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Batman – L’ombra del pipistrello nella cultura pop

di Angelo Capasso

Da 75 anni Batman seduce e affascina  lettori in tutto il mondo con i suoi chiaroscuri morali

Un po’ vigilante, un po’ simbolo di resistenza al degrado urbano, Batman è uno dei personaggi più iconici e amati della letteratura disegnata. Nonostante ne dimostri una trentina, ha alle sue spalle ben settantacinque anni di vita editoriale e, al contrario di altri personaggi più giovani, è  uno dei più proficui, non solo economicamente ma anche dal punto di vista del potenziale narrativo.

Qual è il segreto della longevità di questo  supereroe senza superpoteri?

batmanBatman Year One (di Miller & Mazzucchelli), Il Ritorno del Cavaliere Oscuro (di Miller, Janson & Varley), Arkham Asylum (di Morrison & McKean), The Killing Joke (di Moore & Bolland), Il lungo Halloween (di Loeb & Sale): riducendola ai minimi termini, è questa la bibliografia essenziale che ogni cultore dell’Uomo Pipistrello stilerebbe per delinearne le linee guida e rispondere alla domanda. E non avrebbe torto visto che si tratta di autori che con le loro opere sono stati capaci di cogliere l’essenza del Cavaliere Oscuro (anche se è difficile stabilire se ne abbiano solo ribadito i contorni o li abbiano ridisegnati totalmente).

Non serve, però, necessariamente appigliarsi ai “classici” per parlare della filosofia del personaggio.

gotham knightsA volte anche una storia breve di appena otto pagine è capace di coglierla in pieno.

E’ il caso delle back-up stories in bianco e nero che in America venivano pubblicate in appendice a Gotham Knights. In Italia sono ristampate e raccolte su Batman Black And White dalla Play Press. Questa casa editrice italiana, ricordata soprattutto per i brossurati che si scollavano alla seconda lettura, io me la ricordo soprattutto per queste storie minori ma intriganti, poi ristampate di recente in volume da Planeta DeAgostini e da RW Edizioni.

Ne La Chiamata, storia scritta da Mark Schultz e disegnata dal nostrano Claudio Castellini, ad esempio, il metodico e infallibile Batman si trova ad affrontare le conseguenze di una variabile imprevista, non calcolata in un suo piano.

In un assalto a un festino di malavitosi, una escort viene colpita al cuore da un proiettile rimbalzato e, per salvarla prima che muoia dissanguata, il supereroe più umano che c’è si trova costretto a fare appello a quello meno umano. In pochi secondi Superman si palesa e, avvalendosi dei suoi poteri, effettua un intervento di pronto soccorso, permettendo la sopravvivenza della ragazza con una sutura d’emergenza. Ne segue un diverbio in cui il kriptoniano critica i metodi rischiosi del crociato di Gotham City, che più di una volta si è spinto così in là da compromettere una vita e ed è costretto a ricorrere ad un intervento del messianico Uomo D’Acciaio

“Noi dovremmo essere migliori di così”

Così Superman liquida Batman prima di spiccare il volo e lasciarlo in balia dei suoi conflitti.

Perché Batman sa di comportarsi sempre al meglio in ogni situazione, sa di essere una persona che si è spinto all’estremo dei limiti (morali, intellettuali, fisici).

Ma sa, anche, che comunque non basta.

Prima ancora di avvalersi di armi tecnologiche e straordinarie capacità combattive, nella sua lotta al crimine i primi strumenti di Batman sono raziocinio, intelligenza, autocontrollo: certo sono asserviti ad un’ossessione smisurata, ma così incastonati col suo metodo, che celano la debolezza su cui si fondano. Eppure non la eliminano.

batman-jim-leeCosì, da eroe funambolico qual è, Batman dondola sul filo del paradosso morale ed è solo la ferrea disciplina a bilanciarlo: quando combatte col Joker, intraprende ogni volta una lotta interiore con la tentazione di ucciderlo definitivamente e ne esce ogni volta trionfante. Superman, invece, non ha mai pensato di dover uccidere Lex Luthor: per la sua lotta al male, non deve lottare prima contro se stesso.

Più che nei poteri, è in questo contrasto interiore che i due personaggi si differenziano. Ed è forse grazie a questa sua debolezza, che Batman riesce poi così trionfante come personaggio.

Io lavoro nell’ombra e lui lavora nella luce. So che essenzialmente noi ci occupiamo di magisteri distinti e separati. Eppure la luce definisce le ombre. Senza la luce, l’ombra non diventa niente altro che un’oscurità che avvolge ogni cosa”.

Il  fascino di Batman sembra derivare da questa combinazione di buio e luce: la luce della ragione, che dovrebbe portare ordine e chiarezza, infonde vita a un essere inquietante e spaventoso, che  si confonde col male per poterlo meglio osteggiare. Batman stesso ammette di rappresentare l’oscurità che rende possibile la luce, suggerendo che il male non si può eliminare ma solo arginare. Tant’è che lo stesso flusso di forze oscure liberato da Batman ha ispirato una squadra di folli criminali: Joker, l’Enigmista, DueFacce e gli altri avversari di Batman si costituiscono in opposizione alla sua immagine, confondendo ulteriolmente i confini tra buio e luce, tra ragione e follia.

batman villainsBuio e luce si definiscono.

Fuori, come dentro, di noi.

Joker, Superman, Batman ne rappresentano le diverse gradazioni ed è come se giocassero al tiro alla corda con le nostre pulsioni.  E alla fine Batman, la cui crociata è un ‘appassionato corteggiamento dell’oscurità per far trionfare la luce’, è quello che finisce per rappresentarci meglio perchè simboleggia l’equilibrio dei nostri chiaroscuri interiori.

batman darwyn cooke

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