Home Arte Land Art Campi Flegrei: la pratica artistica come pratica sociale

Land Art Campi Flegrei: la pratica artistica come pratica sociale

di Francesca Pili

È il tema scelto per la X Edizione di Land Art Campi Flegrei svoltasi nel palcoscenico naturale del Parco dei Camaldoli, che per tutto il mese di ottobre ospiterà numerosi eventi tra performance, danze letture, laboratori e musica che coinvolgeranno attivamente gli spettatori.

Davide Carnevale, ideatore e direttore artistico, così spiega su Espresso Napoletano l’ambizioso progetto portato avanti dal 2008: “Io sono un flegreo, cerco di dare il mio esempio di cittadinanza attiva. Da anni mi prefiggo un duplice obiettivo: la tutela e la valorizzazione del territorio. Se l’identità della comunità è forte, tutti coloro che sono delegati alla gestione del suddetto sono vincolati alle richieste di un cittadino responsabile. Il binomio tra arte e territorio è stata la scelta vincente per raggiungere l’obiettivo”. Carnevale ha come scopo di istituire entro il 2018 la prima Biennale di Land Art, un ecomuseo di 20 km percorribili a piedi, in bici o a cavallo nel territorio tra Posillipo e Campo Miseno, il cui fine è ricucire l’intimo rapporto tra uomo e natura attraverso il gioco dell’arte.

land art patotoes

Fotografie di Michela Fabbrocino

Sabato 4 ottobre è stata inaugurata la X edizione con la benedizione della Papessa Paola Acampa dell’Istituto Patafisico Partenopeo che per prima ha interagito con le 20 opere esposte. Una tenda di patate intagliate a forma di mouse apre il cammino: è l’invito a lasciar pedere ogni distrazione elettronica prima di immergersi nell’esperienza artistica con la natura.
La performance Il Dono ci ha dato il benvenuto, abbiamo poi incontrato l’azione di Palumbo per chiudere il percorso con la danza di Agnese Viviana Perrella.

land-art-danceL’unico mezzo con cui possiamo preservare la natura è la cultura. (Wendell Berry)

Le opere della land art traggono forma da materiali trovati per lo più in loco, quindi corruttibili. Esse sono accenni, bozze che nascono dall’esperienza diretta coi luoghi di appartenenza e lì sono destinate a decomporsi per divenir altro, in quella ciclicità propria alla natura che non conosce morte, solo trasformazione.

Il fine è la visione pura, prodotta da un attento fruitore.

La Land Art o Earth Works è una delle avanguardie artistiche nate in America nella seconda metà del Novecento, alla fine degli anni ’60 che risentono degli effetti negativi del boom economico, e la crisi si manifesta sia a livello economico sia a livello sociale. L’ulteriore disumanizzazione dell’uomo che ha sacrificato i suoi ritmi naturali con quelli meccanici dell’industria, l’accelerazione esponenziale caratterizzante la civiltà contemporanea, ci avrà pure assicurato un tenore di vita borghesizzato ma “impedirebbe allo spirito, oppresso dall’opulenza, di volare leggero” (Enzo Biagi, Italia, Rizzoli Editore, Milano, 1980, p. 45).

paola acampaLa Land Art è il tentativo di ripristino con l’identità primordiale, in comunione con la (madre) natura, affinchè gli ingranaggi del nostro cuore battino secondo ritmi biologici.

La mancanza di fondi non ha permesso a questa edizione di avere un meritato respiro internazionale. Ma questa è solo una delle problematiche che lasciano isolate iniziative interessanti come questa, sclerotizzandone anche le vere potenzialità, e il Sud è il solito cane che si morde la coda.

Ma siamo fiduciosi!

Posso solo consigliarvi di tuffarvi in questa esperienza! L’aria ai Camaldoli è così leggera e fresca da alleggerire l’animo, sopratutto in una città come Napoli che non offre spazi verdi e appena li trovi sono vere e proprie oasi, anche se un po’ impegnative da raggiungere per chi non ha un mezzo proprio. Ma nel sito sopra linkato trovate le indicazioni, non avete scusanti.

Ora che lo sapete: ORGANIZZATEVI! Avete tutto il mese di ottobre da scoprire in questo parco bellissimo! Mi ringrazierete, in caso contrario, tornateci di nuovo, perché significa che non avete capito bene.

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