Che cosa ti fa sentire davvero lontano da casa? Probabilmente prima di quest’estate avrei risposto: i paesaggi estranei alla quotidianità, il cibo differente (come il non poter bere un caffè decente manco a pagarlo oro), la lingua diversa. Oggi rispondo: gli odori. Credo sia questo il succo della più profonda crepa tra culture e geografie. Può trattarsi di inebrianti profumi o terribili olezzi, ma il risultato è che l’olfatto, essendo il senso più vicino alla nostra animalità, è quello che più ci mette in guardia dal “diverso”. Vi dico questo perché un viaggio in Thailandia è un viaggio che coinvolge e sconvolge tutti i sensi, un viaggio che per quanto tu sia pronto e preparato demolirà tante certezze e ne edificherà moltissime altre. Ma siate certi di una cosa, alla fine penserete: “devo assolutamente ritornarci!”.
Vorrei tanto dilungarmi nella descrizione del mio viaggio e condividere con voi tutte le meraviglie che ho visto, oggettive ed emozionali, ma temo che ne nascerebbe un blog a parte, perché quando il cuore e la mente sono assediati da mille e più spettacoli contemporaneamente, beh, c’è da uscirne pazzi!
Quello che posso, però, certamente condividere con voi sono alcuni 5 tips indispensabili da sapere per un viaggio in Thailandia, magari rispondendo a qualche domanda che immagino stia frullando nel vostro cervellino.
Ecco le cinque cose da sapere per un viaggio in Thailandia:
1- Agenzia/Tour operator: sì o no?
Se è la prima volta che partite per una destinazione orientale, il mio consiglio è decisamente quello di affidarvi ad un tour operator specializzato, magari in viaggi Thailandia. Io sono una grandissima sostenitrice dei “viaggi fai da te”, fino a quest’estate mi sono sempre mossa da sola, perché solo io so cosa veramente fa per me. Ma in questo caso l’aiuto degli esperti del settore è stato preziosissimo. Perché? Perché una cosa è organizzare un weekend a Londra o a Parigi, un altro è un viaggio con 8 voli, 4 città, 5 alberghi e innumerevoli altri mezzi di spostamento (dai pullman ai treni, dalle zattere di bambù al traghetto). Le informazioni preliminari sono o troppe (se comprate la Lonely Planet vi viene il mal di testa alla 20esima su 124565656565 pagine) o troppo poche e vaghe, come io stessa ho appurato sulla mia pelle (nonostante vantassi notti insonni sui vari siti, mappe e guide).
2- Profilassi malaria: sì o no?
So cosa significa convivere con il “terrore malaria” prima della partenza e durante il viaggio. Purtroppo ci sono zone, soprattutto quelle rurali e al nord, dove la malefica zanzara va ancora ad infettare qua e là random. I casi sono rari, ma ovviamente la possibilità c’è sempre. La profilassi malarica ha, però, molte controindicazioni: i farmaci sono piuttosto “pesanti” e il corpo spesso ne risente emulando gli stessi sintomi della malattia (è come prendere la malaria in anticipo e sotto controllo). Io ho optato per non farla (non è obbligatoria) ma ho preso le dovute precauzioni: spray anti-zanzare tropicali che spruzzavo ogni 5 minuti su ogni angolo del mio corpo, vestiti chiari (le maledette sono attirate dai colori molto vivaci o scuri) e rigorosamente coprenti (maniche lunghe anche a 50 gradi all’ombra e tasso di umidità 90%). Vi starete domandando: non era meglio la profilassi? Ed io vi rispondo: le zanzare e gli insetti tropicali mica portano solo la malaria? 😉
3- Nord della Thailandia: sì o no?
Sì. Assolutamente e senza alcuna ombra di dubbio! Credo sia la parte più autentica dell’intera nazione, quella che più mi ha emozionato, quella che più somiglia alla vostra idea di “tropicale”, quella più “diversa” e più affascinante di tutto. Certo che sognavo le spiagge con le palme e i cocchi, ma le escursioni, le sfumature e le avventure da vivere al nord… beh… non hanno paragoni in nessun’altra parte della Thailandia. So che rispetto ai pacchetti preconfenzionati “Bangkok+ isola” c’è da spendere 200/300 euro in più, ma fatevi questa domanda: e se non ci tornate più in Thailandia?
Agosto fa parte della stagione delle piogge in Thailandia. Sarà che abbiamo avuto tanta fortuna, ma gli scenari apocalittici che ci avevano presentato non si sono avverati. 15 giorni (5 a Bangkok, 5 nel Nord, 5 a Koh Phangan) e abbiamo visto solo 2 acquazzoni da 20 minuti ciascuno. Nulla più. Anzi, al sud le nuvolette che ogni tanto coprivano il sole ci hanno salvato da una ustione di 3 grado sicura! Quindi, prenotate pure durante le vostre vacanze estive.
5- Cibo thai: sì o no?
E qui veniamo alle dolenti note… allora io sono napoletana e sono abituata all’arancino della pizzeria Di Matteo e alla pizza di Starita, e di certo non pretendevo tanto. Inoltre io mangio qualunque cosa commestibile e altrettanto ho fatto lì. Il problema non è mangiare il pad thai o il fried rice una volta. Il problema è farlo tutte le sante volte! Insomma, il cibo è gustoso e sfizioso, ma dal 10 giorno già volevo vendermi un rene per la pasta a forno di mammà…
Avete altre domande e curiosità? Scrivetele nei commenti e cercherò di rispondervi. Comunque sia, vi innamorerete di questa terra… garantito!