Se c’è un periodo dell’anno in cui il palinsesto televisivo tocca il suo nadir di inguardabilità è proprio il periodo delle feste natalizie. Non solo le pubblicità sono tutto un tripudio di lucine, canzoncine e occhioni languidi che, a mo’ di carta regalo, impacchettano il prodotto commerciale di turno (sembra quasi che ti dicano che non comprandolo non si potrà ottenere la pace nel mondo e sarà solo colpa del tuo cinismo), ma i film sono un pot-pourri di elfi, renne, scampanellii, addobbi, melensi dialoghi conditi da buoni sentimenti e stucchevoli trame allo zabaione con protagonisti bambini disagiati che, nonostante la sfiga e i patemi, sono talmente buoni da far venire il sospetto che siano frutto di una manipolazione genetica che fonde i geni di Madre Teresa Di Calcutta e Gandhi. Passi la Rai che infarcisce ogni buco tra un programma e l’altro con un classico d’animazione Disney (anzi perchè non farlo più spesso e limitarsi alle festività?), ma la Mediaset negli anni ha accumulato così tanti film sul tema che sembra la rete di propaganda politica di Babbo Natale.
Insomma, nella maggior parte dei casi, i film reiterati durante le feste natalizie sono un nonstop di buonismo patinato e moralità spicciola, spesso farciti dalla classica dicotomica lotta del bene contro il male. Siccome senza conflitto non c’è dramma, siccome un eroe (che in questo caso incarna lo spirito del Natale) per definirsi tale ha bisogno di un nemico e tanto più malvagio è il nemico, tanto più grande sarà il suo valore, in gran parte di questi film il Natale è minacciato da spietati e malefici molestatori che spesso risultano anche più simpatici dei protagonisti stessi. A loro dedichiamo una TOP FIVE dei nemici del Natale: d’altronde se non fosse per loro, non avremmo nessun film natalizio da vedere.
5. IL GRINCH
E’ un emarginato che decide di sabotare in tutti i modi il Natale del paese di Chinonsò abitato dagli odiosissimi adorabili Nonsochì, veri e propri maniaci delle festività natalizie. Mirando a colpire tutto ciò che il Natale rappresenta, decide di rubare i doni e addirittura gli alberi. Questo terrorista del Natale vanta non solo un mediometraggio d’animazione (Dr. Seuss’ How the Grinch Stole Christmas! di Chuck Jones, 1966), ma anche un recente omonimo lungometraggio (Dr. Seuss’ How the Grinch Stole Christmas! di Ron Howard, 2000), in cui è Jim Carrey ad interpretare il verdognolo odiatore delle feste. Quinto posto perché, sebbene negli anni sia comunemente diventato il simbolo dell’anti-festività natalizia, alla fine si redime in un batter d’occhio, cedendo al calore di un coro natalizio.
4. I BANDITI DEL RUBINETTO
Questo è il nome con cui è conosciuta la banda formata da questa strana coppia. In realtà Marv e Harry (rispettivamente Daniel Stern e Joe Pesci) sono poco più di due squallidi e tontoloni topi d’appartamento che approfittano della partenza delle famiglie per svaligiare le case rimaste incustodite. Altro che sani valori e tradizione, l’unica cosa che amano della famiglia è la loro cassaforte. Piuttosto che affannarsi nei grandi magazzini, prediligono raid clandestini e a Natale preferiscono prendere anzichè dare. Per loro non c’è redenzione che tenga, visto che dopo il primo tentativo fallito a Chicago (Home Alone di Chris Columbus, 1990) ci riprovano a New York (Home Alone 2: Lost in New York, di Chris Columbus, 1992). Quarta posizione perchè, nonostante il diabolico perseverare, in entrambi i casi si fanno beffare da un bambino di soli dieci anni.
3. BABBO BASTARDO
In questo film (Bad Santa di Terry Zwigoff, 2003), Willie, interpretato da Billy Bob Thornton, è la perversione di tutto ciò che Babbo Natale rappresenta. Non solo è un ladro che per portare a termine il suo colpo di Natale si fa assumere come Santa Claus del grande magazzino prescelto, ma è anche uno sboccato, alcoolizzato impenitente, pervertito con un’attrazione smodata per corpulente donne di mezza età. Ma soprattutto non ci pensa due volte a traumatizzare con la sua volgarità i bambini, o mocciosi come li chiama lui. Terzo posto perchè, pur infestando il Natale con sudiciume verbale e ogni sorta di nefandezza, si lascia intenerire da un bambino cicciottelo che lo renderà più “buono”, senza fargli perdere però il suo caustico charme.
2. OOGIE BOOGIE
1. I GREMLINS