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Milan-Napoli – Le emozioni dei tifosi azzurri in trasferta

di Mario D'Errico

Milan-Napoli. Ci sono trasferte in cui sai di dover abbassare lo sguardo, attendere il tuo avversario e provare ad approfittare delle poche occasioni che ti verranno concesse.

Quelle trasferte in cui sai di essere nel tempio del calcio italiano e dovrai affrontare i diavoli rossoneri con un’intera tifoseria contro.

Lo scorso Milan-Napoli non rientra tra queste trasferte!

Già all’esterno dello stadio si percepiva che qualcosa di diverso stesse per accadere: le tante sciarpe rossonere quasi sembravano nascondersi tra quelle di color azzurro. Nella calca silenziosa dei milanisti sparsi intorno ai chioschi di panini si ascoltavano solo voci, alte, con accento tipicamente partenopeo.

In quei momenti, il timido timore di riverenza verso uno stadio capace di accogliere migliaia di tifosi avversari iniziava a trasformarsi in consapevolezza di forza! Personalmente mi accomodo nel settore arancio, secondo anello. Guardo alla mia destra il settore ospiti e penso: “beh, in effetti siamo tanti, ma forse non tantissimi“.

Ovviamente, essendo in un settore di pertinenza milanista, oltre alla mia fascetta azzurra, modero toni e modi nel tifo. Inizia la partita, le squadre iniziano a darsi battaglia, la temperatura è fredda, ma il clima inizia a scaldarsi. Dopo solo 5 minuti, però, accade qualcosa di incredibile: contropiede Napoli, Martens scatta sulla destra, stop e passaggio no look di destro a cambiar gioco sulla sinistra che pesca perfettamente Insigne, il quale con il destro si sistema la palla sul sinistro, avanza e di sinistro lascia partire un diagonale potente che piega le mani al napoletanissimo Donnarumma. GOAL, GOAL, GOAL e… boato del San Paolo. OPS, scusate, boato di San Siro.

milan-napoli

In un attimo tutti noi tifosi del Napoli abbiamo avuto la consapevolezza di essere forti anche numericamente come tifoseria e ci siamo ritrovati ad esultare circondati dai pochi rimasti tifosi milanisti, spaesati e davvero stupefatti.

Da quell’istante è tutto cambiato: si percepiva il senso di libertà ed il goal di Callejon dopo soli tre minuti ha solo contribuito ancor di più a rendere il clima euforico. L’azzurro aveva preso il sopravvento ed in ogni settore sventolavano bandiere e sciarpe del Napoli.

jose callejon

Vivere quell’esperienza è stata una vera emozione.

Ogni napoletano presente a San Siro, in quei 90 minuti, ha certamente sentito forte dentro di se l’orgoglio di essere partenopeo. I tanti espatriati campani, per una notte, si sono ritrovati alla Scala del calcio regalando all’intera Italia del calcio un esempio di fedeltà, attaccamento alla maglia e patriottismo.

Perché il Napoletano tiene tanto alla squadra, ma prima di ogni altra cosa tiene alla propria terra. Una terra che, oltre alla bella immagine regalata attualmente dal calcio, offre tanto e negli anni di storia è riuscito a modellare una identità unica ed invidiabile.

Non a caso, al termine della partita, il mio pensiero è andato alle parole di Giampiero Mughini, tifoso juventino, siciliano, espatriato a Roma, che dal salotto di casa, solo pochi giorni fa, ha avuto il coraggio di dire:

“Napoli, oltre all’identità calcistica, non ne ha talmente tante altre”.

Il tutto suona strano, non solo per la strana costruzione grammaticale, ma soprattutto per il significato della stessa frase. Il buon Giampiero Mughini forse in quegli istanti avrà dimenticato che in pochi chilometri quadrarti, Napoli conserva un vero e proprio tesoro. Ci verrebbe quasi spontaneo invitare il signor Mughini a Napoli per accompagnarlo tra i vicoli della città, sul lungomare più bello d’Italia (e forse del mondo), al Tetro San Carlo o a Piazza del Plebiscito per portarlo in una pizzeria, e poi ad un bar per il nostro famoso caffè, una sfogliatella o, se preferisce, un babà.

Potremmo anche solo star seduti a casa davanti ad una tv per godere insieme dei capolavori di Totò, Troisi o De Filippo. Potremmo ascoltare in auto qualche canzone di Pino Daniele nel tragitto che ci accompagna all’ingresso di Napoli Sotterranea. E potremmo star qui per ore e forse giorni perché, come mostra benissimo questo video, Napoli è tanto altro oltre il calcio.

Ma, il calcio, per Napoli resta sempre e comunque una priorità.

Perché in una città dove per tanti motivi speso bisogna ingoiare bocconi amare e “tirare a campare”, 90 minuti di gaudio non possono che far bene.

Ed allora lasciatemelo dire da napoletano espatriato a Milano: sempre e solo Forza Napoli e viva i napoletani!

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