Home AuthorCinzia Cicatelli Tiroide di Marco Parlato – una recensione “eccezionale”

Tiroide di Marco Parlato – una recensione “eccezionale”

di Cinzia Cicatelli

Oggi vi parlo di Tiroide di Marco Parlato – non la sua ghiandola endocrina, il suo romanzo d’esordio.

Lo ammetto, ormai leggo quasi esclusivamente i classici della letteratura. Preferisco “andare sul sicuro”, perché gli scrittori esordienti (più che altro sedicenti tali) e le piccole/nuove case editrici mi hanno spesso deluso. Basta cacciare poche centinaia di euro per convincere qualcuno a pubblicare la “tua opera”, procurarsi altrettante poche centinaia di mi piace sui social per far credere di essere “del mestiere” e BABABAM ecco che si è diventati scrittori, o peggio ancora, poeti!

Banalità su banalità (con tanto di congiuntivi sbagliati) incorniciate da iperboliche quanto finte recensioni da far impallidire Pietro Citati: questa è l’attuale editoria italiana (salvo rarissime eccezioni… il panda del WWF per intenderci!).

Di solito non mi va di rischiare il mio tempo per la lettura in libruncoli destinati alla soddisfazione di un mero narcisismo, ma oggi faccio un’eccezione per Tiroide, un libro onesto. Questo è l’aggettivo che mi è saltato in mente al voltare dell’ultima pagina.

Vi aspettavate per la mia critica eccezionale (intesa come eccezione alla regola) qualcosa di “meraviglioso, formidabile, incredibile, spettacolare”? Vi assicuro che il concetto di “meraviglioso” è estremamente opinabile e mutevole col passare del tempo, mentre l’onestà è una qualità che si basa sull’oggettività ed è apprezzata dall’inizio alla fine dei tempi.

Ma cosa intendo dire con “onesto”? Innanzitutto Tiroide è un libro non pretenzioso, che assolve a quella che dovrebbe essere la più vera e primaria funzione di un libro: raccontare una storia in maniera personale. Quindi niente lustrini e paillettes nella trama, nessuna forzatura narrativa mirata all’impensabile quanto scontato colpo di scena.

Stefano è uno studente fuorisede, uno come tanti. È affetto da ipertiroidismo, lo cura, scordandosi qualche pillola tra una sbronza e un appuntamento univesitario. Il suo atteggiamento nei confronti della società, della famiglia, delle convenzioni sociali è quello che i più bollerebbero come sociopatico, ipercritico, da outsider. In realtà è un lupo solitario, che si rompe di piegarsi alle ipocrisie relazionali, se ne frega della popolarità sui social, di partecipare agli eventi in (in per chi, poi?) e vuole semplicemente starsene in santa pace in biblioteca a leggere o a casa a fare quello che gli pare. Questo, ovviamente, oggi è considerato strano. Una tecnica per ottenere popolarità in maniera trasversale, se lo pubblicizzasse su fb.

Le pagine del libro sono 125 (lo scrivo perché oggi conta, chi leggerebbe più un tomo di 400 pagine?) e si leggono tutte d’un fiato. Questo non perché si tratti di un thriller, un noir o un libro di gossip romanzati, ma è semplice, lineare, ben scritto, anzi farcito da qualche vezzo linguistico (rimandi all’etimo di alcune parole, uso di vocaboli desueti – ingollare? liso? Meno male che c’è qualcuno che le usa ancora!).

Inoltre – ed è anch’essa cosa ormai strana oggigiorno – ti fa riflettere: puoi condividere il disprezzo del protagonista verso alcuni “stereotipi universitari”, verso l’ipocrisia imperante nelle relazioni umane, oppure, semplicemente pensare “questo critica gli altri, ma è lui che vuole fare il tipo, che pesantezza!”. Va benissimo, ma vi assicuro che un paio di domande a voi stessi ve le porrete, ed è una rarità (NB il panda del WWF del primo paragrafo).

Che altro c’è da aggiungere alla miscela? C’è un po’ d’Africa – una testimonianza nigeriana; un po’ di cibo, perché se sei “made in Sud” l’impronta del “magnà” è nel DNA e poi c’è l’amaro, quello in bocca per le pillole e per la vita, ma senza commiserazione.

tiroide di marco parlato

Credo sia tutto qui… per iniziare a leggere il libro.

logo_gorillaNon sono brava come Giorgio Mastrota a sponsorizzare, ma vorrei chiudere questa breve recensione con i miei complimenti a Gorilla Sapiens edizioni, piccola casa editrice indipendente romana, che ho avuto modo di conoscere proprio grazie a Tiroide: bel sito, bella copertina/e (mi sono piaciute anche le altre viste nella web gallery), ottima rilegatura e anche la carta… ha quel bell’odore di nuove promesse.

Quindi, KEEP CLAM AND READ THIS BOOK!

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