Benvenuti alla Clinica Shakespeare!
Non vi sorprendete se Amleto passa quarantacinque minuti al giorno su una chaise-longue, se Lady Macbeth prende forti dose di paroxetina o se alla reception Re Lear sbraita opponendosi al TSO. Presso questa struttura, la tragedia umana e la poesia sono i modi privilegiati di parlare di psicologia. Qui troverete medici come Kenneth Heaton, il cui recente studio pubblicato su Medical Humanities paragona il teatro shakespeariano a un vero e proprio trattato di psicosomatica: le vertigini in Romeo E Giulietta ed Enrico IV, l’asfissia legate a emozioni fortissime ne Il Mercante di Venezia e in Amleto, le forme di estrema sensibilità al dolore o di apatia che emergono in Coriolano o Re Lear sono descrizioni letterarie che esemplificano ottimamente i sintomi fisici causati da una sottostante causa psicologica. Pare che Shakespeare si fosse interessato al rapporto tra psiche e soma grazie a suo genero, il medico John Hall: nel mettere in scena lo scontro senza fine tra passione e ragione, tra pulsioni e logica, non poté fare a meno di attingere a quelle conoscenze che mostrano come corpo e anima siano inestricabilmente inscindibili.
La malattia mentale nelle opere di Shakespeare è un tema molto frequente, come se la follia nelle sue molteplici forme rappresentasse il motore delle sue più grandi tragedie. Non è una caso che nella clinica Shakespeare siano ricoverati alcuni tra i suoi principali personaggi. Usando i testi delle opere del Bardo per effettuare un’anamnesi che rispecchi i criteri del DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), oggi il nostro staff medico è in grado di presentarci le diagnosi di alcuni dei pazienti più interessanti:
Studio di caso #1 – MACBETH: Nella più cruenta delle tragedie shakespeariane, dopo un incontro profetico con le streghe, Macbeth si spingerà fino al regicidio per compiere quella che è la sua interpretazione del vaticinio (ovvero diventare il nuovo re di Scozia). In un primo momento capace di empatia e di coscienza, diventa poi rapidamente crudele, immorale, incapace di provare senso di colpa per i suoi crimini. Tra i vari sintomi presenta comportamenti nervosi e aggressivi, paranoia e graduale distacco dalla realtà. Diagnosi: SCHIZOFRENIA DI TIPO PARANOIDE
Studio di caso #3 – OPHELIA: impazzisce e annega se stessa dopo che Amleto rifiuta il suo amore. Mentre Lady Macbeth sviluppa disturbi mentali direttamente connessi con le proprie azioni, Ofelia è una vittima delle azioni altrui. Presenta sintomi come diminuzione di funzioni cognitive, sentimenti di impotenza, confusione, convulsioni incontrollabili, ansia estrema e confusione insorti dopo un evento traumatico. Diagnosi: DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS
Studio di caso #5 – RE LEAR: presenta fin dal principio del dramma un comportamento irrazionale, dal momento che decide di dividere il regno tra le figlie in proporzione all’amore verso di lui. Tra i sintomi principali presenta giudizio difettoso, disorientamento e comportamento irrazionale. Secondo il dr. Andreasen Lear avrebbe una sindrome cerebrale organica mite che in condizioni di stress si svilupperebbe in una psicosi reattiva, accompagnata da attacchi di mania acuta. Diagnosi: DEMENZA SENILE.
Immaginavate che Shakespeare fosse un diagnosta ante litteram?