“Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate” è ciò che ormai tutti in Europa leggono accanto al nome del girone F di Champions League. Camp Now dedica così la sua rubrica settimanale alla notte di Champions appena trascorsa.
3 partite, 2 vittorie ed 1 sconfitta.
Borussia, Arsenal e Napoli sembrano essersi accordate per lasciare ogni verdetto alle partite di ritorno. Comandano infatti tutte a 6 punti un girone che, come da pronostici, si sta dimostrando il più agguerrito ed equilibrato di tutta la Champions 2013/2014.
La classifica avulsa però, ad oggi, premierebbe le avversarie del Napoli grazie alla favorevole differenza reti. Quindi, nelle prossime tre partite, se nel tempio del calcio partenopeo si vuole ancora sentire urlare la tanto amata musichetta, c’è da tirar fuori il meglio dalla banda di Benitez.
La notizia confortante è che 2 delle prossime 3 gare saranno disputate tra le mura amiche e, conoscendo il supporto della tifoseria partenopea, questo non è un dettaglio da sottovalutare.
Il Marsiglia, vittima sacrificale del girone, è apparsa squadra priva di personalità. Il solo Valbuena, folletto francese dalle enormi qualità tecniche, non poteva di certo fare molto contro una squadra come il Napoli, scesa finalmente in campo con la giusta caparbietà e voglia di divertire e vincere a tutti i costi.
Callejon, Mertens e Zapata, tutti nuovi innesti, hanno dimostrato di essersi ambientati totalmente con la maglia azzurra.
Il Napoli visto al Velodrome, soprattutto nel primo tempo, è un cioccolattino da gustare e rigustare. Nei primi 45 minuti dimostra che il calcio italiano è ancora superiore a quello francese (per fortuna) e risolleva il morale di una piazza che in campionato, dopo i due ganci subiti a Roma, rischiava di cadere al tappeto davvero troppo presto.
La bandiera azzurra sventola ancora alta al Velodrome e gli uomini di benitez, per una notte, hanno potuto cantare a squarciagola la Marsigliese.
Adesso però, nel lunch match di domenica, ci sarà l’ennesima, e non ultima, prova di maturità per gli azzurri. Il Torino, sul prato del San Paolo, è squadra da battere senza alcuna possibilità d’errore.