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Vestiti più belli nella storia del cinema: cinema fashion cult!

di Carmen Capasso

Quali sono i vestiti più belli nella storia del cinema mondiale? Quali sono quei sacri pezzi di stoffa che svolazzano nell’aria, grazie ai quali ci ricordiamo del film che li ha consacrati?

Si sa, le dive di un tempo non esistono più. Il loro modo d’indossare gli abiti di scena, li rendeva unici e fonte di grande ispirazioni per le “donne comuni”. Ai vertici del suo successo, per esempio, donna Sofia Loren, la più bella delle belle, era la musa ispiratrice dalle bambine alle loro bisnonne. Veniva imitata la sua acconciatura cotonata, la linea nera asimmetrica sugli occhi leggermente all’insù, il rossetto marcato, i vestiti da pin up. Insomma le dive di un tempo erano quelle donne che ti abbagliavano e ti avvolgevano nella loro aurea di sensualità e femminilità e tu non potevi che essere ammaliata e cercare di tentare di assomigliare, seppur lontanamente, a loro. Non sto qui oggi a dirvi che ieri era tutto bellissimo mentre oggi fa tutto schifo. Anche ora ci sono donne che c’ispirano, ma sono talmente tante e la loro omologazione è così radicata che siamo confuse, disorientate, senza uno stile particolare da ammirare e prendere come modello.
Ecco quindi che vi propongo un viaggio a ritroso nel tempo, ma anche nel presente (alcune dive resistono ancora), per scovare e rivedere insieme, i vestiti più belli della storia del cinema. Quelli che vi mostrerò sono gli abiti resi celebri all’interno dei film, e non sul red carpet come succede oggi. Mise e look diventati ormai iconici, come i film nei quali apparivano.

Ecco a voi le dive più eleganti e i vestiti più belli nella storia del cinema!

Per cominciare, una delle icone per eccellenza dello stile a Hollywood: Audrey Hepburn, abbigliata da Edith Head quasi sempre in Givenchy nel celebre “Colazione da Tiffany“. “Sabrina” è la storia di un brutto anatroccolo che diventa cigno, grazie a un’esperienza a Parigi e alla moda. Audrey Hepburn indossa, come sempre egregiamente, degli splendidi abiti della costumista Edith Head, che vinse anche un Oscar.

L’abito in seta bianca plissettata non ha bisogno di presentazioni. Una delle icone più indelebili della storia del cinema, con una Marilyn al massimo della sua bellezza provocante. Anche in “Gli uomini preferiscono le bionde” Marilyn sfoggia una serie di abiti di culto, come quello dorato e plissettato.Indimenticabile anche quello a tubino, fucsia e con grande fiocco, citato da Madonna nel video di “Material Girl“.

Piero Tosi fu uno dei costumisti più importanti del cinema italiano. Spesso i grandi registi, come Luchino Visconti, si rivolgevano a lui. Uno dei massimi esempi di questa collaborazione fu “Il Gattopardo” con una splendida Claudia Cardinale che debuttava nella società nobiliare siciliana con un ampio abito bianco.

Alcuni degli abiti più belli del cinema recente sono concentrati in un solo film, “Moulin Rouge!” con una splendida Nicole Kidman nella sfrenata Belle Epoque di Parigi.

Una delle dive di riferimento del glamour, quando ancora dovevano inventarselo, è lei: Marlene Dietrich. Ecco come appare in “Marocco“, dove interpreta una showgirl perduta, abbigliata in abiti maschili.
Marlene fu la prima a giocare con i codici dell’abbigliamento maschile, tenendosi sempre sul filo teso dell’ambiguità sessuale. Lei, più di ogni altra diva del passato, ha sempre giocato con gli estremi del maschile e del femminile. In “Shanghai Express” è sempre una showgirl, e indossa abiti di piume e strepitose velette, risultando altrettanto provocatoria come quando veste da uomo.

E poi c’è lei, Grace Kelly, qui con il famoso abito blu di “Caccia al ladro” di Hitchcock.
Ambientato a Montecarlo, con una Grace più bella che mai, fu il set galeotto per l’attrice e Ranieri di Monaco, per il quale lasciò il cinema per diventare principessa.

Era talmente un’icona che che vi svelo una piccola curiosità… La Kelly è la più celebre borsa della maison Hermès. Infatti Grace Kelly, nel 1956 incinta di Carolina, non volendo ufficializzare la notizia, cercò di nascondere la pancia ai fotografi facendosi scudo con la sua borsa Hermès. Tutti i giornali riportarono quella immagine che ebbe un enorme impatto e segnò l’inizio del successo della Kelly, ancora intatto. Anzi, se è possibile, cresciuto, poiché la mitica borsa è entrata ormai a fare parte dei must have, di chi può permettersi un «piccolo» lusso.

Via col vento” è una lunga sfilata di abiti ottocenteschi, compreso quello, mitico, che la terribile Rossella O’Hara si fa cucire staccando le tende di casa.Quello della foto, invece, è dei primi anni felici a Tara, quando la guerra di secessione non era ancora arrivata.

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Ricordate Cenerentola? La versione moderna è ovviamente “Pretty Woman“, soltanto che, a fare la magia di renderla bella ed elegante non è una fata, ma i soldi del suo bellissimo e affascinante principe moderno. Il famoso abito rosso che Julia Roberts indossa per andare all’opera, è l’equivalente ai giorni nostri del principesco abito del ballo di Cenerentola.

Uno degli ultimi lavori della costumista Eiko Ishioka prima della sua scomparsa è stato quello fatto per “Biancaneve” di Tarsem Singh. Julia Roberts, nei panni della strega cattiva, sfoggia degli assurdi, splendidi abiti che soltanto un genio creativo come la costumista di Dracula poteva concepire.

La nobile Rose DeWitt Bukater interpretata da Kate Winslet in “Titanic” sfoggia sempre degli splendidi abiti. In una delle prime scene indossa un abito bianco primi Novecento, con tanto di cappellone, molto simile a quello di Audrey Hepburn in “My fair lady“. Ma è l’abito della cena di gala, poco prima della tragedia del Titanic, a far sognare…

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Per chiudere scegliamo un abito che scompare subito.
La scena, di culto, è quella di apertura di “Eyes wide shut“, film terminale di Stanley Kubrick. Nicole Kidman di spalle entra in una stanza e si sfila un abito nero, restando nuda. Un “lapsus” prima dei titoli di testa, dopo i quali vedremo Kidman con indosso lo stesso abito, regolarmente vestita per una festa. Comincia così il “doppio sogno” di Kubrick.
vestiti più belli nella storia del cinema

La moda”, come dice Vivienne Westwood, “riguarda il finire nudi, prima o poi”.

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