Negli ultimi tempi i cortometraggi sono ritornati in auge, tanto che sono diventati quasi una moda cinematografica. C’è chi, però, ha voluto osare realizzando qualcosa di veramente innovativo: il nano-metraggio.
Sono certo che adesso tutti voi state pensando ad un filmato di pochissimi secondi, ma vi assicuro che vi state sbagliando. Il titolo del nano-metraggio è A Boy and his atom e “regista” di questo straordinario video è la IBM Reasearch.
Il filmato, realizzato con le nano-particelle per eccellenza, gli atomi, è entrato nel Guinnes dei primati come il film più piccolo (dimensioni fisiche) della storia. La tecnica utilizzata dagli scienziati è stata quella dello stop-motion, che consiste nel manipolare, uno ad uno, i singoli atomi di monossiodo di carbonio (CO) e fotografare frame by frame ogni impercettibile spostamento atomico. Per i più curiosi, consiglio di vedere questo video.
Nel nano-metraggio si può distintamente vedere un bambino che gioca con il suo atomo, anche se la sensazione è quella di veder giocare un ragazzo con una palla.Per avere questo effetto, però, è stato necessario ingrandire ogni singolo atomo circa 100 milioni di volte. I singoli scatti, dei singoli spostamenti, sono poi stati assemblati ed il risultato ha dello spettacolare. Guardare per credere!
Ovviamente l’esperimento, che potrebbe apparire come un tentativo (forzato) della casa statunitense di entrare nel mondo cinematografico, ha il semplice scopo di dimostrare all’opinione pubblica l’avanzamento tecnologico raggiunto. Fino a pochissimi anni fa, immaginare di giocare con gli atomi sembrava quasi un’eresia. Qualche scienziato avrebbe invocato certamente il rogo per una tale stregoneria. Un semplice gioco, esportato in ambiti di ricerca tecnologica, apre invece infiniti orizzonti.
Il mondo delle nanotecnologie è in continua espansione.
Il video ci dimostra che a breve sarà certamente possibile avere tra le mani uno smartphone dallo spessore di un foglio di carta. Il nostro tablet potrà perfino essere arrotolato come un papiro. Il risultato principale, che è l’obiettivo principe di tale dimostrazione, sarà invisibile ai nostri occhi. L’idea infatti è quella di mettere a punto memorie informatiche ultraveloci e ultracompatte nel corso dei prossimi anni. Sembra quasi che i ricercatori moderni siano stati colpiti dalla lettura del Piccolo Principe e stiano tentando di mettere in pratica una delle frasi più famose del libro: l’essenziale (in ambito teconologico) è invisibile agli occhi.
2 comments
è in assoluto il mio articolo preferito di questa sezione….complimentissimi!
Grazie mille criel!!!
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