“Il Dramma Della Gelosia” – Possessività e zero amore

La gelosia nelle società ricche, come quella occidentale, è considerata un sentimento arretrato che inibisce la libertà dei singoli. In realtà la gelosia non è nata come sentimento legato all’amore, ma era un requisito per la sopravvivenza che garantiva al maschio di non allevare figli non suoi e alla donna di ottenere sussistenza e sicurezza per sè e per la prole. Con l’evoluzione della società la gelosia ha perso la sua funzione di garantire il mantenimento del gruppo familiare e sociale. In uno dei passi più celebri dell’Otello, Shakespeare mette in guardia il protagonista da quel

mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre

Questa fiera dagli occhi verdi che rode l’anima e porta a gesti estremi è figlia della possessività. Quando si è gelosi l’altro è considerato una  proprietà annulando la sua identità, ma soprattutto a determinare la gelosia è la paura di perdere l’altro. Chi è geloso, vive un crollo narcististico e non tollera la frustrazione e il dolore di non sentirsi indispensabili e unici per il partner.

L’origine di questo sentimento insidioso affonda le radici nelle relazioni affettive  primarie, quando secondo la teoria freudiana, il bambino affronta il Complesso Edipico e  si identifica con il genitore dello stesso sesso, ma nello stesso tempo prova gelosia per il genitore dell’altro sesso che vorrebbe per sè. In età adulta, l’amore esclusivo per il genitore del sesso opposto viene rivissuto ogni volta che si teme di perdere l’amore della persona da cui si dipende emotivamente. Questa esperienza emotiva di abbandono e perdita di esclusività appartiene ad ognuno di noi ed è un nodo cruciale trainante per lo sviluppo emotivo-relazionale.

Nella gelosia risuona l’eco dell’esperienza abbandonica infantile, che ancora in età adulta viene affrontata in modo immaturo: infatti, si fa guerra a chi ci ha rubato l’esclusività dell’illusorio amore incondizionato del partner. L’adulto non rassegnato alla perdita di questa esclusività si trova ad affrontare un indebolimento della stima di sè e della fiducia di esser degni d’amore.

Come già ribadito, chi è geloso confonde l’amore con il possesso dell’altro e vive l’amore in maniera dipendente e infantile che serve a riempire un vuoto sperimentato nelle relazioni primarie.

Esiste una sostanziale differenza di genere nel modo in cui si fa esperienza del dramma della gelosia che affonda le sue radici nella cultura di genere e nella biologia. I maschi tendono ad affrontare il problema con la violenza contro il rivale o più di frequente, come si insegna tristemente la cronaca, contro la compagna. La risposta femminile alla gelosia si manifesta con l’interiorizzazione del dolore con vissuti di depressione, insicurezza e autoaccusa.

Bisogna imparare a scindere l’amore dal possesso così da porre fine al dramma della gelosia e arginare la scia di sangue che lascia dietro.

Elisabetta Cristofaro: Psicologa e specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale. Amante di tutto ciò che è semplice: chiacchiere tra amici, buon cibo e un bel film. Credo molto nel contatto tra le persone e nelle relazioni come elisir di buona vita.

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