importante sottolineare che la vita di tutti attraversa diversi momenti e ognuno di essi ha delle caratteristiche specifiche. Le fasi del ciclo vitale sono le stesse più o meno per tutti e si susseguono in: infanzia, adolescenza, età adulta e vecchiaia. In ognuna di queste fasi possono avvenire eventi normativi, cioè avvenimenti prevedibili un po’ per tutti come primo amore, nascita, matrimonio e altro, ed eventi para-normativi, cioè imprevedibili che sfuggono al controllo di qualsiasi previsione.

Psicologia dell’amicizia e affinità elettive: l’adolescenza come palestra per diventare amici

L’adolescenza è uno dei momenti più importanti del ciclo vitale perché in essa si pongono i primi mattoni per la personalità adulta ma, soprattutto, è l’epoca delle relazioni amicali.

L’adolescenza non è solo l’epoca dei primi amori, ma è anche e principalmente il periodo delle grandi amicizie. Spesso gli amici in questo periodo della vita fungono da sostegno nel grande caos fisico e psicologico che caratterizza gli adolescenti: se gli amici danno la loro approvazione l’adolescente si sente rassicurato e compreso, diventando una seconda famiglia, una famiglia  che viene scelta.

Ma cosa spinge le persone a diventare amiche?

Psicologia dell’amicizia: cosa succede nel cervello quando due persone sono amiche?

Un gruppo di ricercatori dell’Università della Californiainteressato alla psicologia dell’amicizia,  ha evidenziato l’esistenza di una firma neuronale presente nel cervello di persone amiche.

La ricerca attuata ha coinvolto 279 studenti universitari a cui è stato chiesto di indicare se tra i compagni di corso ci fossero persone considerate amiche. Ad un sottogruppo di studenti è stata monitorata l’attività cerebrale mentre venivano mostrati brevi filmati  di vario genere come scene di vita reale, commedie, documentari

Da questo studio è emerso che le aree del cervello adibite al funzionamento delle risposte sensoriali ed emotive erano molto simili tra coloro che si definivano amici rispetto ai semplici conoscenti.

Ciò ha dimostrato che esistono firme neuronali che sono modellate dalle conoscenze preesistenti, opinioni, interessi e valori. Tali firme ci possono aiutare a identificare le persone che possono diventare amiche. Questa ricerca sulla psicologia dell’amicizia ci ha consentito di capire che gli amici si somigliano nel modo di percepire, interpretare e reagire al mondo. I cervelli degli amici si somigliano e si sviluppano nello stesso modo.

L’amicizia nasce nel momento in cui una persona dice ad un’altra: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unica”.

C.S. Lewis

Elisabetta Cristofaro: Psicologa e specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale. Amante di tutto ciò che è semplice: chiacchiere tra amici, buon cibo e un bel film. Credo molto nel contatto tra le persone e nelle relazioni come elisir di buona vita.

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