Home SportCalcio Gli stadi più brutti d’Italia. C’è anche il San Paolo!

Gli stadi più brutti d’Italia. C’è anche il San Paolo!

di Mario D'Errico

Quali sono gli stadi più brutti d’Italia? Guardando una partita, nel periodo in cui il calcio è una macchina da soldi, la domanda sorge spontanea: perché non investirne parte negli stadi? Tra diritti tv, sponsor e merchandising le società ricavano ogni anno sempre più capitali. Ma non è abbastanza, o meglio si potrebbe fare di più. Questo perché gli stadi in Italia sono obsoleti e decadenti. Ecco perché questa settimana parliamo degli stadi più brutti d’Italia!

Con la sola eccezione della Juventus, unico esempio di stadio di proprietà ed all’avanguardia in Italia, tutti gli altri impianti del Bel Paese lasciano davvero a desiderare. Certo ci sono impianti ricchi di storia come San Siro a Milano e l’Olimpico di Roma, o altri piccoli gioiellini, anche se non moderni, come il Ferraris di Genoa, ma tutti gli altri sono scandalosi.

Noi, infatti, vogliamo soffermarci su 3 squadre di Serie A che hanno gli stadi più brutti d’Italia. Parliamo del San Paolo di Napoli, il Sant’Elia di Cagliari ed il Castellani di Empoli.

stadi più brutti d'italia san paoloStadio San Paolo (Napoli): inaugurato nel 1959, il San Paolo è oggi uno degli stadi più decadenti d’Italia. Le sue caratteristiche, però, lascerebbero pensare ad un impianto davvero fantastico. Conta 60.240 posti a sedere omologati (anche se quelli effettivi potrebbero essere più di 70mila). È il terzo stadio per capienza e dispone di una pista di atletica di 8 corsie, purtroppo mai utilizzata a pieno e che ha il solo scopo di allontanare i tifosi dal campo di gioco (tra l’altro uno dei più grandi in Italia: 110×68 metri). I veri punti dolenti però sono: presenza di un numero davvero esiguo di bagni nei diversi settori (e quelli esistenti sono davvero in pessimo stato); sediolini vecchi e scomodi; tribuna stampa puntualmente inondata d’acqua nelle giornate piovose; assenza di un maxi-schermo degno di questo nome; terzo anello inagibile (ad ogni goal del Napoli, le esultanze provocavano vibrazioni alle abitazioni circostanti lo stadio, ecco perché è stata ridotta la capienza dello stadio). Qualcuno mi potrà dire che, però, come atmosfera è il più caloroso d’Italia. Questo è vero, ma purtroppo la struttura è davvero di terza classe.

stadi più brutti d'Italia cagliariSant’Elia (Cagliari): inaugurato nel 1970, il Sant’Elia è oggi uno stadio nello stadio, una specie di Matrioska. Peccato che della bellezza della bambola russa ci sia davvero poco. Infatti, visti i problemi di inagibilità della struttura originaria ed i problemi legali (e non solo) subentrati nella stagione 2013/14 con l’Is-Arenas, che doveva ospitare le partite casalinghe del Cagliari fino a nuova ristrutturazione del Sant’Elia, la società sarda ed il Comune si sono trovati costretti a costruire, in fretta e furia, delle tribune provvisorie, capaci oggi di accogliere circa 16.000 spettatori. Queste, però, sono state poste all’interno dell’originaria struttura. Il risultato è forse pratico, ma davvero orribile dal punto di vista estetico. La sensazione a prima vista è quella di trovarsi di fronte ad un paesaggio post bellico o post catastrofe, in cui è tutto in ricostruzione. Una ricostruzione di cui non sono ancora chiari gli obiettivi e di cui non si conosce una data di fine. Per dare un giudizio, vi mostriamo le immagini, che sono molto più esplicative di tante parole.

stadi più brutti d'Italia empoliCastellani (Empoli): inaugurato nel 1965, il Castellani è un piccolo stadio (16.800 posti) dalla struttura a “spezzatino”. Mi spiego: è formato da due tribune stabili, l’una di fronte all’altra ai lati del terreno di gioco, e da altre strutture in prefabbricato che vanno a formare le curve. Il tutto però non è in continuità, anzi! Ci sono grossi vuoti tra una tribuna e l’altra: davvero brutto! Un’ulteriore caratteristica che rende l’impianto un luogo non comodo è l’impossibilità di vedere la partita dalle prime file. Infatti è tutto costruito sullo stesso livello ed inoltre è presente una pista di atletica con 8 corsie che allontana il pubblico dal campo. Poco consono alla Serie A…o forse sì, visti i tempi!

Concludiamo il nostro viaggio tra gli stadi più brutti d’Italia facendovi osservare che ogni nostra descrizione degli impianti è iniziata, non a caso, indicando l’anno di inaugurazione. Strutture che contano quasi tutte più di cinquant’anni, ma cosa più grave, alle quali sono state dedicate poche, anzi pochissime opere di ristrutturazione. Tutto ciò è specchio di un Paese ricco di risorse, ma dopo disposto a valorizzarle ed investire affinché le stesse fruttino al meglio.

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