Al Mudec di Milano è in mostra Elliott Erwitt Family, una emozionante raccolta di 60 scatti selezionati personalmente dal grande fotografo americano che “rappresentano fino a oggi tutte le sfaccettature di un concetto così inesprimibile e totalizzante come quello della famiglia”.
Attraverso le foto di Erwitt il Mudec cerca di gettare luce sul nuovo concetto di famiglia che si sta facendo largo nel nuovo millennio: non solo nuclei tradizionali, ma anche nuclei “concettuali” dove il senso di appartenenza familiare vince sui legami biologici e giuridici.
Mai come oggi la famiglia è tutto e il suo contrario; niente è capace di scaldare di più gli animi, accendere polemiche, unire e dividere come il senso da attribuire alla parola “famiglia ”: solida, eppure così delicata.
Ph. Flora Giannone
Ci sono foto belle e ci sono foto che raccontano storie, raccontano storia, raccontano LA storia ed è quello che vedrete tra le pareti del museo milanese: una selezione accorta e variopinta, intima e spudorata di quello che era famiglia, di quello che pensiamo sia famiglia, di quello che sarà famiglia. Un continuum concettuale perché, come ha affermato Francesca Lavazza, da rappresentante del main sponsor dello spazio Mudec Photo: “le famiglie tra passato, presente e futuro sono sempre ‘uguali'”. Uguali non perché la famiglia non si evolve, ma per i momenti condivisi che la definiscono in quanto tale: risate, bisticci, sguardi d’intesa, pianti e baci. Tutto questo contraddistingue le famiglie di ogni rango, di ogni epoca, di ogni “composizione”.
Come potrete ammirare durante la mostra, l’occhio ironico di Eliott Erwitt si sofferma ora su momenti d’intimità in una cucina, ora su ritratti ortodossi di interi nuclei, ora sul rapporto tra le persone e i loro animali domestici; le sue foto sono delle sintesi perfette ed immediate che le parole non riescono a raccontare se non con giri lunghi, contorti e spesso imprecisi.
Erwitt… ci ricorda che possiamo essere la famiglia che scegliamo: quella americana, ingessata e rigida che posa sul sofà negli anni Sessanta, o quella che infrange la barriera della solitudine eleggendo a membro l’ animale prediletto. Famiglie diverse, in cui riconoscersi, o da cui prendere le distanze con un sorriso.
Biba Giacchetti
Ph. Flora Giannone
Quello che più mi ha colpito, oltre all’assoluta umiltà del fotografo 91 che durante la conferenza stampa non faceva altro che ringraziare il pubblico e sorprendersi che così tante persone fossero interessate ai suoi lavori, è la semplicità di molti suoi scatti. Perdonatemi questo sostantivo che può sembrare banale.
Sappiamo che molte sue foto sono state commissionate per campagne pubblicitarie di noti brand, tuttavia c’è negli scatti più intimi una palpabile spontaneità ed è proprio lì che si nasconde l’emozione della vita. Il fotografo ed il suo sguardo sembrano sparire ed emerge, invece, la verità più autentica: che la quotidianità familiare è qualcosa di “semplice” nella sua intrinseca complessità. Un bacio rubato, piuttosto che la risata smodata dei bambini, sono di una semplicità disarmante eppure riescono a comunicare tutto il sistema di valori, tutto il background culturale che si cela dietro.
© Elliott Erwitt (particolare)
Tra le sue foto, quella che più mi ha colpito è stata quella scattata a Jackie Kennedy durante il funerale del Presidente e marito John: attraverso la veletta potete intravedere una lacrima, un piccolo dettaglio che era sfuggito perfino al fotografo stesso prima della stampa. Ed è in questi dettagli che si nasconde la vita, che si cristallizza il tempo, lo si imprigiona per renderlo immortale.
La vita, come la fotografia di Erwitt, potente, comunicativa ed imperitura. Non perdetevi la sua mostra 🙂
ELLIOTT ERWITT FAMILY
16 ottobre / 15 marzo 2020
Mudec - Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
