Buon compleanno Galatine – 60 anni di nutriente golosità

Ho da pochissimo varcato la soglia dei trent’anni e, nonostante ogni decennio sia stato caratterizzato da numerosi cambiamenti, voltandomi indietro mi son reso conto che c’è un filo conduttore che li lega tutti. Questo filo è l’intreccio fatto di tante piccolezze, delle costruzioni con le quali giocavo da bambino, dei romanzi e dei fumetti dell’adolescenza, dei luoghi a cui mi sono legato durante gli anni dell’università.

Come una mia amica d’infanzia mi ha ricordato, ci sono cose che restano per sempre.

Per l’occasione mi ha infatti regalato un nostalgico tuffo nel passato con una scatola del tempo, che custodiva ricordi della nostra infanzia e il pacco limited-edition con il quale Galatine ha celebrato il suo sessantesimo anniversario.

È stato un regalo dolcissimo, soprattutto perchè il packaging di quest’edizione oltre a richiamare i colori classici a cui tutti siamo affezionati, è una tripudio festoso di palloncini e decorazioni.

Un modo originale e delicato per augurare buon compleanno a una persona speciale.

Come mostrato dalla linea temporale sul sito ufficiale, dal 1956 Galatine ha accompagnato la nostra storia, sempre fedele a sé stessa

Nonostante Galatine abbia il doppio dei miei anni, i cambiamenti sono molto meno visibili.

Il packaging ha subito pochissime modifiche, la golosa tavoletta mantiene ancora gli stessi ingredienti naturali: miele e yogurt che si combinano ad una percentuale di latte dell’80%.

Ciononostante, il brand ha saputo adattarsi ai tempi proponendo prodotti freschi come le tavolette con pezzi di cioccolato e le coloratissime tavolette latte e fragola. Anche su internet intrattiene quotidianamente tutti i suoi followers sulla simpatica fanpage.

Crescere senza invecchiare, evolvere senza mutare: è quello che mi auguro di fare nei prossimi trent’anni e me l’ha ricordato un dolce dischetto al latte.

Andrea Attanasio: Pensatore di professione, blogger per passione. Sport, viaggi, tecnologia: navigo tra molteplici interessi, ma odio chi mi taccia di tuttologia. Vivo di parole, nelle parole, per le parole, tra le parole.

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