Hai mai visto un tatuaggio CULTurale? Ti piacerebbe rendere la tua pelle una vera e propria tela su cui imprimere dell’arte da portare sempre con te?
Dopo avervi mostrato I TATUAGGI PIU’ BRUTTI DELLA STORIA, e dopo poi avervi fatto rinsavire con i TATUAGGI PIU’ ALLA MODA, sentendomi un po’ una rubrica di i-Cult fatta di carne (aimè in abbondanza) ed ossa (sommerse dalla carne), non potevo non parlarvi delle forme d’arte più seguite dei nostri giorni: i tatuaggi. Volevo in particolare mostrarvi quelli culturali, che oltre ad essere delle vere e proprie forme d’arte contemporanea sono delle fedelissime riproduzioni di opere famose. Questo tipo di tatuaggio è quello perfetto per chi ama la cultura, ma l’ispirazione a quadri famosi ovviamente non è per niente facile da realizzare. Quindi il consiglio è quello di rivolgervi ad un tatuatore espertissimo per evitare brutte sorprese. Inoltre siate certi della vostra decisione dato che per realizzare queste meraviglie, oltre a tanti soldini, ci vuole davvero tanto tempo.
Ecco a voi la fotogallery dei TATUAGGI CULTurali più belli di sempre, alcuni in varie versioni, degne quasi dell’originale.
Sono davvero unici, perciò rifatevi gli occhi e nutrite la vostra mente leggendo gli aneddoti collegati all’opera e al suo padre artista.
BAMBINA DI BANKSY – La bambina con il palloncino a cuore è uno dei lavori più apprezzati di Banksy, writer inglese e maggiore esponente della street art. Se vi piacciono i “quadri a cielo aperto”, i tatuaggi palloncino i murales che sembrano prender vita, accostati ad un pizzico di intelligente satira, vi consiglio di vedere qualche sua opera, resterete davvero piacevolmente sorpresi. Una delle caratteristiche che lo hanno reso famoso è la sua abilità di entrare nei musei più importanti del mondo e appendere le sue opere tra le altre già presenti. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell’intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile settecentesco, con l’aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del ‘700 con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.). Ha sparso per tutta Londra degli stencil di topi, i famosi Rats: anagrammando la parola rat si può ottenere art (“arte”). Vedete le sue opere e stupitevi di quante in realtà conoscete benissimo. Sono “solo murales”, ma molte di loro rappresentano delle vere e proprie icone dei nostri giorni.
LE OPERE DI VAN GOGH – Uno degli artisti olandesi più famosi di ogni tempo. La sua attività artistica è durata appena dieci anni, ma la sua qualità di lavoratore instancabile e la sua grande passione gli hanno permesso di produrre in quell’unico decennio, un corpus di opere che potrebbe fare invidia a numerosi artisti molto più longevi. Dopo la sua morte molti subirono il fascino delle sue opere, ma soprattutto della sua drammatica vicenda umana, con i suoi amori infelici, il mancato riconoscimento dell’importanza del suo lavoro, la sua malattia ed il suicidio.
L’OROLOGIO DI DALI’ –Marchese di Pubol, è stato pittore, scultore, scrittore, cineasta, designer e sceneggiatore spagnolo. E’ celebre per le immagini bizzarre delle sue opere surrealiste. Diceva che: “Ho amore per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali“, tranne per gli abiti orientali, saresti stato un perfetto compagno di shopping, caro Dalì.
E’ stata data da poco l’approvazione alla riesumazione di ciò che resta dei resti di Leonardo, in quanto si pensa che la Gioconda possa essere lui travestito da donna. Si analizzerà meglio la morfologia del suo volto e una volta per tutte, forse, verrà posta una fine al mistero. L’Uomo Vitruviano, invece, è un disegno a matita e inchiostro su carta, rappresenta le proporzioni ideali del corpo umano e dimostra come può essere armoniosamente iscritto nelle due figure perfette del cerchio e del quadrato.
L’UOMO E L’OCCHIO DI MAGRITTE – I suoi uomini sono per lo più duplicazioni del doppio Magritte, vestiti di nero con bombetta. Il trucco di Magritte consiste nell’aver codificato un suo personalissimo linguaggio di segni e simboli per tradurre pensieri e deliri onirici, utilizzando oggetti di uso comune, facilmente riconoscibili, imponendo loro delle trasformazioni inquietanti o combinandoli tra loro in una scenografia incongruente. Far entrare le nuvole in una stanza e decorarla con oggetti giganti, far piovere sulla città magica di Golconde tantissimi omini con la bombetta e il mantello scuro, scoprire la differenza fra una pipa e il quadro che la rappresenta, vedersi specchiati all’infinito oppure nascondersi dietro un “viso mela” uscito direttamente dall’immaginario di Magritte. “Non vediamo che un solo lato delle cose. È proprio l’altro lato che io cerco di esprimere”, diceva. Nel mondo immaginario di Magritte l’oggetto è re, a una condizione però: non deve mai avere la funzione che ci si aspetta da lui.
L’URLO DI MUNCH – L’opera è un simbolo dell’angoscia e dello smarrimento che segnarono tutta la vita del pittore norvegese che cercò molto a lungo un’ispirazione adatta ad eseguire quest’opera. La scena rappresenta un’esperienza vera della vita dell’artista: mentre si trovava a passeggiare con degli amici su un ponte della città Oslo, il suo animo venne pervaso dal terrore e colse l’attimo: così dipinse questo personaggio. L’artista ci offre il ricordo, lo scatto di quel momento, per lui inspiegabilmente terrificante attraverso i suoi occhi. Filtra il reale attraverso il suo stato d’animo, la sua intima sofferenza, il pesante tanfo della paura.
LE OPERE DI PICASSO – E’ uno dei nomi più celebri dell’arte del XX secolo. Ideatore del cubismo, inventore di tecniche artistiche innovative come il collage. Passati i primi anni di difficoltà, quando viveva a Parigi con poco denaro e senza il riconoscimento della critica, a partire dagli anni Venti Picasso ha conosciuto una fama senza precedenti. Il suo genio e l’appoggio entusiasta di critici e letterati hanno concorso alla sua affermazione sul mercato internazionale.
IL BACIO DI KLIMT – L’uomo, in piedi, si piega per baciare la donna che sta inginocchiata sul prato tra i fiori e sembra accettare il bacio, partecipando emotivamente. Solo la faccia e le braccia dei personaggi sono realistiche, il resto del quadro è formato da tinte piatte e volumi geometrici accostati. Le forme geometriche sono abbastanza allusive, sul vestito dell’uomo sono raffigurati dei rettangoli posizionati in verticale, sul vestito della donna sono raffigurati dei cerchi concentrici, tutte e due le forme geometriche ricordano il sesso dei soggetti che indossano quelle tuniche.