Collaboratrice, responsabile rubrica “Dalìcious”
Mi presento in terza persona, così non offendo nessuna delle altre me.
Francesca Pili nasce nella città delle streghe (Benevento) durante la primavera del 1986, in piena tragedia di Cernobyl. Nel corso della sua vita sfrutterà sempre la concomitanza dei due eventi per giustificare le sue stravaganze fisiche ed emotive.
Dalle elementari spicca tra gli altri alunni della classe per la sua bravura nel disegno e nella scrittura.
Decise da subito di consacrare la sua vita all’arte, poiché era l’unico luogo dove si sentiva sincera e libera.
Priva di maschere.
Così si iscrive timorosa alla cattedra di pittura del prof. Giovanni Mundula presso L’Accademia di Belle Arti di Bologna. Rivedendola, il professore la ricorda così: “Tu lì dentro eri un’istituzione”. Ma quando lei era là dentro non se ne prese granchè cura. Colpa di Cernobyl: ha compromesso persino gli adulti.
Decide di scappare a Napoli per fare la specialistica in fotogiornalismo, nella speranza che il contatto con una materia così legata alla cronaca la aiuti sia a tenere i piedi ben saldi alla realtà, sia nella sua ricerca di responsabilità. Con scarsi risultati. Colpa di Cernobyl, coadiuvata stavolta dal contesto onirico ed anarchico tipico della città.
Continua a passare la sua esistenza all’insegna del non senso, cosa assai ardua, ma che le riesce benissimo. Grazie a Cernobyl.
