Una delle sfighe più grandi dei nostri giorni sembra essere ritrovarsi a stare da soli. Chi è solo in una società dalla connessione incessante è etichettato come uno un po’ strano. Bisogna postare foto, inviare migliaia di messaggi al secondo, intasarti facebook di “mi piace” e la posta elettronica di mail pur di non restare da solo. Avvisarci a vicenda dove siamo, con chi siamo, cosa beviamo ma soprattutto cosa mangiamo. Perchè oggi bisogna stare sempre connessi con tutto e tutti.
In tutto questo caos di notifiche, “mi piace”, post, e-mail e messaggi quando posso stare con me stesso?
Ormai oggi siamo totalmente disabituati a stare da soli, anzi la solitudine viene descritta come un male da cui dobbiamo difenderci in ogni modo. Anche se può sembrare paradossale stare da soli è l’unico modo che ci permette di stare in modo sano con gli altri. Questi infiniti contatti e modi di comunicare mettono in pericolo i nostri rapporti perchè li privano di autenticità e intimità. Si corre il rischio di impelagarci in rapporti falsi dove si indossa costantemente la maschera che la società ci impone.
“Paradossalmente, la capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d’amare”.
È frequente la ricerca di qualcuno che ci possa salvare dalla solitudine, ciò accade perchè non siamo educati a guardarci dentro e stare con noi stessi. Il mancato incontro con la parte vera di sè contribuisce a costruire relazioni dipendenti allontanandoci dalla possibilità di crescere come individui. La dipendenza affettiva è una gabbia che si chiude dall’interno e gli unici a possedere la chiave siamo noi e nessun’altro.