Napoli. Si è appena aperta la Mostra Escher, al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN). La retrospettiva, attesa con entusiasmo da studiosi, appassionati e – soprattutto – curiosi, ha dimostrato successo sin dall’apertura.
Le opere (oltre 200), dopo New York e Singapore, arrivano finalmente in Italia, in una terra che ben più di altre si presta ad accogliere un corpus di opere che molto deve alla Campania, ed al Sud della penisola in generale. Il viaggio dell’artista olandese comincia subito dopo la conclusione degli studi, quando arriva in Italia (1922), dove – folgorato – vi resterà fino al 1935. Stabilitosi a Roma, sarà solito viaggiare verso il Sud in primavera, e qui – colpito dai paesaggi, dalla natura, dall’architettura – vedranno la luce importanti opere, o schizzi, messi a frutto o ripresi in opere successive.
Il viaggio in Spagna, nel 1936, segna un altro momento fondamentale per la produzione dell’artista: le architetture moresche e le trame così care alla tradizione orientale, le tassellazioni e le suddivisioni regolari del piano, sono di ispirazione per la produzione di opere di notevole impatto, come accade – ad esempio – per le varie “Metamorfosi”.
Ma la cifra fondante (e sempre affascinante) del suo lavoro è costituita dalla visione delle architetture, delle forme e dello spazio, in un instancabile ‘sottinsù‘ che sviscera la forma, e la indaga, dando vita a quelle “costruzioni impossibili” che non smettono di impressionare lo spettatore. Le armonie di tipo geometrico e matematico, l’ossessione per i cristalli, e il suo tentativo di cogliere le dimensioni di infinito, continuano a stupire ancora oggi.
He who wonders discovers that this in itself is wonder.
M. C. Escher
La Mostra Escher al Pan
La mostra, divisa in otto sezioni (Gli esordi; Escher, l’Italia e la Campania; Tassellazione; Struttura dello spazio; Metamorfosi; Paradossi geometrici; Lavori su commissione; Eschermania) è intervallata da giochi e spazi interattivi che permettono al visitatore di calarsi direttamente nel “mondo Escher”.
Di notevole interesse l’ultima sezione della mostra, dove la ‘Eschermania‘ – dalla sigla dei Simpson alle copertine dei dischi dei Rolling Stones o dei Pink Floyd, alla locandina di “Una notte al Museo” – è così evidente la forza dell’impronta lasciata dall’artista olandese, da non lasciare dubbi circa l’importanza che l’incisore, grafico, artista, ricopra per la grafica moderna.
Quando: Dal 1 Novembre 2018 al 22 Aprile 2019
Dove: Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), Via dei Mille, 60.