È sexy, coraggiosa e combatte la criminalità organizzata. Il suo nome è Violet ed è la magnetica protagonista del progetto cinematografico della casa editrice GG Studio e della Scuola internazionale di Comics. L’idea di questa live action risale a due anni fa, quando Giuliano Monni, direttore della sede partenopea della Scuola Internazionale di Comics e della GG Studio, ha deciso di portare sullo schermo la tenebrosa eroina anticlan nata dalla matita di Mario Lucio Falcone (in arte The Marius), disegnatore aversano premiato al concorso internazionale della Stan Lee Foundation di San Diego (la fondazione presieduta dal padre dei fumetti Marvel).
Il 9 Maggio c’è stata la prima assoluta del teaser di Violet- The Movie, ispirato al fumetto numero zero del comic omonimo.
Giuliano Monni, Mario Lucio Falcone, il direttore del Comicon Claudio Curcio, i disegnatori Alessio Cammardella Lorenzo Ruggiero e Alessia Nocera, la regista Rosalia Le Calze e il cast del film, hanno presentato l’extended trailer al cinema Modernissimo, spiegando le ragioni di questo ambizioso progetto.
Lorenzo Ruggiero ci ha detto che questo lavoro “è nato con l’intento di fare un prodotto di intrattenimento che funzionasse sia come fumetto, che come film, che come telefilm”. L’idea principale era quella di rendere Napoli protagonista della storia, in tutte le sue sfaccettature, in tutte le sue dimensioni. La città partenopea non è, infatti, solo l’immagine stereotipata che ammiriamo in cartolina o la degradata realtà periferica di Gomorra. Esiste anche una Napoli esoterica, fatta di contraddizioni, di violenza, di conflitti. Una Napoli cupa, corrotta, che come Gotham aspetta il suo eroe, il suo giustiziere. Napoli, dunque, “non è solo uno sfondo, anzi, Napoli sta a Violet come New York sta a Spiderman”.
Ispirata a Daredevil, la serie tv di Netflix, Violet The Movie “ricalca un certo tipo di immaginario di taglio statunitense: non ha super poteri, potrebbe essere un supereroe tipo il Punitore della Marvel”. Come ci spiega la regista Rosalia le Calze
“Violet è un personaggio dal backgraund particolare perché è una persona cupa, e in realtà passa dal male a un bene vendicativo, è un personaggio di stampo americano, che si reinventa, cambia, ha una trasformazione”
Infatti da studentessa universitaria diventa prostituta e, dopo la morte di alcune sue “colleghe” per opera di un clan mafioso, si trasforma in un’ambigua eroina, decisa a vendicarsi della camorra.
“Ambientare un supereroe a Napoli”- afferma The Marius, la scintilla di questo progetto cross-mediatico- “rendeva necessario mettergli contro la camorra come criminale piuttosto che il solito criminale come Dottor Octopus o Lex Luthor, che sono pittoreschi e un po’ datati. Come tipologia di nemico, invece, mettere la criminalità organizzata locale contro un supereroe lo rendeva più urbano e vivo. Anche il costume è fatto aprendo l’armadio, magari andando al mercato dell’usato, comprando una giacca di pelle e un paio di pantaloni”.
Perche Violet, in fin dei conti, è una ragazza qualunque dal passato difficile. Perché forse per combattere il male non serve volare o arrampicarsi sui muri. Forse per essere eroi basta semplicemente volerlo.