Dimmi che appartamento vuoi e ti dirò chi sei! Le case dei telefilm più famosi

I telefilm creano dipendenza. Questa, almeno, la pure e semplice realtà che mi riguarda e che coinvolge altre centinaia di migliaia di persone. È questione di attitudine:“telefilm addicted” si nasce, non si diventa; è colpa della genetica, fidatevi!
Se vi capita di aspettare trepidanti il vostro serial sottotitolato il giorno dopo l’uscita americana, sappiate che è un chiaro sintomo che la malattia è già in corso e se poi, come me, iniziate a seguire qualsiasi cosa purché a puntate (ammetto con enorme vergogna che mi sono perfino appassionata ad una telenovela qualche anno fa) allora la dipendenza è davvero grave!

Spulciando un po’ su internet, sono incappata nelle piantine delle case più famose dei telefilm  realizzate dal designer spagnolo Inaki Aliste Lizarralde e … da da da daaaaaaaa ecco che ho notato che un po’ di attinenza tra i nostri beniamini preferiti e le case dei nostri sogni c’è. D’altronde i telefilm non sono altro che proiezioni di  nostri piccoli desideri sul piccolo schermo (perché c’è il grande schermo del cinema a rappresentare i grandi sogni). State a vedere

Carrie Bradshaw in Sex and the City.  É il personaggio con cui mi identifico maggiormente e anche la sua casa è quella che sento più adatta a me. Una donna in carriera, amante dell’amore, delle amiche e delle belle cose. Sebbene di successo, vive in uno spazio relativamente piccolo e funzionale: tanti divanetti sparsi (perfetto per me che ho le abitudini di un gatto pigrone), una camera da letto spaziosa, una cucina quasi inutilizzata e un guardaroba immenso (ci potrei nascondere le pile di vestiti depositate sulla mia sedia/armadio). Davvero intima e deliziosa, addatta ad una donna che, dopo il caos di lunghe giornate, ama avere i suoi spazi.

Friends. La voglia di indipendenza mi è venuta a 13 anni quando ho iniziato a seguire le avventure dei sei amici newyorkesi (uno dei miei pallini è trovare il Central Perk) e a desiderare di essere loro inquilina. Di Rachel e Monica volevo la vista privilegiata sull’apprtamento dell’uomo nudo (guardate la vetrata dietro la cassapanca con i cuscini), e poi come non invidiare il biliardino nella cucina di Joey e Chandler al posto del tavolo?  Per chi vuole gli amici di sempre alla porta accanto, non ama la solitudine e non è “geloso” dei propri spazi.

Will&Grace. Beh, qui si parla di un superappartamento di tutto rispetto. Altissima borghesia, vani davvero enormi, design molto curato e un arredamento non proprio alla portata di tutti. Io non mi sentirei a mio agio al 100% nell’avere 3 saloni, un ampio terrazzo e una cucina così grande (che dovrei pulire). Però se qualcuno me lo volesse regalare… potrei fare il sacrificio. Per chi ama il lusso e non disprezza di tanto in tanto un po’ di compagnia (con una casa così, sai quanti autoinviti?).

Dexter. Dimentichiamoci le alcove cupe e squallide di criminali ed assassini, Dexter ha un appartamento favoloso a Miami a picco sul mare, altro che “non può farsi vedere alla luce del giorno”. Un arredamento molto maschile, un po’ asettico aggiungerei, con un bagno che è più grande della cucina (giustamente dopo aver ammazzato qualcuno bisogna dedicarsi alla pulizia del corpo). Un consiglio che sento di darvi è: diffidate di chi possiede il tapis roulant in camera da letto, è presente in tutte le case degli psicopatici! Per chi ama la vita riservata, magari ha dei segreti da nascondere e possiede una barca con cui disfare corpi.

Ted in How I Met Your Mother. Il suo appartamento è diventato l’oggetto del desiderio di milioni di giovani! Non vi fa venir voglia di viverci oggi stesso? Diciamocelo, non è bellissimo, ma ha qualcosa che solo gli appartamenti vissuti e magari un po’ malandati della City hanno: racconta storie. Accogliente e sfizioso, non dà “ansie da prestazione”: non c’è un gusto estetico da rispettare, ma ogni oggetto rimanda a qualche aneddoto. Bello il pianoforte a muro dove i protagonisti fanno gli “interventi” e la scala antincendio che da accesso al tetto del palazzo dove organizzare tante feste strampalate. Per chi è affetto dalla sindrome di Peter Pan e vuol portarsi il passato (ivi compresi amici di vecchia data e paccottiglie varie ed eventuali) nel suo presente e nel suo futuro.

All’appello mancano molte altre case cult come quella di Dawson, con la sua leggendaria stanzetta, il meraviglioso appartamentino di Dharma&Greg ma anche le villone di OC o 90210 e i lussosi loft di Gossip Girl, ma non date la colpa a me, chiedetelo ad Inaki!

E voi? In quali di queste case vorreste vivere? Se non vi piace nessuna di queste, ne trovate altre qui

Cinzia Cicatelli: Scrivo, ovunque e comunque. Per diletto e per professione. Mi piacciono le leggende e la cioccolata. Le opere post-moderniste. Il rumore dei passi su un palcoscenico. Gli anni ’30-’40. Inventare storie. Le foto sfocate. I film con finale aperto. I viaggi in treno. L’odore delle città. L’insolito nelle persone. Il cielo.

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