Hans Zimmer – un Tributo Lunare al BASE di Milano

Chi non conosce Hans Zimmer? Chi non ha mai sognato o pianto ascoltando le sue colonne sonore?

Quando ho saputo dell’evento Hans Zimmer – un Tributo Lunare al BASE di Milano mi sono subito incuriosita.

Innanzitutto parliamo di un evento dedicato ad Hans Zimmer, un mostro vivente della musica (vincitore di un Oscar, di quattro Grammy Awards, di due Golden Globe e di un Classic Brit Award,) ospitato in una cornice futuristica e sperimentale: niente poltrone imbottite, nessun palchetto, nessun dress code da “prima alla Scala” ad accogliere ospiti e il quartetto di artisti che da lì a poco si sarebbe esibito.

La prima sorpresa è quindi questa: uno spazio ampio (il BASE di Milano è uno spazio polifunzionale dedicato all’arte e alla creatività, ricavato nella ex Ansaldo di via Tortona), decisamente minimal, dove più di 400 persone si sono sparpagliate e sedute a terra per godersi lo spettacolo.

Un’atmosfera insolita per il tipo di soirée: finalmente una fruizione svecchiata dagli archetipi “classici” (in ogni senso), aggregativa, informale e in qualche modo più intima.

L’orchestra di Hans Zimmer – un Tributo Lunare si compone di 4 elementi, 4 giovani e bravissimi musicisti: Agnese Amico al violino; Francesco Ganassin al clarinetto basso; Enrico Milano al violoncello; Giulia de Paoli al piano e Francesco Cigana alle percussioni.

La serata è iniziata con un brano tratto dal film di Christopher Nolan Inception, ed è subito stato un boato di consensi, ma il momento clou dell’esibizione è stato sicuramente la Suite di Interstellar con il pubblico letteralmente in visibilio, apprezzando in particolar modo l’abilità dell’orchestra nell’esecuzione di un pezzo così difficile.

«Un muro di suono costantemente in crescita»

The Telegraph

Non sono mancati brani noti davvero a tutti come Duk Duk of the North Now we are free (Gladiatore), Cheavaliers de Sangreal (Il codice da Vinci), Tennessee (Pearl Harbour), Suite (Pirati dei Caraibi) e This Land (Il Re Leone).

Ascoltare questi capolavori di Hans Zimmer in una location così particolare ne ha certamente intensificato la suggestione: una bella occasione per trascorrere una serata capace di coniugare in un giusto mix talento e leggerezza, offrendo la possibilità ai più giovani di avvicinarsi ad un mondo spesso considerato ostico ed obsoleto.

Cinzia Cicatelli: Scrivo, ovunque e comunque. Per diletto e per professione. Mi piacciono le leggende e la cioccolata. Le opere post-moderniste. Il rumore dei passi su un palcoscenico. Gli anni ’30-’40. Inventare storie. Le foto sfocate. I film con finale aperto. I viaggi in treno. L’odore delle città. L’insolito nelle persone. Il cielo.

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